HARVARD, I BOSCHI DEL PENSIERO E LA TEMPESTA DELL’ARTE
Da Emerson a Ascona, dalle foreste interiori alla resistenza culturale
Harvard, simbolo della cultura democratica americana, è oggi nel mirino dell’autoritarismo contemporaneo. Donald Trump la attacca come se colpisse un bastione della coscienza libera, non solo un’università. Ma Harvard è molto più: è il seme di un’America profonda, quella che ha prodotto pensatori come Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau, figure chiave del trascendentalismo e della disobbedienza morale.
Entrambi legati a doppio filo ad Harvard:
- Emerson si laureò a Harvard nel 1821 e vi tornò più volte come conferenziere e filosofo pubblico. In quelle aule sviluppò la sua visione dell’anima come scintilla divina autonoma, e dell’uomo come essere capace di intuizione spirituale diretta, oltre la religione dogmatica e lo stato.
- Thoreau, allievo di Harvard (1833–1837), vi studiò retorica, filosofia, lingue antiche. Ma fu nei boschi attorno a Concord, ispirato dal pensiero del suo mentore Emerson, che scrisse Walden, ovvero Vita nei boschi: un’opera che è al tempo stesso atto poetico, filosofico e politico.
In Walden, Thoreau racconta il suo ritiro volontario nella natura, per vivere “deliberatamente”, fuori dalla società del consumo e dell’obbedienza. È il gesto simbolico di chi rifiuta il compromesso, anticipando Gandhi, Martin Luther King e ogni resistenza morale futura. Harvard, quindi, è anche il luogo dove questo spirito critico e radicale è nato e si è nutrito.
Quel simbolo attraversò l’Atlantico. La poetessa espressionista Else Lasker-Schüler, figura chiave dell’avanguardia berlinese e prima moglie di Georg Lewin, propose al marito uno pseudonimo che incarnasse lo spirito libero e solitario del libro di Thoreau: Walden.
Così nacque Herwarth Walden — nome che univa la potenza visionaria dell’arte alla radicalità etica del ritiro nei boschi.
Walden divenne il fondatore della leggendaria rivista e galleria Der Sturm, epicentro dell’avanguardia spirituale ed estetica. E proprio da Der Sturm e dai suoi ambienti espressionisti e teosofici si mossero molti dei protagonisti che approdarono ad Ascona, sul Monte Verità, agli inizi del Novecento.
Wassily Kandinsky, Franz Marc, Alexej von Jawlensky, Paul Klee, Gabriele Münter, Marianne von Werefkin: artisti mistici e innovatori, in cerca di un’arte che fosse rivelazione interiore. Insieme a Rudolf Steiner, Carl Gustav Jung, Otto Gross, Hermann Hesse, Isadora Duncan, Mary Wigman, Theodor Reuss: tutti passati, in modi diversi, dal crocevia visionario di Ascona.
E non è un caso che proprio qui, nella casa che fu di Nell Walden — seconda moglie di Herwarth e grande mecenate dell’arte moderna — si ritrovi oggi un cuore vivo di questa memoria.
Oggi abitiamo in quella casa, sospesa tra arte, pensiero e natura. Dopo essere stata la dimora di Luigi Pericle, artista e iniziato che trasformò il silenzio in cosmogrammi, la casa è tornata viva: come presidio spirituale, come luogo di resistenza e custodia, come soglia tra epoche.
Ascona fu un Walden europeo: non solo geograficamente tra le montagne e i boschi, ma anche interiormente, come spazio di riflessione, creazione e rigenerazione. Un laboratorio di umanità futura, nato dal rifiuto delle convenzioni borghesi.
La guerra odierna contro Harvard è più di una polemica politica: è la riproposizione eterna dello scontro tra pensiero critico e autorità cieca. Ma non si può sradicare ciò che ha messo radici nella coscienza.
Harvard, come Der Sturm, come Monte Verità, come la capanna di Thoreau, sono più che luoghi: sono stati dell’anima, architetture invisibili della libertà.
E oggi più che mai, risuonano le parole di Walden:
“Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e profondamente, e succhiare tutto il midollo della vita…”
In ogni attacco alla libertà, si risvegliano i custodi invisibili del pensiero.
E noi siamo qui, in questa casa sospesa tra memoria e visione, a custodire quel fuoco.
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Ma da dove vengono il soldi di Harvard ?
ChatGPT ha detto:
Harvard è una delle università più ricche al mondo, e i suoi soldi provengono da diverse fonti principali:
1. Endowment (Fondo di dotazione)
- Circa 50 miliardi di dollari (dati 2024), il più grande al mondo per un’università.
