Les Colombières, la villa di Ferdinand Bac

Una visita iniziatica, si respira aria teosofica quì … o perlomeno di alta cultura, classicismi e arte. Un ritiro nella bellezza e nella natura.

Ferdinand Bac, artista, scrittore e paesaggista di origine tedesca, progettò Les Colombières tra il 1920 e il 1925 come un capolavoro mediterraneo carico di simbolismo e riferimenti esoterici.

Esoterismo e ambiente di Mentone

  • Bac concepì il giardino e la villa come un viaggio iniziatico ispirato alla mitologia mediterranea e all’Odissea, con continui richiami a culture antiche come quella greca, romana, arabo-andalusa e spagnola, con l’intento di ricreare un “segno ancestrale” unificante delle civiltà che si affacciano sul Mediterraneo.
  • Nel dominio, ogni elemento – statue, fontane, piante secolari, percorsi, pavimenti e affreschi – assume una valenza simbolica precisa, orchestrata per condurre il visitatore in un’esperienza di riflessione e contemplazione spirituale.
  • L’iscrizione latina sulla facciata (“Inveni portum, spes et fortuna valete, sat me lusistis, ludite nunc alios”), che si traduce come “Ho trovato il porto, addio speranza e fortuna, vi ho intrattenuto abbastanza, ora divertitevi con altri”, può essere letta anche come un messaggio esoterico sulla fine di un ciclo iniziatico e l’invito alla nuova avventura.
  • L’ambientazione mediterranea con ulivi millenari, cipressi sacri e il carobbo più antico di Francia riflette la sacralità della natura e la sua relazione con il mito e la spiritualità.
  • Bac era un aristocratico cosmopolita, noto per frequentare intellettuali come Jean Cocteau, e il suo lavoro riflette una visione artistica raffinata che abbraccia arte, simbolismo e dimensione mistica.

In sintesi, Les Colombières è un’opera di paesaggio e architettura che veicola un immaginario esoterico mediterraneo, pensato come un percorso di conoscenza e iniziazione, in armonia con l’ambiente e la storia culturale di Mentone.

https://www.lescolombieres.com

Opera di Ferdinand Bac (1859-1952), nipote di re Girolamo di Westfalia. Una passeggiata nel giardino è un viaggio nell’antico Mediterraneo, dove la mitologia greca prende vita. Classificato come monumento storico.Affacciato sulla baia di Garavan, il Domaine des Colombières è la più bella creazione di Ferdinand Bac, artista, scrittore e paesaggista della Belle Époque. Ricco di simboli, il giardino invita a un viaggio iniziatico nel Mediterraneo, sia attraverso le sue fabbriche e le statue che evocano la mitologia, sia attraverso la sua vegetazione, gli ulivi secolari, i pini, i cipressi e un meraviglioso carrubo millenario. Il paesaggio è un inno al Mediterraneo. L’insieme è classificato Monumento Storico.

Ferdinand Bac

Ferdinand Bac

Ferdinand Bacpseudonimo di Ferdinand-Sigismond Bach (Stoccarda15 agosto 1859 – Compiègne18 novembre 1952), è stato un disegnatore austriaco naturalizzato francese.

Era figlio di Karl Philipp Heinrich Bach, a sua volta figlio illegittimo di Girolamo Bonaparte, e della sua seconda moglie Sabina Ludovica de Stetten, figlia del barone Sigismondo-Ferdinando di Stetten.

Biografia

Ferdinand fu allevato ai margini del Secondo Impero francese. Qualche anno dopo la caduta del regime, decise di lasciare la Germania e la madre, per andare a vivere a Parigi una vita da studioso, ma al tempo stesso bohèmienne. Introdotto nel mondo che contava da Arsène Houssaye e da principe Napoleone, divenne un artista alla moda. Fu autore di numerose opere letterarie ed artistiche illustrate brillantemente dalla sua mano.

Frequentò Adolphe ThiersGambettaRichard WagnerVictor HugoTaineVilliers de L’Isle-AdamPaul VerlaineMaurice BarrèsBarbey d’AurevillyAlphonse DaudetGuy de MaupassantVerdiGounodPierre de Nolhac, e tanti altri personaggi famosi del tempo.

Egli s’impose come uno dei primi disegnatori e caricaturisti del suo tempo, altrettanto celebre di Albert RobidaJobSemJean-Louis Forain o Caran d’Ache.

