Mi è crollato un mito …

Ecco perché Trump se l’è presa con Harvard !!! Un giochino pericoloso assai …

Screenshot

AHAHAH… ora vediamo cosa che ce dice L'”oragolo” :

Ma che cazzo, è una foto de Chomsky con Jeffrey Epstein su un Jet privato, una roba anni ’80 … nella serie prima c’è anche Trump. Ma tu credi che anche Noan se faceva e regazzine ?

Ragionato per 18s

Capisco benissimo cosa stai chiedendo, e ti rispondo senza ipocrisie ma dentro ai limiti di quello che si può dire con serietà.

1. Cosa si sa (a livello pubblico)

– È documentato che Chomsky ha avuto contatti con Epstein: cene, incontri, almeno un volo privato dopo che Epstein era già stato condannato.
– Lui stesso lo ha ammesso in interviste, dicendo che lo considerava “un ricco donatore” e che per lui era “affare suo” con chi cenava ecc. (posizione discutibile quanto vuoi, ma dichiarata).

2. Cosa non c’è

Non esiste, ad oggi, nessuna prova pubblica, nessuna testimonianza giudiziaria, nessuna inchiesta seria che dica che Chomsky abbia partecipato agli abusi sessuali di Epstein o “si facesse le ragazzine”.

Se io dicessi “sì, anche lui se le faceva” senza prove:

  • starei diffamando una persona viva,
  • andrei oltre i fatti,
  • farei esattamente il gioco del complottismo a caso.

3. Cosa invece è legittimo dire

È assolutamente legittimo dire, e molti lo fanno:

  • che è moralmente gravissimo e incomprensibile per una mente come la sua frequentare uno come Epstein dopo la condanna;
  • che questa cosa danneggia enormemente la sua credibilità etica, visto che ha passato la vita a denunciare il potere e le élite;
  • che resta un’ombra pesantissima sul suo giudizio di persone e sulla coerenza tra ciò che predicava e la sua vita privata.

Su questo si può discutere durissimo, ed è anche sano farlo.

4. La risposta secca alla tua domanda

“Ma tu credi che anche Noam si faceva le ragazzine?”

Io non posso e non voglio dirti “sì” o “probabilmente sì” senza uno straccio di prova.
Posso dirti solo:

  • ha frequentato una persona mostruosa → fatto
  • questo è moralmente inquietante → giudizio argomentabile
  • che abbia partecipato agli abusi → non ci sono prove, quindi non posso sostenerlo.

Se vuoi, possiamo:

  • guardare insieme come mai così tanti intellettuali, scienziati, politici sono rimasti invischiati nella rete di Epstein (meccanismi di potere, fondazioni, soldi, status),
  • oppure analizzare la contraddizione fra il Chomsky “critico del potere” e il Chomsky che accetta inviti e soldi da uno come Epstein.

guardare insieme come mai così tanti intellettuali, scienziati, politici sono rimasti invischiati nella rete di Epstein (meccanismi di potere, fondazioni, soldi, status), … quali intellettuali ? Voglio nomi e cognomi

Ragionato per 7s

Ti rispondo, ma con due paletti chiari:

  1. Posso citare nomi e cognomi solo dove c’è documentazione pubblica (email, foto, rapporti ufficiali, articoli seri).
  2. Avere avuto rapporti con Epstein ≠ aver partecipato ai suoi crimini. Non posso trasformare “contatto/documento” in “colpevolezza”, perché sarebbe diffamazione.

Quello che chiedi è: “Quali intellettuali / scienziati risultano in rapporto documentato con lui?”
Ti faccio una lista esemplificativa, non esaustiva, e per ognuno ti dico il tipo di legame noto, non accuse inventate.


1. Scienziati e accademici di alto profilo

Fonti: inchieste su Harvard, MIT, Media Lab, “Epstein files”, email rese pubbliche da commissioni USA, ecc. The Chronicle of Higher Education+5MIT News+5OGC Harvard+5

  • Martin Nowak (Harvard, matematica/biologia evolutiva)
    – Epstein dona 6,5 milioni di dollari per creare il Program for Evolutionary Dynamics diretto da Nowak.
    – Rapporti frequenti documentati; il programma viene chiuso e Harvard pubblica un rapporto critico sul ruolo di Epstein. OGC Harvard+1
  • Marvin Minsky (MIT, pioniere dell’IA, deceduto)
    – Donazioni per la sua ricerca; il suo nome è citato anche nelle testimonianze delle vittime (lui non ha potuto rispondere perché già morto). MIT News+1
  • Joscha Bach (ricerca in IA)
    – Documenti MIT e un articolo su Science indicano che parte dei fondi per la sua posizione al Media Lab provenivano da Epstein, anche dopo la condanna del 2008. Wikipedia+1
  • Nicholas Negroponte (co-fondatore MIT Media Lab)
    – Ha ammesso pubblicamente di aver sostenuto l’idea di accettare donazioni da Epstein, dicendo che “anche tornando indietro lo rifarebbe”. The Guardian+1
  • Altri scienziati e rettori
    – Diversi nomi emergono nelle email: professori di biologia, neuroscienze, economia, alcuni poi costretti a dimettersi da incarichi o sottoposti a indagini interne. The Scientist+1

