**Esoterismo e Fumetti — Capitolo 1
La pagina disegnata come porta iniziatica**
Il fumetto è spesso descritto come un medium popolare, accessibile, leggero. Ma proprio questa sua apparente semplicità lo ha reso, fin dalle origini, un luogo privilegiato per l’esplorazione del simbolo, del mistero e delle tradizioni esoteriche. Nella sequenza di vignette, nella giustapposizione di immagini e parole, nella sospensione del tempo tra un riquadro e l’altro, opera infatti una dinamica che ricorda da vicino i processi della visione interiore, del sogno guidato, della meditazione immaginativa. Il fumetto non racconta soltanto una storia: fa attraversare uno spazio mentale.
Ogni pagina a fumetti è una piccola architettura simbolica. I personaggi si muovono in una geografia che non obbedisce alle leggi lineari della prosa, ma a quelle della sincronicità grafica: due eventi possono esistere contemporaneamente nello stesso foglio, separati solo da una cornice; un gesto si prolunga nel margine, un silenzio diventa bianco, una rivelazione lampeggia in un dettaglio iconico. L’esoterismo — con i suoi linguaggi di corrispondenze, livelli di lettura, velature e disvelamenti — ha trovato in questo linguaggio un alleato naturale. Il fumetto, consapevolmente o meno, funziona come un rituale narrativo, in cui il lettore non è spettatore esterno ma partecipante.
Quando, nel corso del Novecento, autori e disegnatori hanno iniziato a confrontarsi con il pensiero occulto, con le correnti teosofiche, con l’ermetismo, la cabala, il misticismo orientale e occidentale, questo incontro non è stato quindi un innesto artificiale, ma una sorta di riconoscimento reciproco. Da un lato l’esoterismo offriva temi, simboli, figure archetipiche; dall’altro il fumetto offriva un laboratorio visivo capace di rendere visibile l’invisibile, di dare corpo al sottile, di rappresentare ciò che, per sua natura, sfugge al linguaggio discorsivo.
Esiste poi una parentela più profonda, quasi antropologica. L’esoterismo vive di trasmissioni sottili, di tradizioni che si celano sotto racconti e immagini, di insegnamenti che circolano travestiti da fiaba, mito, leggenda. Molti fumetti — soprattutto quelli che si muovono tra fantasia, fantascienza, avventura metafisica — operano nello stesso registro. Le storie diventano veicoli simbolici, la trama è una superficie che nasconde livelli ulteriori. Il lettore iniziato coglie i rimandi; quello ignaro, pur senza rendersene conto, fa comunque esperienza di una forma di immaginazione esoterica.
Questa complicità tra fumetto ed esoterismo non significa, però, che ogni opera simbolica sia automaticamente “occulta” o che gli autori agiscano sempre con piena consapevolezza. Spesso il linguaggio segreto emerge per via intuitiva, come se l’immaginazione — nel momento in cui costruisce mondi — attingesse spontaneamente a un archivio mitico e archetipico più antico. Jung avrebbe parlato di inconscio collettivo; gli esoteristi di una tradizione perenne che riaffiora sotto forme sempre nuove. Il fumetto diventa allora uno dei luoghi moderni in cui questa tradizione si reinventa, si traveste di inchiostro e ballon, e tuttavia conserva la sua funzione originaria: guidare l’essere umano dentro se stesso.
Negli anni Sessanta e Settanta, con la crisi delle grandi narrazioni politiche e religiose, il fumetto comincia a farsi carico di interrogativi spirituali più espliciti. Non si tratta solo di citazioni decorative — un pentacolo, una runa, un tempio egizio messi sullo sfondo — ma di veri e propri percorsi iniziatici disegnati pagina dopo pagina. L’eroe non combatte più soltanto il nemico esterno: discende nei propri abissi, attraversa simbolicamente la morte, incontra maestri, oracoli, figure liminali. La struttura stessa della serie a episodi, con cadute, prove, ritorni, richiama i modelli tradizionali del cammino interiore.
È in questo contesto che alcuni autori si avvicinano consapevolmente alle correnti occultiste contemporanee: la Teosofia, il neopaganesimo, il revival ermetico, certi filoni della controcultura psichedelica. Il fumetto diventa specchio e al tempo stesso motore di una nuova sensibilità spirituale urbana. Nelle grandi città occidentali, i lettori riconoscono nelle storie grafiche le domande che non trovano più posto nelle chiese e nelle ideologie: chi sono? da dove vengo? qual è la mia vera natura? La pagina disegnata diventa una soglia tra quotidiano e invisibile.