Opere

  • Les Maîtresses, comprendente 100 disegni a colori (1897)
  • La Comédie féminine, contenente 100 disegni inediti (1899)
  • Les Amants, comprendente 100 disegni a colori (1900)
  • Yvette Guilbert à la Scala, pubblicato in Les maîtres de l’affiche (1895-1900).
  • Des Images, contenente 100 disegni (1901)
  • Petites Folies, contenente 100 disegni (1903)
  • Vieille Allemagne. Nuremberg, le Château de Louisbourg (1906)
  • Vieille Allemagne. Les Paysages de Goethe : Frankfort, Wetzlar, Weimar, Jéna (1907)
  • Les Maîtres humoristes (1908)
  • Le Fantôme de Paris (1908)
  • Le Mystère vénitien : Vérone, Padoue, Venise (1909)
  • Le Voyage romantique (2 volumes, 1910-1912)
  • L’Aventure italienne (1912)
  • Vieille France (1913)
  • Souvenirs d’exil, la fin de la vieille Allemagne, 1812-1871 (1919)
  • La Volupté romaine, ornato da 100 illustrazioni a colori dall’autore (1922)
  • L’Aventure singulière d’Odysseus en quarante et une fresques (1923)
  • Odysseus. Une aventure singulière, con 65 illustrazioni e fuori-testo a colori (1923)
  • Les Colombières. Ses jardins et ses décors, commentati dal loro autore con 60 tavole a colori (1925)
  • Jardins enchantés. Un Romancero. Con 36 giardini a colori dell’autore (1925)
  • Le Pèlerin amoureux. Confessions d’un libertin (1926)
  • L’Extra-planétaire. Impressions sur les Terrestres (1926)
  • Jean Paul ou l’Amour universel. L’Allemagne romantique. 1763-1825 (1927)
  • Schubert ou la harpe éolienne, 1797-1828 (1928)
  • Le Mariage de l’impératrice Eugénie (1928)
  • Louis I de Bavière et Lola Montès (1928)
  • L’Eloge de la Folie, 10 litografie originali (1929)
  • Le Voyage à Berlin. La Fin de l’Allemagne romantique (1929)
  • Le Favori du cardinal Albani (Jean-Joachim Winckelmann), le père de l’archéologie, 1717-1768 (1929)
  • La Princesse Mathilde. Sa vie et ses amis (1929)
  • L’Ancienne France. La Cour des Tuileries sous le Second Empire (1930)
  • Ferdinand Bac. L’Anti-Latin. L’Allemagne de la Réforme. 1517-1546 (1930)
  • Intimités du second Empire. La Cour et la Ville, d’après des documents contemporains (1931)
  • Intimités du second Empire. Les Femmes et la Comédie. D’après des documents contemporains (1931)
  • Intimités du second Empire. Poètes et artistes, d’après des documents contemporains (1932)
  • Le Prince Napoléon (1932)
  • Napoléon III inconnu (1933)
  • Vienne au temps de Napoléon, d’après des témoignages contemporains (1933)
  • Le Secret de Talleyrand : d’après des témoignages contemporains (1933)
  • Promenades dans l’Italie nouvelle (3 volumes, 1933-1935)
  • Promenades dans la vieille Europe. La Ville de porcelaine. Dresde au temps des rois de Pologne et de Napoléon (1934)
  • Promenades dans la vieille Europe. Munich. Choses vues de Louis II à Hitler (1934)
  • Intimités de la IIIème République. De Monsieur Thiers au président Carnot. Souvenirs de jeunesse ‘1935)
  • Intimités de la IIIème République. La Fin des temps délicieux. Souvenirs parisiens (1935)
  • Intimités de la IIIème République. Des Ballets russes à la paix de Versailles. Souvenirs d’un témoin (1936)
  • La Flûte et le tambour. Pensées d’un témoin du siècle (1937)
  • Le Retour de la Grande Armée, 1812, d’après les témoignages des survivants, con 90 composizioni dell’autore (1939)
  • Mérimée inconnu (1939)
  • Citations de Montesquieu, con 4 disegni a colori (1943)
  • Souvenirs de Compiègne, Second Empire (1946)

Altri progetti

Collegamenti esterni

Aggiungerei alcune figure di rilievo legate alla città di Mentone, tra storici, artisti, scienziati e politici:


Personaggi nati o attivi a Mentone


Figure legate storicamente a Mentone (residenti o frequentatrici)

William Webb Ellis, inventore della palla rugby, fu sepolto nel cimitero del Vieux Château di Menton British Association Menton+1.

Queen Victoria, l’Imperatrice Eugénie (moglie di Napoleone III) e altri reali europei soggiornavano frequentemente a Menton, attratti dal clima mite Life in Rural France.

Grandi artisti e scrittori come Giacomo Puccini, Paul Signac, Henry James, W. B. Yeats, Émile Zola, Anton Čechov, Gustave Flaubert visitarono o trascorsero periodi a Menton SeeNice.com.