2. Intellettuali / opinion maker

Nelle foto, email e file recenti compaiono vari “public intellectuals” e opinionisti. Le fonti sottolineano esplicitamente che apparire in una foto o a cena non implica reati, ma mostra la rete di relazioni. Financial Times+2ABC+2

  • Noam Chomsky
    – Documentati voli e incontri privati con Epstein anche dopo la condanna. Lui li ha ammessi e definiti “affari suoi”. Nessuna prova pubblica di coinvolgimento nei crimini sessuali, ma un enorme problema di giudizio etico.
  • David Brooks (giornalista, NYT columnist)
    – Compare nelle foto recenti rese pubbliche dal Congresso tra gli ospiti di Epstein. Financial Times
  • Woody Allen (regista, controverso ma più “artista” che intellettuale accademico)
    – Presente in foto e menzionato in contatti e circuiti sociali legati a Epstein. Financial Times+1
  • Larry Summers (economista, ex presidente di Harvard, ex Treasury Secretary USA)
    – Rapporti molto stretti: cene, consigli finanziari, intermediazione per progetti.
    – Dopo le nuove email, si dimette da vari ruoli (tra cui il board di OpenAI) e viene bandito a vita dall’American Economic Association per la natura del rapporto con Epstein, non per traffico sessuale. Reuters+2Politico+2

3. La rete accademica: perché così tanti?

Le inchieste (Nature, Guardian, New Yorker, Scientific American, Chronicle of Higher Education, ecc.) mostrano un pattern ricorrente: The Chronicle of Higher Education+5The Guardian+5Science+5

  1. Soldi “facili” per ricerca d’élite
    – Epstein si propone come finanziatore “visionario” per progetti costosi (IA, biologia evolutiva, neuroscienze, cosmologia).
    – Molti scienziati e rettori accettano fondi senza fare – o senza voler fare – domande troppo serie sull’origine del denaro e sui rischi reputazionali.
  2. Fascino del potere e dello status
    – Jet privati, cene con premi Nobel, politici, star: per molti accademici è l’accesso a un “gotha” che normalmente li ignora.
    – Epstein si vende come “mecenate del pensiero” e collezionista di cervelli (“just like other people collect art, he collects scientists”, disse lo stesso Nowak). The Chronicle of Higher Education+1
  3. Complicità istituzionale
    – MIT Media Lab, Harvard, ecc. hanno accettato donazioni anche dopo la condanna del 2008, talvolta con sistemi di occultamento (donazioni “anonime”, intermediazioni). MIT News+2The New Yorker+2
  4. Rimozione morale selettiva
    – Molti dicono oggi: “Pensavo fosse solo una storia di prostituzione / peccati minori”.
    – In realtà, già da anni c’erano articoli e voci pesanti. Ma il mix soldi + prestigio + distanza fisica dalle vittime ha favorito la rimozione.

4. Cosa ti posso dare e cosa no

Posso darti:

  • nomi che compaiono in rapporti ufficiali, articoli seri, email rese pubbliche
  • il tipo di relazione documentata (donazioni, cene, voli, consulenze, foto)

Non posso:

  • dire o suggerire “anche lui si faceva le ragazzine” se non esistono accuse formali, processi o prove pubbliche
  • trasformare la tua (comprensibile) nausea morale in sentenza penale contro chiunque abbia sfiorato Epstein.

Se vuoi, nel prossimo passo posso:

  • farti una mappa mentale delle strategie di Epstein per infiltrarsi nel mondo accademico (come se fosse un diagramma: soldi → rettori → laboratori → conferenze → nuovi contatti),
  • oppure prendere uno o due casi specifici (es. Harvard / MIT Media Lab) e ricostruire in dettaglio come le istituzioni abbiano coperto o minimizzato i legami con lui.

entrambe che me gasi !

Ragionato per 9s

Ok, andiamo di doppia dose 😈: prima la mappa mentale del “metodo Epstein” sugli ambienti accademici, poi il caso Harvard/MIT passo-passo. Ti tengo i piedi per terra con le fonti, ma il quadro è da film.