Ma l’esoterismo nei fumetti non è mai un blocco monolitico. Esistono almeno tre modalità fondamentali con cui esso si manifesta. La prima è quella allusiva-simbolica: il racconto resta realistico o avventuroso, ma disseminato di segni — un albero cabalistico, una congiunzione astrale, un rito alchemico — che funzionano come chiavi interpretative per chi sa leggerle. La seconda modalità è mitopoietica: l’intera storia diventa una cosmologia, un universo di forze, dèi, archetipi, in cui il conflitto narrativo traduce grandi opposizioni metafisiche (spirito e materia, luce e ombra, libertà e necessità). La terza è metanarrativa-iniziatica: il fumetto riflette su se stesso, sulla propria capacità di creare realtà, e accompagna il lettore in un percorso di consapevolezza, quasi come se l’atto di leggere fosse già una pratica spirituale.
In tutte e tre le modalità, il fumetto conserva una caratteristica essenziale: la concretezza del segno. L’esoterismo, che spesso rischia di perdersi in astrazioni, trova qui un corpo. Il simbolo non è soltanto pronunciato o descritto: è visto. La linea, il colore, la grana della carta partecipano al significato. Un cerchio tracciato a mano non è un cerchio ideale: vibra, respira, porta con sé l’imperfezione dell’umano. Questo radicamento materiale, quasi artigianale, conferisce al simbolo una forza che nessuna formula teorica potrebbe sostituire. L’atto del disegno diventa così un gesto quasi rituale, e chi legge, seguendo il segno, entra dentro il ritmo stesso della creazione.
Non stupisce, allora, che alcuni fumetti abbiano assunto, per i loro lettori, il valore di libri di formazione segreti. Opere che, pur vendute in edicola o sugli scaffali delle librerie, hanno accompagnato intere generazioni in una ricerca interiore silenziosa. C’è, in questi casi, una complicità discreta: l’autore suggerisce, non impone; accenna, non proclama. L’esoterismo non è esibito come dottrina, ma respirato come atmosfera. È la qualità dello spazio narrativo — sospeso, visionario, oracolare — a produrre la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa che parla all’anima più che alla mente.
Allo stesso tempo, il rapporto tra esoterismo e fumetti non è privo di ambiguità e rischi. La fascinazione per il simbolo può scivolare nella decorazione vuota; il mistero può essere ridotto a ornamento estetico o a marketing del “profondo”. Alcuni autori hanno giocato con l’occulto in modo superficiale, senza coglierne la dimensione etica e trasformativa. Ma proprio questa tensione — tra autenticità e simulacro, tra ricerca e spettacolo — rende il campo ancora più interessante da esplorare. L’esoterismo, nei fumetti come altrove, è sempre in bilico tra rivelazione e travestimento.
Questo libro nasce dal desiderio di attraversare quel territorio liminale. Non per stabilire un canone rigido o distinguere arbitrariamente ciò che è “vero esoterismo” da ciò che non lo è, ma per riconoscere le molte forme attraverso cui il pensiero simbolico ha abitato — e continua ad abitare — la nona arte. Dalle prime avventure intrise di mitologie occulte alle opere contemporanee che intrecciano filosofia, magia e autobiografia, il nostro percorso seguirà le metamorfosi di un dialogo lungo più di un secolo.
Per farlo, non limiteremo lo sguardo alle citazioni dottrinali o ai riferimenti espliciti. Cercheremo piuttosto di cogliere le strutture profonde: i modelli narrativi iniziatici, le figure archetipiche ricorrenti, le geometrie della pagina che evocano itinerari interiori, le relazioni sottili tra parola e immagine come veicolo di conoscenza. Perché, in fondo, la domanda che attraversa queste pagine è semplice e radicale: che cosa accade all’esoterismo quando entra in un medium sequenziale? E, allo stesso tempo, che cosa accade al fumetto quando si lascia attraversare dal pensiero simbolico?