Per quanto riguarda i personaggi che hanno contribuito alla formazione di Ferdinad Bac e eventuali influenze esoteriche :

  • Adolphe Thiers: principale politico e storico francese; non risultano legami diretti o particolare interesse per l’esoterismo. Fu uomo di governo e storico della rivoluzione francese con orientamenti più politici e storici che esoterici.
  • Léon Gambetta: politico francese e massone, iniziato nella Loggia “La Réforme” del Grande Oriente di Francia. La sua attività politica si fondava su ideali repubblicani e liberali. La massoneria ha implicazioni simboliche e rituali, ma parlarne come figura esoterica sarebbe eccessivo.
  • Richard Wagner: compositore noto per la sua musica mitica e il teatro d’opera totale. Nelle sue opere, soprattutto nell’Anello dei Nibelunghi, emergono forti temi mitologici e simbolici che possono essere letti anche in chiave esoterica. Wagner fu influenzato dal pensiero filosofico di Schopenhauer e soprattutto il ciclo del Ring contiene archetipi e riferimenti simbolici con risvolti esoterici.
  • Victor Hugo: poeta e scrittore simbolo del romanticismo, con attenzione al mito, al sacro e al destino umano. Sebbene non esistano prove che fosse esoterista in senso stretto, le sue opere sono permeate da temi magici, religiosi e simbolici. Hugo fu massone e nelle sue opere emerge una visione del mondo che spesso trascende il materiale in senso spirituale e simbolico.
  • Hippolyte Taine: storico e critico letterario francese, più conosciuto per il suo determinismo scientifico e storico che per temi esoterici. Nessun legame noto con esoterismo.
  • Auguste de Villiers de L’Isle-Adam: scrittore simbolista francese, le cui opere spesso sfiorano temi di mistero, occultismo e atmosfera esoterica con una prosa ricca di suggestioni visionarie. Fu parte della corrente simbolista che valorizzava il mistero e il sacro.
  • Paul Verlaine: poeta simbolista e decadente francese, la cui opera è intrisa di atmosfere malinconiche e mistiche, permeate da simboli e riferimenti che possono essere interpretati in chiave esoterica.
  • Maurice Barrès: scrittore e politico francese, più noto per la sua visione nazionalista e identitaria, con scarso legame all’esoterismo tradizionale.
  • Jules Barbey d’Aurevilly: scrittore francese legato a tematiche di misticismo, religiosità oscura e un certo fascino per il lato oscuro dell’animo umano, con presenze di tematiche che possono essere ricondotte a un immaginario esoterico.
  • Alphonse Daudet: scrittore francese noto soprattutto per opere realistiche e letteratura popolare; non sono noti interessi esoterici particolari.
  • Guy de Maupassant: scrittore francese famoso per il suo realismo e naturalismo, ma con racconti che spesso riflettono elementi paranormali e misteriosi, che dimostrano un interesse per l’occulto e il soprannaturale.
  • Giuseppe Verdi: grande compositore italiano di opere liriche; non risultano legami diretti con esoterismo ma alcuni suoi libretti attingono a miti e simboli universali.
  • Charles Gounod: compositore francese, principalmente noto per opere sacre; legami esoterici non documentati.
  • Pierre de Nolhac: storico dell’arte e poeta francese; non si evidenziano legami esoterici.

Ecco un bell’articolo che vale la pena di leggere :

Les Colombières: il capolavoro di Ferdinand Bac, casa e giardino in Riviera

Un secolo dopo la sua creazione durata sette anni dall’artista Ferdinand Bac, il magnifico giardino sulla scogliera di Les Colombières, a Mentone, nel dipartimento francese delle Alpi Marittime, è stato splendidamente restaurato, afferma Kathryn Bradley-Hole. Fotografie di Will Pryce per Country Life.

Ferdinand Bac realizzò numerose vedute panoramiche a Les Colombières, con il centro storico di Mentone e Cap d'Ail in lontananza. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.

Ferdinand Bac realizzò numerose vedute panoramiche a Les Colombières, con il centro storico di Mentone e Cap d’Ail in lontananza. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.(Credito immagine: Country Life)

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Di Kathryn Bradley-Hole

pubblicato 11 febbraio 2023

Ah, la Costa Azzurra. Un luogo leggendario dove pini profumati e ulivi argentati si crogiolano su pendii rocciosi, che scendono a picco sul mare. Questo angolo privilegiato della costa mediterranea si affaccia a sud sulle scintillanti acque blu che un tempo gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Costa Azzurra.