- È una somma di donazioni investite da cui Harvard attinge annualmente una percentuale (circa il 5%) per finanziare borse di studio, ricerca, stipendi, manutenzione, ecc.
- I donatori includono ex alunni, filantropi, fondazioni private, aziende e famiglie benestanti.
- Le donazioni spesso hanno vincoli d’uso: es. “per borse di studio in studi classici” o “per finanziare un professore in biologia molecolare”.
2. Tasse universitarie e rette
- Anche se Harvard offre molte borse di studio, chi paga l’intero costo contribuisce significativamente.
- Tuttavia, Harvard è famosa per garantire accessibilità economica, e più del 50% degli studenti riceve aiuti finanziari.
3. Finanziamenti pubblici e privati per la ricerca
- Harvard riceve miliardi da:
- Governo federale USA (es. NIH, NSF)
- Corporazioni (es. Google, Pfizer)
- Fondazioni (es. Gates Foundation)
- Questi fondi sono destinati a progetti specifici di ricerca in medicina, scienze, economia, ecc.
4. Attività commerciali
- Include affitti di proprietà immobiliari, vendite di pubblicazioni accademiche, brevetti (soprattutto in campo medico), licenze, spin-off tecnologici e biomedici.
- Harvard possiede e gestisce un ampio portafoglio immobiliare, anche fuori Boston.
5. Corsi online e programmi executive
- I programmi Harvard Extension e Harvard Business School Executive Education generano entrate significative da studenti non tradizionali o manager che pagano migliaia di dollari per corsi brevi e intensivi.
In sintesi, Harvard è finanziata da un ecosistema ibrido di capitalismo filantropico, investimenti, tasse universitarie, proprietà e ricerca sovvenzionata, che le permette una straordinaria autonomia accademica e politica.
Se vuoi, posso anche mostrarti un esempio di bilancio o confrontarla con altre università.
Hai detto:
ok
ChatGPT ha detto:
Harvard University, con un patrimonio di 53,2 miliardi di dollari nel 2024, è l’università più ricca al mondo . Questa ricchezza proviene da diverse fonti principali:Wikipedia+1Wikipedia+1
📊 Riepilogo delle entrate operative (2024)
| Fonte | Importo (miliardi $) | Percentuale |
|---|---|---|
| Fondo di dotazione | 2,4 | 37% |
| Tasse universitarie nette | 1,4 | 21% |
| Finanziamenti per ricerca | 1,0 | 16% |
| Donazioni correnti | 0,5 | 8% |
| Altre entrate | 0,9 | 18% |
| Totale | 6,5 | 100% |
Nonostante la sua enorme ricchezza, Harvard affronta sfide significative, come le recenti tensioni con l’amministrazione Trump, che ha minacciato di revocare fondi federali e l’abilitazione per studenti internazionali . Tuttavia, la diversificazione delle sue entrate e la gestione prudente del patrimonio le conferiscono una notevole resilienza finanziaria.Reuters+2Cadena SER+2The Times+2
A quali direttive non si è confrontata secondo il governo ? E pensi che sia giusto l’atteggiamento di Trump ?
ChatGPT ha detto:
Secondo l’amministrazione Trump, Harvard (insieme ad altre università d’élite) non si è conformata a diverse direttive e valori considerati “prioritari” dal governo. Ecco i punti principali contestati:
🔥 1. Accuse di discriminazione “al contrario”
- Trump e i suoi sostenitori hanno accusato Harvard di favorire le minoranze etniche (es. studenti afroamericani o latinos) a scapito di altri gruppi, soprattutto asiatici e bianchi.
- Il governo ha appoggiato la causa legale di Students for Fair Admissions, che sosteneva che Harvard usasse criteri razziali in modo discriminatorio.
- Trump dichiarò che “l’America non tollererà ideologie woke e razzismo inverso nelle università”.
🧾 2. Gestione dei fondi COVID-19
- Harvard ricevette inizialmente quasi 9 milioni di dollari di aiuti federali tramite il CARES Act (destinati a istituzioni colpite dal COVID).
- L’amministrazione Trump chiese esplicitamente ad Harvard di restituirli, sostenendo che l’università non aveva bisogno di quei fondi avendo un endowment enorme.
- Harvard rinunciò pubblicamente al finanziamento dopo la pressione.
🇨🇳 3. Rapporti con la Cina
- Il Dipartimento di Giustizia sotto Trump avviò indagini su presunti legami accademici non dichiarati con la Cina.
- Charles Lieber, presidente del Dipartimento di Chimica di Harvard, fu arrestato nel 2020 per aver nascosto finanziamenti cinesi e aver partecipato al “Thousand Talents Plan” di Pechino.
