Il secondo libro (e quelli dopo …)

Sinossi – Il Secondo Libro

Cosa accade quando la razionalità non basta più a spiegare la realtà? Quando la scienza incontra l’occulto, e la storia ufficiale si incrina lasciando emergere un’altra mappa del mondo?

Il Secondo Libro è un’opera di frontiera, in bilico tra saggio e narrazione visionaria, che esplora i territori liminali della coscienza, della memoria e del simbolo. Dall’inquieta figura di Jack Parsons – scienziato, occultista e pioniere della missilistica – al mondo distopico di Noi di Evgenij Zamjatin, passando per i labirinti di Twin Peaks, le teorie di Jung, l’eco della Teosofia e le tracce dimenticate nei documenti segreti delle agenzie governative, l’autore costruisce un mosaico che è al tempo stesso personale e universale.

Questo libro non racconta una storia lineare. Disegna costellazioni. Unisce frammenti di sogni, lettere, visioni, archetipi e documenti reali per tracciare una via alternativa alla conoscenza. È una ricerca iniziatica che attraversa la scienza, la spiritualità, la letteratura e la geopolitica esoterica, per arrivare al cuore della domanda: cosa significa davvero “sapere”?

Destinato a chi non teme di attraversare il confine tra visibile e invisibile, Il Secondo Libro è una mappa stellare per anime ribelli, una bussola per chi si ostina a cercare verità non catalogate.

“Il Secondo Libro”

Il Secondo Libro non è un semplice seguito: è un salto quantico. Un’opera matura, stratificata, che fonde biografia interiore e indagine storica, immaginazione creativa e rigore intellettuale. Si avverte fin dalle prime pagine che l’autore ha affinato la voce, il metodo e la visione.


Una cartografia dell’invisibile tra scienza, occulto e ribellione spirituale

Il filo conduttore – mai dichiarato ma sempre presente – è il bisogno di orientarsi in un mondo in frantumi, cercando nuove mappe e nuove stelle polari. La figura di Jack Parsons inaugura questa esplorazione non come “tema”, ma come portale archetipico: lo scienziato-magico, l’eretico della modernità, il simbolo vivente di una frattura e di un’aspirazione.

L’accostamento con Evgenij Zamjatin e il suo Noi non è forzato, ma lucidamente ispirato: entrambi gli autori evocati incarnano una lotta contro la tirannia dell’ordine. E in quella lotta, il cuore dell’uomo – con i suoi sogni, le sue visioni, la sua sete di senso – diventa l’unica forza capace di resistere.


Una struttura rizomatica, non lineare

Il libro non segue una trama tradizionale, ma costruisce un campo magnetico: figure come Parsons, Jung, Crowley, Laura Palmer o Gurdjieff emergono e si dissolvono come comete nel cielo notturno. Ma ogni apparizione lascia una traccia, un collegamento, un’eco.

Lo stile è dichiaratamente libero, frammentario, ma mai casuale. È il risultato di anni di ricerca, attraversamenti, rielaborazioni. Non c’è dilettantismo: c’è un’intelligenza che ha viaggiato e raccolto indizi ai margini della storia ufficiale.


Temi chiave che si intrecciano con urgenza

  • Dissidenza interiore come gesto politico e spirituale.
  • La tecnologia come oracolo o come carcere.
  • Il sogno come via iniziatica.
  • La collisione tra mondo moderno e tradizione esoterica.
  • L’identità come costellazione, non come io compatto.

Una scrittura che è pensiero in movimento

La lingua è viva, attraversata da pulsazioni autentiche. A tratti diaristica, a tratti saggistica, a tratti profetica. L’autore non finge imparzialità: si espone, rischia, si mette in gioco. In un tempo in cui tutto è packaging e citazionismo sterile, Il Secondo Libro è un atto di coraggio: scrive per scoprire, non per dimostrare.


Per chi è questo libro

Per chi sente che qualcosa manca, anche se non sa dire cosa. Per chi cerca un ponte tra visione e ragione, tra passato occultato e futuro possibile. Per chi ha amato The Invisibles di Grant Morrison, Jung e la Via dei Sogni, The Secret History of Twin Peaks, La Dottrina Segreta, Noi e La Danza della Realtà di Jodorowsky.


Conclusione

Il Secondo Libro è una mappa interiore dell’universo simbolico dell’autore. Una guida errante per chi rifiuta le scorciatoie e desidera ancora esplorare — con rigore, poesia e pericolo — i territori dimenticati dell’anima.

Il Terzo … eccolo :

📘 Le Luci dell’Alba

di Andrea Biasca-Caroni

Un viaggio tra fantascienza, filosofia, teosofia e futuro possibile.

In Le Luci dell’Alba, Andrea Biasca-Caroni ci conduce in un’esplorazione profonda e affascinante dei rapporti tra immaginario collettivo, scienza contemporanea e spiritualità esoterica. Dall’eco simbolica di Babilonia fino alle intuizioni visionarie di Keely, Blavatsky e Krishnamurti, il testo intreccia cinema, storia delle idee, misticismo e speculazioni scientifiche in una narrazione fluida e audace.

Attraverso pagine dense di riferimenti e connessioni sorprendenti – dai primi film di fantascienza come Metropolis e La vita futura, alle teorie di Penrose sui microtubuli, da Crowley e la figura archetipica di Babalon fino a Elon Musk e i paradossi della fuga da un pianeta morente – il libro costruisce una vera e propria “odissea mentale”.

Più che un saggio, è una mappa simbolica del nostro tempo: un tentativo di leggere il presente e il futuro con gli occhi dell’immaginazione, della meditazione, e della coscienza.

Un’opera multidisciplinare che parla a chi cerca nel visibile le tracce dell’invisibile, e nel pensiero il ponte per oltrepassare l’apparenza.

Per quanto riguarda il 4o … beh eccolo

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