Da quando le ferrovie raggiunsero il sud negli anni ’60 dell’Ottocento, la Riviera fu attratta da persone provenienti da climi più freddi e settentrionali. Inizialmente, vi giungevano solo per soggiorni invernali, per sfuggire all’aria fredda e nebbiosa e ai pericoli della tubercolosi. L’aria pulita e profumata di pino del sud e la prospettiva di giornate di sole seguite da serate al casinò esercitarono un fascino irresistibile sul bel mondo della Belle Époque. Il mecenatismo reale, tramite la Regina Vittoria a partire dagli anni ’80 dell’Ottocento, suggellò lo status di località alla moda della Riviera e i bassi prezzi dei terreni nei primi tempi crearono un boom immobiliare per nuove ville immerse in rigogliosi giardini, tra antiche pinete e uliveti.

Nei decenni a cavallo tra il Primo e il secondo Conflitto Mondiale, è importante notare l’importanza della creazione di giardini in questa regione. Per citare solo alcuni dei grandi nomi: dal 1905, Charlotte de Rothschild trasformò 7 ettari di terreno collinare di pregio sulla dorsale di Cap Ferrat in una serie di straordinari giardini tematici a Villa Île-de-France (oggi conosciuta come Villa Ephrussi de Rothschild).

Nello stesso momento, la grande esperta di botanica e promotrice dell’esplorazione botanica Ellen Willmott stava investendo gran parte della sua considerevole fortuna in Villa Boccanegra, vicino a Mentone e al confine italiano. Dal 1922, l’ex duchessa di Marlborough, Consuelo Vanderbilt Balsan, paragonò i suoi giardini, disposti a terrazze e scalinate sui ripidi pendii di una collina a Èze, a est di Nizza, ai giardini pensili di Babilonia. E, ogni novembre dal 1924, Lawrence Johnston lasciava le gelide e ventose Cotswolds settentrionali e il suo meraviglioso giardino di Hidcote Manor per coltivare una varietà di piante più delicate nella sua amata villa, Serre de la Madone, sulle colline dietro Mentone.

L’Allée des Jarres segue un percorso facile e in salita vicino alla cima del giardino. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.

Mentone era (ed è) particolarmente amata dagli inglesi, ma non furono certo gli unici creatori di grandi giardini in questo periodo. Nel 1919, Emile e Caroline Ladan-Bokairy di Compiègne, nel nord della Francia, chiesero a un loro amico, l’illustratore, designer e scrittore franco-tedesco Ferdinand Bac (1859-1952), di trovargli una casa invernale nel sud. Questi acquistò per loro qualcosa di enorme potenziale: una semplice casa colonica a due piani del XVIII secolo, immersa in circa sette ettari (poco più di 17 acri) di uliveti, scogliere e burroni, in cima a una collina esposta a sud-ovest a Garavan, con vista sul pittoresco centro storico di Mentone e sul suo porto riparato.

Bac ricevette piena libertà dai coniugi Ladan-Bokairys per ristrutturare la piccola casa in una grande ed elegante villa neoclassica e per creare giardini con gli uliveti. Quasi immediatamente, divenne architetto, decoratore e paesaggista residente, e dal 1920 visse sul posto mentre la casa veniva ristrutturata, ampliata e decorata personalmente da lui. Bac ricoprì ogni parete interna con scene immaginarie che evocavano scenografie teatrali, molte delle quali con temi paesaggistici mediterranei o riferimenti alla mitologia classica. Il Giardino di Omero, un cortile soleggiato progettato come peristilio romano all’estremità occidentale della casa, è decorato con scene dell’Odissea sulle sue pareti di cinta.

Immediatamente a ovest della villa neoclassica di Bac, egli creò un cortile soleggiato, ispirato a un peristilio romano. Le sue mura di cinta raffigurano scene dell’Odissea di Omero. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.

Per il giardino principale, Bac ha lavorato in armonia con le pendenze irregolari del terreno, sfruttando i caratteristici ulivi e pini secolari, che conferiscono un velo di mistero e un gioco di luci e ombre. A questi ha aggiunto snelli cipressi italiani che, nella loro maturità, creano viste nitide e scuri punti esclamativi nel paesaggio, oltre ad aumentare il senso di chiusura. Ha inserito sentieri e scalinate fiancheggiati da siepi, non sempre collegati tra loro, ma che suggeriscono percorsi che conducono gradualmente su per la collina e verso est, fino a uno spettacolare sentiero a picco sul mare noto come Passeggiata di Orfeo. Un itinerario consigliato vi condurrà alla scoperta della proprietà attraverso circa 25 diversi punti di interesse: sculture, logge, radure con vista sul mare e persino un mausoleo. Richiamando la casa, i punti di interesse alludono alla storia antica e alla mitologia.