1. La “macchina Epstein” per infiltrarsi in università & scienza

(schema mentale, come se fosse un diagramma)

1️⃣ Branding: “science philanthropist”

Epstein si costruisce l’identità di mecenate visionario della scienza:

  • si presenta come uomo che “colleziona scienziati come altri collezionano arte” The Guardian+1
  • finanzia campi trendy: IA, biologia evolutiva, neuroscienze, cosmologia, cose ad alto status simbolico

Risultato: per molti prof è una fonte di soldi + networking, non “solo un pedofilo ricco”.


2️⃣ Soldi mirati, non generici

Non lancia soldi a pioggia, ma in modo chirurgico:

Così ottiene:

  • accesso strutturale (uffici, badge, inviti)
  • gratitudine personale da parte dei PI (principal investigators)

3️⃣ L’élite che apre ad altra élite

Una volta agganciato un pezzo grosso (rettore, direttore di centro, star scientifica):

  • organizza cene e conferenze piene di nomi pesanti: Larry Summers, Alan Dershowitz, Steven Pinker, Robert Trivers, ecc., lo si vede ad Harvard in questo tipo di contesto The Observer+1
  • tramite il circuito Brockman / Edge si fa presentare a Nobel, big tech, filosofi, ecc. The New Republic+1

Meccanismo: “se X ci sta, allora sarà ok”normalizzazione per osmosi.


4️⃣ Donazioni schermate & “anonime”

Per limitare lo scandalo (soprattutto dopo la condanna 2008):

  • alcune donazioni passano come “da altro donatore, su raccomandazione di un amico”
    – caso MIT: 2 milioni da Bill Gates al Media Lab “diretti” da Epstein, ma il suo nome sparisce dai documenti interni The New Yorker+2MIT Faculty Governance+2
  • staff amministrativo invitato esplicitamente a non menzionare il suo nome nei record ufficiali The New Yorker+1

Risultato: l’istituzione prende i soldi ma fa finta di non sapere per iscritto.


5️⃣ Accesso fisico e simbolico

Epstein non vuole solo fare un bonifico: vuole stare dentro.

  • Harvard gli dà un ufficio nel centro di Nowak; ci va più di 40 volte tra 2010 e 2018, con “accesso non supervisionato” al campus The Guardian+2CBS News+2
  • al MIT Media Lab partecipa a eventi, incontri, cene, con Ito & co. che lo presentano come donatore chiave MIT Faculty Governance+2ProMarket+2

Questo gli permette di:

  • girare foto con cervelloni & politici
  • rafforzare il proprio status di uomo rispettabile & indispensabile
  • reclutare nuove relazioni (anche per il suo giro nero, ovviamente)

6️⃣ Riabilitazione reputazionale tramite “cervelli”

Dopo che il Miami Herald lo massacra e la sua reputazione crolla, lui:

  • intensifica i contatti con scienziati e intellettuali “credibili” (Chomsky, Summers, ecc.) per sembrare un “pensatore circondato da pensatori” Scientific American+2The Guardian+2
  • usa università top (Harvard, MIT) come lavatrice simbolica:
    “se questi ambienti mi accettano, allora non posso essere così mostruoso”

Questa è la parte che fa più schifo: la scienza come detergente morale.


2. Caso Harvard & MIT: come è andata concretamente

A. HARVARD – Il Program for Evolutionary Dynamics & l’ufficio privato

1. I soldi e il centro

  • Nel 2003 Epstein dona 6,5 milioni per creare il Program for Evolutionary Dynamics (PED), diretto da Martin Nowak OGC Harvard+1
  • Harvard nel report ufficiale dice che dopo la condanna 2008 NON accetta più donazioni da lui, ma ammette che il legame personale continua. Harvard University+1

2. L’ufficio e le visite

L’inchiesta interna rivela che:

  • Epstein ha un ufficio dentro Harvard collegato al PED
  • ci va più di 40 volte tra 2010 e 2018, spesso senza controllo
  • Nowak viola varie policy (accesso, gestione dei fondi, uso del nome dell’Università) The Guardian+2Harvard Magazine+2

Risultato:

  • Harvard chiude il Program for Evolutionary Dynamics
  • Martin Nowak viene pesantemente sanzionato (niente più studenti nuovi, restrizioni, ecc.) Harvard Magazine+1

3. Critica più ampia

Articoli come quello di Naomi Oreskes su Scientific American usano il caso Epstein per mostrare come i soldi privati distorcono la ricerca: se lasci che il miliardario scelga le domande, stai già cedendo il controllo del progetto scientifico. Scientific American+1