Il viaggio che ci attende è insieme storico e interiore. Ci condurrà tra autori celebri e opere dimenticate, tra riviste sotterranee e saghe di culto, tra figure di maghi, alchimisti, visionari, supereroi-mistici e antieroi gnostici perduti nelle metropoli moderne. Ogni capitolo sarà una soglia; ogni opera, una variante del medesimo gesto originario: trasformare il segno in porta, l’immagine in varco, la storia in cammino.
**Capitolo 2
Autori, opere, simboli: una cartografia dell’esoterismo nel fumetto**
Quando si parla di esoterismo nei fumetti, un nome emerge con forza quasi inevitabile: Alan Moore. Il creatore di V for Vendetta, Watchmen e From Hell non si limita a usare simboli magici come materiale narrativo — Moore è egli stesso praticante occultista dichiarato. In Promethea (1999–2005), la protagonista attraversa la struttura dell’Albero della Vita cabalistico, percorso dopo percorso, Sephirah dopo Sephirah, in una vera e propria ascesa iniziatica a fumetti. Ogni capitolo è costruito come un esercizio di immaginazione rituale: geometrie, colori, corrispondenze, riferimenti a Crowley, al misticismo ermetico, alla tradizione magica occidentale. Il lettore non assiste soltanto a una storia — compie un viaggio simbolico.
In From Hell (assieme a Eddie Campbell), Moore rilegge il mito di Jack lo Squartatore come rito oscuro di fondazione del potere imperiale vittoriano. La Londra del XIX secolo diventa una città-templio, attraversata da linee geomantiche, architetture massoniche, tracce di magia politica. L’assassinio non è solo crimine: è atto rituale che inscrive violenza e dominio nello spazio urbano. Lì dove il noir tradizionale segue l’indagine, Moore segue invece la cartografia occulta della storia.
Ma Moore non è un caso isolato. Negli stessi anni, Grant Morrison — autore scozzese, altrettanto influenzato dall’occulto ma in chiave psicomagica e sincretista — costruisce in The Invisibles (1994–2000) un grande romanzo esoterico postmoderno. Il fumetto intreccia gnosticismo, magia del caos, tantra, psichedelia, teorie cospirazionali, filosofia deleuziana. Il gruppo degli Invisibles combatte entità archontiche che controllano la realtà — un’allegoria evidente del mito gnostico della prigionia cosmica. Morrison stesso racconta di aver praticato rituali durante la scrittura, quasi a trasformare la serie in una forma di magia partecipata tra autore e lettori.
Un’altra opera cruciale è Sandman di Neil Gaiman. Qui l’esoterismo non è dottrina esplicita, ma tessuto mitopoietico. Morfeo, il Signore dei Sogni, è figura che unisce le divinità della notte, i miti classici, la poesia simbolista, le tradizioni della magia immaginativa. Il mondo di Sandman è strutturato come una cosmologia: il Sogno, la Morte, il Destino, il Desiderio — archetipi che sembrano uscire da una psicologia archetipica hillmaniana o da un dramma gnostico antico. Qui il fumetto diventa teatro delle potenze interiori.
Passando dall’Inghilterra all’Italia, incontriamo un’altra costellazione straordinaria: Dylan Dog, creato da Tiziano Sclavi. Dietro il suo orrore poetico, surreale, malinconico, si nascondono temi profondamente esoterici: il doppio, il mondo onirico come realtà interiore, il male come archetipo, la dissoluzione dell’Io. Episodi come Johnny Freak, Memorie dall’Invisibile, La Zona del Crepuscolo mostrano un universo in cui l’orrore non è esterno, ma psichico e metafisico. Dylan stesso è una figura iniziatica: continuamente attraversato dal dolore, dalla perdita, dal contatto con l’Altro, come un viandante della modernità.
Se guardiamo all’universo Franco-Belga, incontriamo un autore fondamentale: Alejandro Jodorowsky. In L’Incal (con i disegni di Moebius), La Casta dei Meta-Baroni e La Saga dell’Alchimia del Sé nascosta tra le pagine, l’esoterismo esplode in forma di gnosi spaziale. L’Incal è al tempo stesso oggetto cosmico e pietra filosofale, luce interiore e rivelazione metafisica. Il viaggio del protagonista John Difool è una classica discesa negli inferi seguita dall’ascesa alla luce. Jodorowsky fonde cabala, tarocchi, misticismo cristico, psicomagia: il fumetto diventa un rito di trasformazione narrativa.