Uno di questi punti salienti, vicino alla casa, è il Jardin de l’Obelisque, dove un prato circolare circonda uno stagno con fiori di loto, Nelumbo nucifera , al centro del quale si erge un obelisco in pietra. La vista spazia magnificamente sul mare e sulla vecchia Mentone.

Dall’obelisco si può proseguire verso nord, salendo una scalinata in mattoni tra scuri cipressi, per raggiungere un’elegante loggia classica che incornicia una splendida vista sul mare. Oppure, proseguendo verso ovest, lungo un vialetto rettilineo con pergolato, si raggiunge l’elemento più antico del giardino, un vecchio e longilineo carrubo, forse millenario. Curvo e cavo, senza più durame, ma che coraggiosamente emette nuovi germogli e rami lungo il suo perimetro, quest’albero era un vecchio mostro venerabile quando Bac lo dipinse, nel 1925.

Un ninfeo nasconde un’elegante scalinata che attraversa la strada locale. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.

Questa è l’estremità occidentale del giardino, ma una comoda scalinata tra grandi giare di terracotta accoppiate e un sentiero continuo conducono al suo cuore e all’asse principale, un magnifico lungo viale di cipressi che corre da nord a sud, dividendo il giardino in due comode metà: il lato ovest contenente la villa e il giardino più coltivato, con le sue siepi sempreverdi di Viburnum tinus e Pittosporum tobira , i suoi ornamenti e gli edifici. Il lato est è più selvaggio e roccioso, ma anche botanicamente più diversificato.

Che possiamo vedere tutto questo oggi, 100 anni dopo che Bac l’ha creato, è straordinario. Con il completamento della casa e del giardino nel 1924-25, Bac rimase a Les Colombières e, di fatto, i Ladan-Bokairy e Ferdinand Bac vissero, tutti e tre insieme, per il resto della loro lunga vita. Durante gli anni ’20 e ’30, risiedettero per gran parte del tempo a Les Colombières, che era famosa tra i loro amici e molto frequentata. Ma con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e la presa di Mentone da parte dell’Italia, se ne andarono e non vi fecero più ritorno.

Bac (qui commemorato) incorporò alcuni degli antichi ulivi nelle sedute, nelle scale e nei sentieri del giardino. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.

Durante la guerra, Les Colombières fu un ospedale militare e il suo degrado continuò anche dopo. Ora, grazie alle iniziative di conservazione locali dei primi anni ’90 e all’acquisto della proprietà nel 1995, seguito da cinque anni di meticoloso restauro da parte dell’imprenditore inglese Michael Likierman e di sua moglie Margaret, il capolavoro di Bac, casa e giardino, è stato magnificamente restaurato.

I Likierman hanno incaricato i paesaggisti francesi Arnaud Maurièrs ed Eric Ossart di supervisionare il restauro del giardino. “Abbiamo smontato completamente il giardino e lo abbiamo ricomposto”, racconta il signor Likierman. “Non è rimasta una sola pietra intatta; non un solo pezzo di cemento che non sia stato rifatto. Tutto andava rifatto, perché era stato esposto al tempo e all’incuria”.

Margaret Likierman (scomparsa nel 2018) fu particolarmente coinvolta nei lavori esterni e nel ringiovanimento delle piante. Sul lato est del giardino, più selvaggio e boscoso, dove il terreno scende ripidamente sotto il sentiero di Orpheus, una serie di terrazze con muri a secco veniva utilizzata dai coltivatori all’epoca di Bac per produrre fiori recisi per il mercato locale. È qui che si trova anche una delle colombiere originali . Margaret ripiantò le terrazze con specie provenienti da tutto il mondo, adatte alle condizioni calde e secche. Qui si trovano tre giovani alberi del drago ( Dracaena draco ), arance di Siviglia, tagete messicane ( Tagetes lemmonii ), diversi alberi bottiglia australiani ( Brachychiton spp.), clivie sudafricane, eonii marocconesi e molto altro, in una collezione sperimentale in corso. A Les Colombières assistiamo quindi non solo a un restauro esemplare di una proprietà unica, ma anche a un nuovo filone di interesse per il giardino, all’inizio del suo secondo secolo.

Il lato orientale, più selvaggio, offre viste panoramiche sul mare. Les Colombières, Francia. Foto di Will Pryce per Country Life.

Kathryn Bradley-Hole

Kathryn Bradley-Hole è una scrittrice di giardinaggio ed ex redattrice di giardinaggio per la rivista 

Country Life .

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