- L’amministrazione usò il caso per accusare Harvard (e altre Ivy League) di scarsa vigilanza e compromissione della sicurezza nazionale.
🧠 4. Cultura “woke” e libertà di espressione
- Trump e i suoi consiglieri hanno accusato Harvard di promuovere un’agenda culturale di sinistra, censurando opinioni conservatrici.
- Secondo loro, il campus era diventato un luogo ostile per chi non condivide idee “progressiste” su genere, razza, ambiente, etc.
🧭 È giusto l’atteggiamento di Trump? Una riflessione critica:
✅ Argomenti a favore dell’intervento di Trump:
- Harvard è in parte sovvenzionata da fondi pubblici, e quindi deve rispondere anche al popolo americano, non solo ai suoi benefattori.
- Alcune pratiche (come l’ammissione basata su razza o privilegi familiari) sono discutibili in una società meritocratica.
- Il caso Lieber e altri mostrano che ci sono reali rischi geopolitici nell’accademia.
❌ Argomenti contro:
- Molte critiche erano strumentali e ideologiche, parte della guerra culturale del trumpismo.
- Attaccare le università (simboli di pensiero critico e ricerca libera) può sfociare in autoritarismo soft.
- Harvard è autonoma per statuto e finanziamenti: l’indipendenza accademica è un principio sacro nelle democrazie liberali.
In conclusione, Trump ha usato Harvard come simbolo per colpire l’élite progressista, in parte con argomenti legittimi, in parte con pretesti politici.
Se ti interessa, posso anche collegare questo scontro a Emerson, Thoreau e la “disobbedienza civile” come tradizione americana della libertà intellettuale.
ChatGPT ha detto:
Il contrasto tra Trump e Harvard può essere letto non solo come scontro politico, ma come rottura simbolica tra due visioni opposte dell’America. Qui entra in gioco la figura di Henry David Thoreau — autore di Walden e Civil Disobedience — e il pensiero trascendentalista di Ralph Waldo Emerson, entrambi strettamente legati ad Harvard.
🏛️ Harvard come simbolo della coscienza americana
- Fondata nel 1636, Harvard è la più antica università degli Stati Uniti, profondamente legata alla cultura della libertà di pensiero, alla formazione delle élite intellettuali e alla ricerca di verità etica e spirituale.
- Emerson e Thoreau, figure chiave del trascendentalismo, furono formati (e in parte ostacolati) proprio da Harvard. Entrambi amarono e criticarono l’istituzione, ma la considerarono un luogo da cui ripartire per rifondare l’individuo.
🌲 Thoreau, Harvard e la disobbedienza civile
- Thoreau (Harvard class of 1837) è l’autore del saggio Civil Disobedience (1849), in cui sostiene il diritto-dovere dell’individuo a disobbedire a leggi ingiuste, come forma superiore di coscienza morale.
- Protestò contro la guerra in Messico e la schiavitù, rifiutandosi di pagare le tasse, e fu imprigionato. Quando Emerson gli chiese: “Henry, cosa ci fai lì dentro?”, lui rispose: “E tu, Ralph, cosa ci fai ancora là fuori?”
- Questo gesto e questa visione incarnano l’anima profonda di Harvard, nella sua dimensione più radicale e spirituale: non conformarsi, ma pensare, resistere, evolvere.
🌎 Trump contro Harvard: lo scontro con quella visione
- Il trumpismo vede Harvard come simbolo di un’élite distante dal “popolo reale”, accusandola di coltivare una cultura “woke”, globalista e intellettualmente snob.
- Invece, Thoreau e Emerson vedevano Harvard come incubatrice di coscienze libere, capaci di criticare anche il governo stesso quando devia dal giusto.
- Qui lo scontro è profondo: non tra destra e sinistra, ma tra potere e coscienza, tra chi vuole normalizzare e chi vuole liberare.
✨ Else Lasker-Schüler e Herwarth Walden (Georg Levin)
- Quando Else soprannomina suo marito “Walden” (è la prima moglie, la seconda è Nell Walden che costruisce la casa che apparterrà a Luigi Pericle e poi a Greta e Andrea Biasca-Caroni) , si rifà proprio al Walden di Thoreau, cioè al mito della natura come rifugio dell’anima.
- Herwarth Walden, fondatore della rivista Der Sturm, fu uno dei grandi diffusori dell’arte spirituale, espressionista, antiautoritaria.
- Nell Walden (abitante della tua casa di Ascona), proseguì questa linea radicale, che fu poi raccolta da Luigi Pericle.