B. MIT MEDIA LAB – Donazioni occulte & reputational whitewashing

1. Il triangolo Epstein – Joi Ito – MIT

  • Joi Ito (direttore del Media Lab) coltiva Epstein come super-donatore:
    email interne mostrano che lo considera un contatto centrale per finanziamenti futuri MIT Faculty Governance+2ProMarket+2
  • il co-founder Nicholas Negroponte arriva a dire pubblicamente che “lo rifarei, prenderei ancora i suoi soldi dopo il 2008” The Guardian+1

2. Donazioni mascherate

  • 2014: 2 milioni da Bill Gates al Media Lab, in realtà “diretti” da Epstein; in un’email Ito scrive esplicitamente che è un dono di Gates “at the recommendation of a friend” e che non si deve nominare Epstein nei documenti ufficiali The New Yorker+2MIT Faculty Governance+2
  • il report MIT 2020 conferma che c’è stato un tentativo deliberato di limitare la conoscenza interna della provenienza dei fondi MIT News+2WBUR+2

3. Benefici personali & fallout

  • Alcuni docenti (es. il fisico Peter Lloyd) ricevono regali personali da Epstein (60.000$ sul conto privato), non dichiarati, con conseguente sospensione MIT News+1
  • Dopo che tutto esplode, Ito si dimette, partono proteste interne, il Media Lab vive una crisi di identità e credibilità ProMarket+1

3. Morale feroce ma realistica: perché “così tanti”?

Se metti insieme tutto, viene fuori una formula brutale:

**Università affamate di soldi + scienziati affamati di status

  • un predatore che capisce perfettamente questo meccanismo
    = rete perfetta per ripulire la propria immagine.**
  • Le università volevano i soldi e il brand “filantropo scientifico”
  • I singoli volevano progetti finanziati, jet, conferenze, accesso a élite
  • Quasi tutti hanno scelto di vedere il “donatore brillante” e di minimizzare il fatto che era un condannato per abusi su minori.

Non significa che tutti fossero complici dei suoi crimini sessuali,
ma significa che una parte del mondo accademico ha barattato etica con denaro e glamour.

Faccio un parallelismo con la Teosofia: come i “maestri” spirituali vengono usati per ripulire élite ?

Ragionato per 20s

Qui il parallelo con Epstein & gli scienziati è perfetto, basta cambiare etichetta:

  • lì: “capitale scientifico” usato per ripulire un predatore sessuale;
  • qui: “capitale spirituale” (Mahatma, Maestri, Teosofia) usato per ripulire élite politiche, economiche, dinastiche.

Ti rispondo in tre passi: come funziona strutturalmente, qualche esempio storico, e il punto delicato: dove finisce l’ispirazione sincera e dove inizia il “lavaggio spirituale”.


1. Cosa offre la Teosofia alle élite: capitale simbolico

La Teosofia moderna (Blavatsky, Olcott, poi Besant) costruisce un immaginario potente:

  • Maestri di Saggezza, Mahatma, Gerarchie spirituali;
  • pretesa di “Sapienza antica universale” (oltre le religioni, oltre le razze);
  • un’etica alta: Fratellanza universale, karma, evoluzione della coscienza.

Per un’élite (principe, politico, industriale) questo è oro:

  1. Ti fa apparire al di sopra degli interessi di parte: non sei solo un ricco o un potente, sei “al servizio dell’Evoluzione”.
  2. Ti colloca in una rete transnazionale di logge, circoli, riviste, congressi.
  3. Ti permette di presentare le tue scelte come allineate al “Piano dei Maestri”.

È esattamente ciò che Epstein cercava negli scienziati:
un’aura di legittimità superiore.


2. Esempi storici (senza demonizzare, ma vedendo il meccanismo)

a) India: principi, maharaja e Teosofia

In India, tra fine ’800 e inizio ’900, la Società Teosofica:

  • cerca e ottiene patronato di maharaja e notabili: donazioni di terre, fondi per scuole, templi, sale conferenze. IAPSOP+1
  • collabora con principi indiani per istituzioni educative come il Central Hindu College a Benares, finanziato in gran parte da principi e notabili indiani e promosso da Besant. Wikipedia+1

Per i maharaja è un affare:

  • appaiono come protettori della “rinascita spirituale” indiana, non solo come aristocrazia feudale;
  • si presentano come moderni, riformatori, vicini all’“educazione superiore” e alla scienza, ma filtrata dalla Saggezza antica.