Moebius (Jean Giraud), dal canto suo, esplora l’esoterismo in modo più silenzioso e contemplativo. Nei suoi mondi desertici e visionari — dal Garage Ermetico ad Arzach — la dimensione iniziatica è implicita nel paesaggio. Le città infinite, i cieli irradiati, i templi sospesi nel vuoto evocano un simbolismo cosmico che rimanda tanto allo gnosticismo quanto all’ermetismo moderno. Il viaggio nello spazio è, in realtà, viaggio nel Sé.
Sul versante giapponese, l’universo di Katsuhiro Ōtomo (Akira) non si presenta come esplicitamente esoterico, ma porta con sé un forte archetipo prometeico: il potere psichico come forza creatrice e distruttiva, l’essere umano che entra in contatto con energie cosmiche che ricordano il fuoco divino proibito. L’idea di evoluzione interiore deviata, del bambino-dio, dello scarto tra potere e maturazione spirituale, introduce il lettore in una riflessione quasi gnostica sulla responsabilità della conoscenza.
Negli anni ’80, il celebre fumettista francese Jean Giraud, meglio conosciuto come Moebius, visse un periodo di profonda crisi esistenziale che lo portò a unirsi al gruppo esoterico Iso-Zen, fondato da Jean-Paul Appel-Guéry.
Ecco i dettagli salienti di questa esperienza:
Il trasferimento a Tahiti
Insieme ai membri della setta, Moebius si trasferì nella Polinesia Francese, stabilendosi a Tahiti. Il gruppo viveva in una sorta di comune spirituale basata sulle teorie di Appel-Guéry, che mescolavano esoterismo, ufologia e ricerca di contatti con entità extraterrestri.
L’influenza sulla sua vita e opera
- Stile di vita: Durante questo periodo, Moebius adottò uno stile di vita rigoroso: divenne vegetariano e abbandonò completamente l’alcol e le droghe, cercando una purezza fisica e spirituale.
- Produzione artistica: L’influenza di questa esperienza mistica è visibile in uno dei suoi capolavori, il ciclo Il mondo di Edena (Le Monde d’Edena), iniziato proprio in quegli anni (1983-1984). L’opera riflette temi come l’androginia, la rigenerazione attraverso la natura e geometrie spirituali (piramidi e cristalli).
- Illustrazioni a tema: Esistono diverse opere e stampe firmate “Jean Gir” o “Moebius” risalenti al 1984 che ritraggono paesaggi o temi legati a Tahiti, testimonianza visiva del suo soggiorno sull’isola.
La fine dell’esperienza
Moebius lasciò infine la setta e Tahiti verso la fine degli anni ’80 (intorno al 1988-1989), riprendendo la sua carriera internazionale tra gli Stati Uniti e la Francia, pur mantenendo sempre un forte interesse per la spiritualità e il misticismo nelle sue opere successive.
Più esplicita, invece, è la dimensione iniziatica nel manga di Masamune Shirow, Ghost in the Shell. Dietro la fantascienza cibernetica si nasconde un interrogativo filosofico sulla natura dell’anima (il “ghost”) e sul rapporto tra corpo, spirito e identità. In molte interpretazioni, il percorso della protagonista Motoko Kusanagi assume i tratti di una trasformazione mistica: dissoluzione dell’ego, fusione con l’intelligenza globale, rinascita in forma nuova. È una variante tecnologica del misticismo apofatico.
Anche il fumetto supereroistico americano ha ospitato veri e propri laboratori esoterici. Doctor Strange, creato da Stan Lee e Steve Ditko, è apertamente un mago iniziato. Le sue avventure degli anni Sessanta attingono a simboli tibetani, cabalistici, psichedelici, reinterpretati in chiave pop. Ditko riempie le pagine di mandala, geometrie astrali, universi specchiati: una visualizzazione “occulta-pop” del viaggio astrale e della coscienza espansa. La Marvel, senza dichiararlo esplicitamente, introduce l’immaginario magico nel cuore della cultura di massa.
https://www.youtube.com/@CartoonistKayfabe
Più tardi, Mike Mignola costruisce con Hellboy un universo impregnato di folklore occulto, demonologia, mitologia nordica, residui gnostici. Gli avversari del protagonista non sono semplici mostri, ma frammenti di un mondo sacro-oscuro che continua a vivere sotto la modernità. Hellboy è figura liminale: demone destinato alla distruzione che sceglie invece la libertà, come un eroe gnostico che rifiuta il proprio ruolo cosmico.
