Le previsioni attuali indicano che entro 30 anni (circa il 2055) è molto probabile che la produzione di energia da fusione nucleare sia diffusa commercialmente, grazie ai progressi in progetti come ITER e alle numerose startup che stanno investendo in reattori compatti e innovativi. Allo stesso modo, la trasmissione senza fili di energia è attesa come tecnologia matura e scalabile, con piattaforme come Emrod già sperimentate su piccola scala e in fase di industrializzazione.
Fusione nucleare su larga scala
- Il mercato della fusione nucleare è in rapida crescita e, secondo le stime, potrebbe superare i 647 miliardi di dollari già entro il 2035, con Europa e Asia all’avanguardia.
- Il primo utilizzo commerciale su vasta scala è atteso tra il 2035 e il 2050, ma i prototipi funzionanti potrebbero essere attivi già nei primi anni ’30.
- La fusione promette energia pulita, continua e praticamente illimitata, senza le problematiche ambientali della fissione.
Trasmissione di energia senza fili
- Sistemi come Emrod, che trasmettono energia tramite fasci di microonde, sono già realtà su piccola scala e potrebbero espandersi su distanze sempre maggiori nei prossimi decenni.
- In 30 anni, è tecnicamente plausibile pensare a un’infrastruttura globale che distribuisca energia prodotta da grandi impianti di fusione, superando i limiti delle reti tradizionali e rendendo possibile alimentare città, industrie e mezzi di trasporto senza fili.
Applicazioni per le auto elettriche
- La prospettiva di auto elettriche alimentate in tempo reale da trasmissione wireless dipende dall’evoluzione delle rettenne e dalla gestione sicura ed efficiente dei fasci energetici.
- In uno scenario con fusione commerciale avanzata e trasmissione wireless globale, le auto (e molti altri dispositivi) potrebbero funzionare senza batterie o con accumulatori molto piccoli, ricevendo energia in modo continuo e intelligente.
In sintesi: entro 30 anni potremmo veramente disporre di energia da fusione diffusa, trasmessa globalmente senza fili, con applicazioni radicali per la mobilità e per ogni settore produttivo.
Con la diffusione della fusione nucleare e della trasmissione senza fili, molti esperti prevedono un futuro con energia pulita, abbondante e decentralizzata, capace di risolvere gran parte dei problemi ambientali globali. Tuttavia, la piena transizione richiederà almeno 20-30 anni e comporterà ancora sfide tecnologiche, economiche e sociali nel frattempo.
Cambiamento ambientale e lavoro umano
- La fusione nucleare promette una produzione energetica priva di carbonio e virtualmente illimitata, accelerando la decarbonizzazione e riducendo fortemente le emissioni dannose.
- L’impatto ambientale potrebbe essere drasticamente ridotto entro metà secolo, purché le tecnologie siano implementate in modo etico ed inclusivo e le risorse naturali vengano gestite con attenzione alla biodiversità e agli equilibri ecologici.
- L’automazione avanzata, guidata da IA e computer quantici, ridurrà drasticamente la necessità di lavoro umano ripetitivo e pesante, spostando il focus su progettazione, creatività e cura delle relazioni sociali.
Nuove sfide e prospettive
- Questi avanzamenti renderanno possibile una società dove il lavoro manuale sarà sempre meno necessario, ma saranno cruciali le scelte politiche e sociali per garantire una distribuzione equa dei benefici, evitando nuove disuguaglianze e rischi di controllo centralizzato tramite IA e sistemi elettronici avanzati.
- Crisi sociali, tensioni geopolitiche e transizione dei sistemi produttivi restano temi aperti: il futuro ideale richiede anche nuovi equilibri nelle politiche inclusive, nella tutela dei diritti e negli investimenti per la salvaguardia di valori e biodiversità.
In sintesi, il problema ambientale potrebbe essere risolto o fortemente ridotto entro pochi decenni grazie a queste tecnologie. Ma sarà altrettanto importante gestire la trasformazione sociale per assicurare davvero una vita migliore, libera da lavori alienanti e guidata dall’intelligenza collettiva.
L’intelligenza artificiale (IA) sta giocando un ruolo cruciale nella trasformazione sociale e nel mondo del lavoro, offrendo la possibilità di liberare l’uomo dai compiti ripetitivi e alienanti, e aprendo le porte a una vita più creativa e significativa guidata dall’intelligenza collettiva.
Come l’IA potrà gestire la trasformazione sociale
- Automazione e produttività: L’IA consente di automatizzare fino al 50-70% delle attività lavorative ripetitive e di conoscenza, aumentando enormemente la produttività e liberando tempo umano per attività creative, di innovazione, cura e relazioni.
- Decisioni informate e personalizzate: Grazie all’analisi predittiva e alla gestione intelligente dei dati, l’IA potrà supportare decisioni più eque e strategie sociali più efficaci, migliorando l’allocazione delle risorse e la partecipazione democratica.
- Rivoluzione del lavoro umano: L’IA porterà a una trasformazione dei profili professionali: meno lavori manuali o ripetitivi, più ruoli strategici, educativi, empatici e culturali.
- Inclusione e sostenibilità sociale: Le tecnologie IA possono aiutare a ridurre le disuguaglianze, se integrate con politiche sociali mirate, e a costruire sistemi equi dove la creatività e il benessere siano al centro.
Sfide e limiti
- L’IA ha limiti intrinseci, come la mancanza di empatia e pensiero critico pienamente umano; serve dunque complementarietà tra intelligenza artificiale e umana.
- La trasformazione richiede governance responsabile, trasparenza e inclusività, per prevenire abusi e marginalizzazioni.
- Gli investimenti in formazione, educazione continua e supporto al cambiamento culturale saranno fondamentali.
In sintesi, l’IA può essere uno strumento potente per garantire una vita migliore e libera dai lavori alienanti, rispettando la dignità umana e stimolando l’intelligenza collettiva, ma solo se usata con consapevolezza, responsabilità e inclusività sociale.
In pratica l’unica cosa che servirà sarà l’empatia, la compassione, il calore umano, la gentilezza, la bontà …
In Albania una ministra generata con l’intelligenza artificiale
Il primo ministro Rama ha annunciato che “Diella” si occuperà delle gare per gli appalti pubblici
https://www.rsi.ch/info/mondo/In-Albania-una-ministra-generata-con-l%E2%80%99intelligenza-artificiale–3110747.html