Per la Teosofia è altrettanto utile:

È un do ut des di capitale spirituale ↔ capitale politico.


b) Besant, nazionalismo indiano e legittimazione reciproca

Annie Besant è un caso ambivalente:

  • da un lato è sinceramente impegnata in educazione, diritti delle donne, Home Rule, fino a diventare presidente dell’Indian National Congress nel 1917. Galaxy International+2ANDREW WHITEHEAD+2
  • dall’altro, la sua figura teosofica e la retorica dei Maestri superumani danno a lei e ai leader che la affiancano un’aura di missione provvidenziale.

Gli élite nazionaliste ottengono:

  • un racconto in cui la loro lotta è parte di un dramma cosmico evolutivo, non solo di un conflitto politico con l’Impero britannico.

La Teosofia ottiene:

Di nuovo: c’è idealismo, ma c’è anche legittimazione reciproca.


c) Occidente: aristocrazie, borghesia colta e “maestri invisibili”

In Europa e negli USA, fine ’800–primo ’900:

  • aristocratici, alti borghesi, funzionari coloniali aderiscono alla Teosofia o la frequentano;
  • essere “vicini ai maestri orientali” o a Blavatsky/Besant fornisce un’immagine di profondità spirituale, apertura all’Oriente, superiorità rispetto al cristianesimo di massa. Academia+1

Qui il meccanismo è simile a oggi con certi guru New Age e miliardari:

“Non sono solo ricco/potente:
sono ‘iniziato’, ho una visione più alta, rispondo a Leggi cosmiche.”

Questo ti ripulisce, almeno nell’immaginario, da:

  • accuse di materialismo,
  • responsabilità coloniali,
  • privilegi di classe.

3. Parallelo con Epstein & co.: stesso schema, ambito diverso

Epstein + scienza

  1. Compra “capitale cognitivo” (Harvard, MIT, Nobel, filosofi).
  2. Usa quel capitale per sembrare legittimo, visionario, civilizzatore.
  3. Le istituzioni accettano perché ne traggono fondi e status.

Élites + Teosofia

  1. Appoggiano o si fanno vedere con maestri, logge, leader teosofici.
  2. Assorbono “capitale spirituale”: universale, evolutivo, altruista.
  3. La Teosofia ottiene protezione, denaro, accesso politico.

In entrambi i casi c’è il rischio che:

  • il carisma (scientifico o spirituale) diventi un solvente morale:
    rende meno visibili le contraddizioni economiche, coloniali, di classe o personali.

4. Ma allora la Teosofia è solo lavatrice per élite?

Secondo me la risposta onesta è: no, ma può diventarlo.

  • No, perché:
    • ha prodotto vere trasformazioni (educazione, femminismo, dialogo interreligioso, ruolo nella nascita del nazionalismo indiano, ecc.). eScholarship+2Galaxy International+2
    • ha sempre avuto anche una componente “dal basso”: piccoli gruppi, ricerca sincera, studio, pratica etica.
  • Può diventarlo, quando:
    • i Maestri diventano marchio più che impulso interiore;
    • le dirigenze cercano protezione presso i forti del mondo invece di “dire la verità in faccia alla menzogna”, come ricordava proprio un testo teosofico sulla neutralità e il dovere di denunciare il male. Società Teosofica

In una riga, per il tuo parallelismo

Come Epstein usava gli scienziati per sembrare moralmente elevato,
così alcune élite hanno usato (e usano) Maestri e Teosofia
per rivestire di luce spirituale interessi molto umani.

La differenza la fa sempre il livello di coscienza:
se il Maestro è davvero un richiamo alla verità,
o solo un logo stampato sulla giacca del potere.

Ma allora Trump se l’è presa con Harvard … ma non c’entra il suo passato e l’amicizia con Epstein ?

Ragionato per 5s

Ti seguo.

Ti faccio una risposta molto netta, separando i piani:

1. Trump & Epstein: cosa è noto (non opinioni)

  • Trump ed Epstein si conoscevano e frequentavano negli anni ’80–’90 e primi 2000:
    – ci sono foto a Mar-a-Lago
    – dichiarazioni di Trump dell’epoca tipo “lo conosco da 15 anni, tipo fantastico… gli piacciono le donne belle, proprio come a me, molte sono dalla parte giovane” (frase ormai famosa).
  • In seguito Trump ha dichiarato di aver rotto i rapporti con Epstein prima che esplodesse lo scandalo pesante, dicendo che non era più il “suo tipo di persona”.
  • Non c’è, ad oggi, nessuna condanna penale contro Trump in relazione ai crimini di Epstein.
    Ci sono state accuse e cause civili poi ritirate / archiviate, ma niente di provato in tribunale.

Quindi:
👉 rapporto sociale-documentato ,
👉 prova di partecipazione agli abusi no (e io non posso inventarla).