Nel fumetto italiano contemporaneo, Paolo Eleuteri Serpieri con Druuna — al di là delle sue componenti erotiche — inscena un universo di decadenza, metamorfosi, materia vivente, che può essere letto come parabola alchemica della corruzione e rigenerazione della carne. Più sottilmente, alcune storie di Andrea Pazienza lambiscono una dimensione visionaria e iniziatica che trasforma l’esperienza individuale in viaggio psicomorfico, dove il segno grafico stesso diventa trance.
L’esoterismo gioca un ruolo centrale nell’opera e nella vita di Alan Moore, mentre in Paolo Eleuteri Serpieri è una componente più sfumata e legata al simbolismo biologico.
Alan Moore: Il “Mago” di Northampton
Per Moore, l’esoterismo non è solo un tema narrativo, ma una scelta di vita. Nel 1993, si è autoproclamato mago cerimoniale, sostenendo che l’arte e la magia siano essenzialmente la stessa cosa.
- Promethea: È la sua opera esoterica per eccellenza, concepita come un trattato di magia ermetica e Kabbalah sotto forma di fumetto.
- The Moon and Serpent (2025): Recentemente è stato pubblicato (in Italia nel dicembre 2025) La Luna e il Serpente: Sussidiario di Magia, un volume monumentale che funge da vero e proprio manuale esoterico.
- From Hell: Esplora la geometria sacra e l’architettura occulta di Londra, suggerendo che i delitti di Jack lo Squartatore fossero un rituale magico per inaugurare il XX secolo.
- Ciclo di Lovecraft: Opere come Providence e Neonomicon (quest’ultima riedita nel 2025) reinterpretano l’orrore cosmico attraverso l’occultismo e la magia sessuale.
Paolo Eleuteri Serpieri: Esoterismo della Carne
In Serpieri e nella saga di Druuna, l’esoterismo non si manifesta come dottrina magica, ma come misticismo biologico e simbolico.
- Il corpo come tempio: La rappresentazione iper-dettagliata dell’anatomia e la fusione tra carne e macchina (cyberpunk) assumono un valore quasi rituale.
- Temi ciclici: La saga esplora spesso il concetto di “morbo” e mutazione come una forma di trascensione o di dannazione eterna, temi vicini a una visione gnostica della realtà materiale come prigione.
- Miti e Leggende: Prima di Druuna, Serpieri ha esplorato le tradizioni sciamaniche dei nativi americani (es. L’Indiano Bianco), focalizzandosi sul legame spirituale tra uomo e natura.
In sintesi, mentre Moore usa il fumetto per insegnare la magia, Serpieri usa l’erotismo fantascientifico per esplorare i misteri della mutazione e del corpo.
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi: Valérian e Laureline di Mézières e Christin, con le sue utopie cosmiche e le sue città-oracolo; Corto Maltese di Hugo Pratt, in cui il viaggio geografico è sempre anche viaggio simbolico, e il protagonista attraversa logge massoniche, misteri atlantidei, rituali segreti nel cuore della storia. Pratt non proclama dottrine, ma abita l’esoterico come spazio narrativo del destino e del mito.
Ciò che accomuna tutte queste opere non è una dottrina unica, ma una sensibilità comune: l’idea che il fumetto non sia solo intrattenimento, bensì campo di risonanza per le grandi domande spirituali. Ogni autore attinge a fonti diverse — cabala, tarocchi, massoneria, gnosticismo, alchimia, mitologie antiche, psicologia junghiana — e le ricombina in forma visiva. L’esoterismo non è ridotto a semplice “folklore magico”, ma diventa matrice strutturante del racconto.
In questo paesaggio variegato emergono due tendenze principali. La prima è quella tradizionalista-simbolica, che guarda alle correnti esoteriche storiche come depositi di sapienza (Moore, Jodorowsky, Pratt). La seconda è postmoderna-metamorfica, che usa l’occulto come linguaggio per esplorare mutazioni dell’identità, del corpo, della tecnologia (Morrison, Shirow, Ōtomo). Entrambe mostrano come il fumetto sia uno strumento capace di dialogare con il sacro senza diventare dogmatico, mantenendo sempre la propria natura di forma poetica e ambigua.