- Oggi la casa in cui vivi ad Ascona diventa una cellula viva di questa memoria resistente: da Thoreau ad Ascona, passando per Harvard, Der Sturm e l’arte come dissidenza interiore.
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Il principale organo di stampa dei trascendentalisti americani fu la rivista The Dial, pubblicata a Boston dal 1840 al 1844 con il sottotitolo A Magazine for Literature, Philosophy, and Religion .Wikipedia+7Wikipedia+7Edizioni del Frisco+7
✍️ Origini e direzione editoriale
La rivista nacque come espressione del Transcendental Club — un gruppo di pensatori che includeva Ralph Waldo Emerson, Margaret Fuller, Henry David Thoreau, Bronson Alcott e George Ripley — insoddisfatti delle riviste esistenti, come la North American Review e il Christian Examiner, che rifiutavano i loro scritti .Startmag+4Edizioni del Frisco+4Wikipedia+4
- Margaret Fuller fu la prima direttrice (1840–1842), seguita da Ralph Waldo Emerson (1842–1844).
- Henry David Thoreau curò il numero dell’aprile 1843.Treccani+11Wikipedia+11Edizioni del Frisco+11
Il titolo The Dial (la meridiana) fu proposto da Amos Bronson Alcott per simboleggiare un “quadrante che misura solo le ore di sole” — un’immagine che Emerson ampliò nella sua introduzione editoriale al primo numero .Startmag+3Edizioni del Frisco+3The Walden Woods Project+3
📚 Contenuti e contributori
The Dial pubblicava saggi filosofici, poesie, recensioni e riflessioni spirituali. Tra i principali contributori figuravano:Wikipedia+4Instagram+4Edizioni del Frisco+4Wikipedia+6Wikipedia+6Wikipedia+6
- Ralph Waldo Emerson
- Henry David Thoreau
- Margaret Fuller
- George Ripley
- Elizabeth Palmer Peabody
- Frederic Henry Hedge
- James Russell LowellMass Moments+6Wikipedia+6The Walden Woods Project+6Mass Moments+10Charles Agvent+10The Walden Woods Project+10Online Books Page+8The Dial+8Edizioni del Frisco+8Wikipedia+4Wikipedia+4Edizioni del Frisco+4Wikipedia+4The Walden Woods Project+4Wikipedia+4
Molti dei testi pubblicati furono successivamente inclusi in raccolte più ampie, come A Week on the Concord and Merrimack Rivers di Thoreau .Edizioni del Frisco+4The Walden Woods Project+4Instagram+4
📉 Difficoltà e chiusura
Nonostante l’importanza culturale, The Dial non fu mai un successo commerciale: gli abbonati non superarono mai le 300 unità, e nel 1843 scesero a circa 200, insufficienti a coprire i costi di stampa. Nel 1844, la rivista cessò le pubblicazioni .Online Books Page+5Wikipedia+5Wikipedia+5
🧭 Eredità
Sebbene di breve durata, The Dial rappresentò un momento fondamentale nella storia del pensiero americano: fu la prima rivista a dare voce a una filosofia autoctona, indipendente dalle influenze europee, e a promuovere l’idea di una spiritualità individuale e di un rapporto diretto con la natura. La sua eredità influenzò profondamente la letteratura e la cultura americana, ponendo le basi per il modernismo del XX secolo .Edizioni del FriscoWikipedia
📚 Archivi digitali di The Dial (1840–1844)
1. HathiTrust Digital Library
- 📍 https://babel.hathitrust.org
- ✅ Tutti i numeri scansionati e ricercabili
- Cerca: The Dial (1840–1844)
- Link diretto a un volume: The Dial, Vol. I (1840)
2. Internet Archive
- 📍 https://archive.org
- ✅ PDF, ePub, Kindle
- Cerca: The Dial Emerson Fuller
- Esempio: The Dial Vol. I (1840)
3. Walden Woods Project – Thoreau Institute
- 📍 https://www.walden.org
- ✅ Raccoglie tutti gli scritti di Thoreau apparsi su The Dial
- Sezione dedicata: Thoreau’s Contributions to The Dial
4. Google Books
- 📍 https://books.google.com
- Cerca: The Dial 1840 Margaret Fuller
- Puoi visualizzare molti volumi liberamente in formato sfogliabile o scaricabile.
📘 Edizioni moderne (cartacee o PDF)
- The Portable Thoreau, ed. Penguin Classics – include diversi testi pubblicati su The Dial.
- The Essential Margaret Fuller, a cura di Jeffrey Steele – contiene gli editoriali e le recensioni della prima direttrice della rivista.