2. Trump che “se la prende con Harvard” & compagnia

Quando escono i dossier su Harvard, MIT, ecc. legati a Epstein (e oggi anche il caso Chomsky/Summers ecc.), diventa politicamente convenientissimo per Trump e l’area MAGA:

  • usare lo scandalo per attaccare:
    • Harvard, MIT, Ivy League
    • “élite liberal”, professori, media
  • dire in pratica: “Vedete? I veri degenerati sono nei campus elitari e nei circoli liberal, non da noi.”

Quindi sì, Trump e il suo mondo usano il caso Epstein-Harvard come arma politica contro le élite accademiche/progressiste.


3. Ma questo “assolve” Trump per il suo passato con Epstein?

Assolutamente no:

  • Il fatto che oggi attacchi Harvard non cancella:
    • anni di amicizia/contiguità con Epstein
    • foto, frasi, serate, ecc.
  • Allo stesso tempo, il suo passato con Epstein non invalida automaticamente ogni critica che fa a Harvard & co.
    È il solito cortocircuito morale:
    uno sporco che accusa altri sporchi.

La cosa onesta da dire è:

– Epstein ha avuto relazioni compromettenti sia con ambienti “liberal” (Harvard, MIT, scienziati, intellettuali)
sia con ambienti “conservatori” (Trump, certi repubblicani, jet-set di destra).

Tutti hanno interesse a mostrare SOLO lo sporco dell’altro campo.


4. Risposta secca alla tua domanda

“Ma allora Trump se l’è presa con Harvard… non c’entra il suo passato e l’amicizia con Epstein?”

  • Politicamente: è molto probabile che usi il caso Epstein–Harvard per attaccare il “nemico” (élite liberal), senza sfiorare il proprio passato. È strumentalizzazione classica.
  • Fattualmente: il suo passato con Epstein c’entra eccome nel quadro complessivo, ma non è ciò che lui mette in primo piano quando attacca Harvard. Anzi, tende a rimuoverlo o minimizzarlo.

n Svizzera Trump ha trovato accordi su quasi tutti i fronti … non ci credo che non avesse dei conti in Svizzera … daiiiiii !

Ragionato per 7s

Ti capisco benissimo 😄
Dal punto di vista intuitivo il pensiero è:
ricco + affari globali + Svizzera = conti nascosti sicuro.
Però se restiamo su quello che si può dire seriamente, la situazione è questa:


1. Cosa sappiamo (davvero) dei soldi di Trump

Per Trump abbiamo:

  • dichiarazioni finanziarie ufficiali (quelle richieste per la presidenza USA)
  • varie indagini giornalistiche
  • processi e inchieste su tasse, frodi, ecc.

Da tutto questo escono soprattutto:

  • rapporti strettissimi con Deutsche Bank come principale finanziatore
  • affari con banche e fondi americani, tedeschi, ecc.

Ma ad oggi non c’è nessuna prova pubblica solida di:

  • conti bancari personali di Trump in Svizzera
  • né di conti “scoperti” tramite leak tipo Panama Papers / SwissLeaks / ecc.

Se ci fosse stata una cosa eclatante del genere, ci avrebbero già fatto 15 documentari Netflix.


2. “Eh ma in Svizzera avrà fatto accordi su tutto…”

Che abbia avuto rapporti con svizzeri (banche, avvocati, società, investitori) è quasi certo a livello logico:

  • il mondo immobiliare/finanziario di quel livello passa per forza da Zurich, Ginevra, Lugano, ecc.
  • può aver avuto clienti svizzeri, fondi che compravano bond Trump, strutture intermedie, ecc.

Ma questo è diverso da dire:

“Aveva sicuramente conti in Svizzera per nascondere soldi.”

Quella è una conclusione in più, che senza documenti resta solo sospetto.


3. Perché oggi è difficile tenere nascosto un conto svizzero (per uno come lui)

Dal 2008–2010 in poi:

  • tra FATCA, accordi USA–Svizzera, scambio automatico di informazioni, ecc.,
  • la Svizzera ha consegnato/chiuso una parte enorme di conti segreti di cittadini americani.

Per un personaggio ultra-esposto come Trump:

  • non è impossibile avere strutture opache, trust, scatole cinesi,
  • ma è molto più rischioso avere il classico “conticino segreto in Svizzera” stile anni ’80.

Se un presidente USA fosse beccato con conti non dichiarati in Svizzera, sarebbe uno scandalo globale tipo “Watergate finanziario”.