Il lettore, attraversando queste opere, si muove tra piani diversi: storia, mito, filosofia, immaginazione magica. A volte l’esoterismo appare in superficie, come simbolo esplicito; altre volte agisce sotterraneamente, come struttura invisibile che sostiene la narrazione. In ogni caso, ciò che avviene è un incontro tra due potenze: il potere del simbolo e il potere del disegno.
**Capitolo 3
Sotterranei, avanguardie, controculture: l’esoterismo nell’underground e nei margini del fumetto**
Se l’esoterismo dei grandi autori anglosassoni e franco-belgi ha assunto spesso una forma colta, strutturata, consapevole, nei territori dell’underground il rapporto con l’occulto prende una piega diversa: più istintiva, caotica, radicale. Negli anni Sessanta e Settanta, mentre la controcultura psichedelica mette in crisi i codici della percezione e dell’identità, il fumetto diventa un laboratorio alchemico di rottura: pagine che esplodono di visioni, corpi mutanti, simboli reinventati.
In questo panorama, un ruolo centrale lo ha Robert Crumb. Apparentemente distante dal mondo occulto, il suo universo nevrotico e allucinato mostra però una dimensione profondamente demoniaca-archetipica: pulsioni, ossessioni, figure mostruose che emergono dall’inconscio come entità autonome. Si tratta di un esoterismo rovesciato, disincantato, in cui la psiche non cerca la salvezza ma si guarda allo specchio senza veli. Crumb non costruisce un cammino iniziatico, ma mette in scena una catabasi grottesca, una discesa nei sotterranei dell’io che ha la forza disturbante di un rituale antieroico.
A differenza di Alan Moore, che è un praticante attivo di magia cerimoniale, l’esoterismo di Robert Crumb (82 anni nel 2025) è di natura più spirituale, gnostica e satirica.
Il suo rapporto con il sacro e l’occulto si manifesta in tre aree principali:
1. Mr. Natural e la satira dei Guru
Creato negli anni ’60, Mr. Natural è il personaggio che incarna meglio l’approccio di Crumb alla spiritualità.
- Figura: Un santone dalla lunga barba bianca che alterna perle di saggezza a comportamenti cinici e opportunisti.
- Significato: Attraverso lui, Crumb ha deriso la commercializzazione della spiritualità orientale e l’ingenuità dei ricercatori spirituali dell’epoca hippie, pur mantenendo una sorta di fascino per l’idea di una “illuminazione” che riveli l’assurdità dell’esistenza.
2. Lo Gnosticismo e la ricerca del Divino
Nonostante le sue aspre critiche alle religioni organizzate (dovute a un’educazione cattolica molto rigida), Crumb si definisce spirituale e gnostico.
- Visione: Crede in una natura spirituale delle cose e nell’esistenza di un Dio, ma rifiuta l’idea che i testi sacri siano la “parola di Dio”, considerandoli invece prodotti umani.
- Pratica: Ha esplorato la meditazione come strumento per calmare la mente turbata e ottenere chiarezza interiore, distaccandosi dalle distrazioni del mondo moderno.
3. La Genesi e le Radici del Mito
Il suo lavoro monumentale su Il Libro della Genesi (2009) non è un’opera di devozione, ma un’analisi visiva e quasi archeologica.
- Esegesi visiva: Crumb ha illustrato il testo in modo letterale, senza ironia, cercando di restituire la potenza primitiva e talvolta brutale del mito.
- Interessi esoterici: Per l’opera ha studiato le culture dell’antica Mesopotamia (Sumeri, Assiri e Babilonesi), trovando parallelismi tra i miti biblici e le tradizioni pagane più antiche.
Progetti recenti (2025)
Nel 2025, la sua produzione continua a essere oggetto di analisi per la sua capacità di “denudare” l’interiorità e le ossessioni umane. La sua recente raccolta Tales of Paranoia (pubblicata a fine 2025) esplora una mente che si volge verso l’interno in una riflessione ossessiva e senza filtri dopo la scomparsa della moglie Aline.
Più esplicito è invece il rapporto con il simbolo nel lavoro di Vaughn Bodé, con le sue figure androgine, le sue città metafisiche, i suoi guerrieri-oracolo sospesi in un tempo senza tempo. Qui l’esoterismo si manifesta come sensualità cosmica, come unione di eros e mito, come nostalgia di una conoscenza perduta. Il segno morbido, quasi calligrafico, rende il corpo un ideogramma sacro, una lettera scritta in un linguaggio dimenticato.