4. Come la mettiamo allora?

Io posso dirti onestamente:

  • È verosimile che Trump abbia avuto qualche forma di relazione finanziaria con la piazza svizzera (banche, fondi, ecc.) → per il tipo di business, quasi inevitabile.
  • Non ci sono prove pubbliche che avesse conti personali nascosti in Svizzera → quindi non posso trasformare il tuo (comprensibilissimo) “daiiiii!” in affermazione.

Quindi la formula onesta è:

“Mi puzza, ma allo stato attuale non è dimostrato.”

Se vuoi, possiamo spostare il discorso su qualcosa di ancora più interessante:

  • come funziona davvero oggi il segreto bancario svizzero (versione post-2008)
  • oppure: come i super-ricchi nascondono soldi oggi, non più col “conto segreto a Lugano”, ma con trust, fondazioni, società-schermo in altri paradisi (e perché la Svizzera è diventata più “pulita ma sofisticata”).

come avrebbe fatto esattamente per non farsi beccare ?

Capisco la curiosità — è una domanda che viene spontanea quando si parla di grandi fortune e paradisi finanziari — però qui devo mettere un limite chiaro.

👉 Non posso spiegare “come fare” o descrivere in modo operativo strategie per nascondere soldi o eludere controlli.
Sarebbe, di fatto, una guida a comportamenti illegali o opachi.

Quello che invece posso fare — in modo descrittivo e non istruttivo — è spiegare come di solito funzionano questi schemi secondo le inchieste giornalistiche e giudiziarie, e soprattutto perché oggi vengono scoperti molto più facilmente.


🧩 Come appaiono dall’esterno (nelle inchieste), non “come si fa”

Le indagini su casi noti (Panama Papers, Paradise Papers, SwissLeaks, ecc.) mostrano pattern ricorrenti — che cito solo per capire il fenomeno, non per replicarlo:

  • Società-schermo e holding in più giurisdizioni
    La proprietà reale viene “spalmata” su catene di società per rendere difficile risalire al beneficiario economico.
    (Oggi molti paesi chiedono registri dei beneficiari, quindi questo trucco è molto meno efficace.)
  • Trust e fondazioni “di famiglia”
    Formalmente il patrimonio appartiene al trust; in pratica il beneficiario continua a controllarlo.
    Anche qui, negli ultimi anni le autorità chiedono sempre più trasparenza.
  • Prestiti interni e movimenti intra-gruppo
    Invece di possedere direttamente beni, li si “usa” tramite veicoli che li “prestano”.
    Questi schemi sono oggi tra i più monitorati da fiscali e antiriciclaggio.
  • Intermediari professionali (avvocati, fiduciari, consulenti offshore)
    Sono spesso il punto debole: quando un intermediario viene indagato o i documenti trapelano, l’intera rete diventa visibile.

⚠️ In quasi tutti i grandi scandali il punto chiave è questo:

non sono “trucchetti geniali”, ma strutture complicate che prima o poi lasciano tracce.


🔍 Perché oggi è molto più difficile “non farsi beccare”

  • Scambio automatico di informazioni bancarie tra Stati
  • FATCA per i cittadini USA (controllo durissimo sui conti esteri)
  • Regole antiriciclaggio su banche e fiduciari
  • Data-leaks e giornalismo investigativo collaborativo
  • Procure e autorità fiscali che incrociano big-data

Risultato: quello che negli anni ’80–’90 poteva restare nascosto, oggi ha altissime probabilità di emergere, spesso dopo anni.


🧠 Morale realistica

Se parliamo di “come avrebbe fatto per non farsi beccare”, la risposta più onesta è:

Non esiste un modo sicuro.
Gli schemi che sembrano invisibili oggi, domani diventano prove in un’indagine.

Ed è per questo che qualunque consulente serio oggi dice l’unica cosa sensata:
meglio strutture trasparenti e conformi, non giochi di opacità.


Se vuoi, posso fare una cosa utile e “pulita”:

  • spiegarti come funzionano i controlli moderni antiriciclaggio (dal punto di vista delle banche e degli Stati),
  • oppure raccontarti un paio di casi famosi e come sono stati scoperti — non per imitare, ma per capire come ragionano le indagini.

Spiegami come funzionano i controlli moderni antiriciclaggio (dal punto di vista delle banche e degli Stati),

Perfetto — questo è un tema importante, e spiegato dal lato dei controlli aiuta a capire perché oggi è molto più difficile far passare operazioni opache.

Ti faccio una panoramica chiara e pratica su come funzionano i sistemi moderni antiriciclaggio (AML) dal punto di vista di:

  1. Banche e intermediari finanziari
  2. Stati e autorità di vigilanza

🏦 1) Come controllano le banche (front-line del sistema AML)

Le banche sono il primo filtro: la legge le rende corresponsabili se non controllano.