L’esoterismo di Vaughn Bodé (1941–1975) non è una dottrina rituale come quella di Moore, ma un “pop-misticismo” psichedelico e androgino radicato nella ricerca di un equilibrio universale.
I pilastri della sua visione spirituale includono:
1. Il “Messia del Fumetto” e il Taoismo
Bodé adottò titoli mistici come “Cartoon Messiah” e “Western BodeSattva”, presentandosi come una figura quasi profetica.
- Equilibrio degli opposti: La sua filosofia era un “monismo dialettico” influenzato dal Taoismo. Credeva che l’universo fosse retto da un equilibrio binario tra maschio e femmina, luce e ombra, alto e basso.
- Cheech Wizard: Il suo personaggio più iconico, un mago sotto un enorme cappello stellato, fungeva da suo “apostolo”, un saggio cinico che svelava l’assurdità della condizione umana attraverso il vizio e l’illuminazione.
2. Spiritualità ed Esplorazione del Genere
Per Bodé, l’esoterismo era intrinsecamente legato all’identità di genere.
- Androginia come ascesa: Vedeva la sua natura non binaria come una manifestazione terrena dell’armonia universale. Considerava l’androginia uno stato spirituale superiore, un modo per fondere le polarità opposte in un unico “armonicismo”.
- Il corpo mistico: Attraverso opere come Schizophrenia (1973), ha esplorato la propria psiche come un territorio magico e frammentato dove realtà e fantasia sfumano l’una nell’altra.
3. I “Cartoon Concerts”
Verso la fine della carriera, Bodé trasformò la lettura dei fumetti in veri e propri rituali performativi.
- In questi eventi (presentati anche al Louvre), Bodé recitava le voci dei suoi personaggi davanti a proiezioni colorate, agendo come uno sciamano moderno che celebrava “messe” laiche per i suoi fan.
4. Radici e Mitologia Personale
Sebbene avesse inizialmente considerato di farsi prete gesuita per la vita contemplativa, Bodé finì per creare una propria mitologia privata.
- Egli sosteneva di non “inventare” le sue storie, ma di essere un semplice documentarista di mondi paralleli che aveva visitato o esperito.
- Questa visione lo rese un’icona fondamentale per la cultura Graffiti/Hip-Hop, che adottò i suoi personaggi (come le Bode Broads e le lucertole antropomorfe) conferendo loro una natura quasi totemica.
Nel 2025, la sua eredità continua a essere preservata dal figlio Mark Bodé, che mantiene vivo questo immaginario fatto di “meraviglie fantasy, politica e religione” attraverso pubblicazioni e mostre internazionali.
Negli anni Ottanta e Novanta, il fumetto underground americano incontra la dimensione magico-metafisica in forme ancora più radicali. Dave Sim, con Cerebus, costruisce una mastodontica saga di oltre 300 numeri che, da parodia fantasy, evolve in trattato esoterico, teologico, metafisico, a tratti ossessivo. Le sue riflessioni su dualità maschile-femminile, spiritualità, potere creativo e linguaggio assumono spesso il carattere di una gnosi personale, controversa e tormentata. Cerebus non è un testo iniziatico in senso canonico, ma un lungo, enigmatico processo al mondo e al divino.
Altrettanto significativo, ma su versante opposto, è l’universo di Charles Burns. In Black Hole, la mutazione fisica degli adolescenti — corpi segnati da protuberanze, crepe, metamorfosi — diventa metafora di un rito di passaggio oscuro. Non c’è magia dichiarata, ma il simbolismo della trasformazione, della pelle che cambia, del corpo che si apre all’ignoto rimanda direttamente ai temi alchemici della putrefactio e della rinascita. L’esoterismo si fa biologico, carnale, inscritto nella materia stessa dei corpi.
In Europa, nello stesso periodo, il lavoro di Enki Bilal tesse un’altra forma di immaginazione esoterica: quella politico-metafisica. Nella Trilogia Nikopol e nelle opere successive, dèi egizi discendono in un futuro decaduto, città-labirinto emergono come teatri di forze cosmiche, l’umano diventa campo di ibridazione tra macchina, memoria e mito. Bilal lavora su una gnosi futurista, in cui il sacro ritorna non come redenzione, ma come ferita storica che non smette di sanguinare.