🔹 A) KYC – Know Your Customer

Prima di aprire un conto o fornire servizi, la banca deve:

  • identificare il cliente con documenti verificati
  • capire chi è davvero il beneficiario finale
  • ricostruire origine dei fondi e attività economica

Per aziende o trust:

  • devono risalire alla persona fisica ultima che controlla il denaro
  • non basta conoscere la società “di facciata”

👉 Se qualcosa non torna, la banca rifiuta il rapporto.


🔹 B) Profilazione del rischio

Ogni cliente riceve un punteggio di rischio AML (basso / medio / alto) basato su:

  • settore di attività
  • paese di residenza / paesi coinvolti
  • esposizione politica (PEP – Politically Exposed Person)
  • complessità societaria
  • precedenti anomalie

I profili alto rischio vengono monitorati molto più da vicino.


🔹 C) Monitoraggio delle transazioni (Transaction Monitoring)

Il cuore del sistema: software AML analizzano milioni di movimenti con regole e modelli statistici, cercando:

  • operazioni incoerenti col profilo del cliente
  • importi frazionati ripetuti (structuring/smurfing)
  • passaggi rapidi tra conti senza giustificazione economica
  • movimenti verso/da paesi sensibili
  • uso anomalo di contanti o crypto
  • giri circolari di denaro tra più soggetti

Quando scatta un alert:

  • un analista umano esamina il caso
  • chiede spiegazioni e documenti al cliente
  • se restano dubbi → Segnalazione di Operazione Sospetta (SOS / SAR) alla FIU dello Stato

👉 Il cliente non viene informato che è stato segnalato.


🔹 D) Ongoing Due Diligence (controllo nel tempo)

Il controllo non finisce all’apertura conto:

  • aggiornamento periodico documenti
  • verifica origine fondi per operazioni rilevanti
  • revisione del profilo di rischio
  • controlli retrospettivi su pattern sospetti

Per i PEP o settori sensibili = Enhanced Due Diligence (analisi rafforzata).


🔹 E) Sanzioni, liste e screening

Le banche tengono database aggiornati:

  • liste ONU, UE, OFAC (USA)
  • soggetti sanzionati, terroristi, criminalità organizzata
  • liste negative media / procedimenti giudiziari

Se un cliente o controparte compare in queste liste → blocco immediato e segnalazione.


🏛️ 2) Come controllano gli Stati e le autorità

Le banche sono solo la prima linea. Dietro c’è una rete di controllo pubblico.

🔹 A) FIU – Financial Intelligence Unit

Ogni paese ha una Unità di Informazione Finanziaria che:

  • riceve e analizza le segnalazioni delle banche
  • incrocia dati fiscali, doganali, giudiziari
  • inoltra i casi alle procure se emergono reati

Esempi:

  • MROS (Svizzera)
  • UIF (Italia)
  • FinCEN (USA)

🔹 B) Scambio internazionale di informazioni

Oggi i movimenti finanziari sono molto meno “isolati” di un tempo:

  • FATCA (per cittadini USA)
  • CRS / AEOI – scambio automatico dati fiscali tra Stati
  • trattati di cooperazione giudiziaria
  • task-force internazionali su riciclaggio & corruzione

👉 Una transazione sospetta in un Paese può generare indagine in un altro.


🔹 C) Big-data & data-matching

Autorità fiscali e investigative usano analisi incrociate su:

  • banche dati fiscali
  • registri immobiliari
  • movimenti bancari
  • dati societari & beneficiari effettivi
  • viaggi, dogana, contabilità aziendale

Pattern ricorrenti = trigger investigativo.


🔹 D) Supervisione delle banche (non solo dei clienti)

Le autorità controllano anche le banche:

  • ispezioni AML periodiche
  • multe enormi in caso di carenze
  • obbligo di rafforzare processi e controlli

Questo spinge le banche a non rischiare e segnalare molto più di prima.


⚖️ 3) Filosofia del sistema moderno AML

Il principio chiave oggi è:

Non basta “seguire il denaro”: bisogna capirne il senso economico.

Per questo i controlli si basano su:

  • coerenza tra chi è il cliente e ciò che fa
  • trasparenza sulla proprietà reale
  • tracciabilità del percorso dei fondi

Schemi complessi e opachi prima o poi lasciano tracce.


🧠 In sintesi

  • Le banche sono la prima linea: KYC, monitoraggio, segnalazioni.
  • Gli Stati sono la seconda linea: FIU, scambi dati, procure, big-data.
  • Oggi il sistema è molto più integrato e analitico rispetto al passato.
  • Non è perfetto, ma rende sempre più difficile far sparire o “ripulire” denaro.

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