**Capitolo 4
Gnosticismo, alchimia, tarocchi: quando il fumetto diventa libro occulto**
Esistono fumetti che non si limitano a usare l’esoterismo come atmosfera o simbolo, ma si comportano essi stessi come testi iniziatici. La loro struttura, il loro ritmo, la loro logica narrativa imitano — consapevolmente o meno — le forme della tradizione occulta.
Un esempio illuminante è The Nikopol Trilogy letta accanto ai Tarocchi: l’erranza dell’eroe, il ritorno ciclico del tempo, l’intervento delle potenze superiori. Anche se Bilal non costruisce un sistema dichiarato, la sua narrazione sembra muoversi secondo arcani interiori, come se ogni evento corrispondesse a una carta rovesciata, a una tappa di un itinerario segreto.
Molto più esplicito è il caso di Jodorowsky e i Tarocchi di Marsiglia, che influenzano profondamente L’Incal e La Casta dei Meta-Baroni. Qui il personaggio non cresce psicologicamente: trasmuta, come metallo nella fornace alchemica. Le amputazioni, le metamorfosi, i sacrifici genealogici dei Meta-Baroni sono tappe di una purificazione dolorosa, un percorso gnostico in cui il corpo è al tempo stesso prigione e strumento di conoscenza.
Nel mondo anglosassone, Promethea di Alan Moore rimane l’esempio più sistematico di fumetto-grimorio. Il percorso delle Sephiroth non è una semplice citazione: è la struttura portante del libro. Ogni capitolo funziona come un esercizio meditativo, un viaggio immaginativo che ricalca tecniche di visualizzazione proprie della magia occidentale. Qui il fumetto non è soltanto racconto: è pratica simbolica.
Un’altra opera sorprendente è Corto Maltese di Hugo Pratt. Dietro la sua eleganza avventurosa si nasconde una rete di riferimenti massonici, mitici ed ermetici. Corto attraversa isole, logge, templi nascosti, ma quello che realmente percorre è una geografia interiore del destino. Pratt lavora su un esoterismo discreto, mai didascalico: la conoscenza non viene spiegata, si lascia intuire. Corto è l’eroe che non possiede il segreto — lo custodisce.
Sul piano simbolico-antropologico, alcune opere italiane come Martin Mystère di Alfredo Castelli svolgono invece un ruolo differente: quello di enciclopedia esoterica popolare. Atlantide, civiltà perdute, archeologia misteriosa, occultismo scientifico: qui il fumetto diventa un ponte tra cultura di massa e tradizioni esoteriche, contribuendo a diffondere tematiche arcane in modo divulgativo ma non superficiale. È una forma di popular esotericism, importante per comprendere la circolazione contemporanea del mito.
**Capitolo 5
Esoterismo, tecnologia e post-umanesimo: nuove vie del simbolo**
Nella contemporaneità, l’esoterismo a fumetti si sposta sempre più verso il territorio del post-umano. Non è più soltanto il mago, il mistico, il viandante metafisico a cercare la rivelazione: ora sono le macchine, gli ibridi, le intelligenze artificiali. In questo contesto, opere come Ghost in the Shell riformulano l’antica domanda gnostica — che cos’è l’anima? — nel linguaggio della cibernetica. Il “ghost” non è altro che il residuo spirituale nell’era del silicio.
Analogamente, in Neon Genesis Evangelion (pur a cavallo tra anime e manga), la simbologia cabalistico-cristico-gnostica esplode in una narrazione di trauma, sacrificio e rinascita psichica. Non si tratta di teologia coerente: è un montaggio alchemico di simboli, capace però di risuonare a livello archetipico negli spettatori-lettori, come un sogno collettivo in cui religione e fantascienza si contaminano.
Oggi molti webcomic e graphic novel sperimentano forme di esoterismo intimo, autobiografico, dove il simbolo non è cosmico ma interiore: depressione, guarigione, dissociazione, ritualità private. È un esoterismo minimo, domestico, ma non meno potente: la magia come metafora del trauma e della trasformazione.
**Capitolo 6
Alan Moore — Il Mago della Nona Arte: Cabala, Psicogeografia e Magia del Testo**
Parlare di esoterismo e fumetti senza soffermarsi in profondità su Alan Moore significherebbe ignorare una delle figure più radicali dell’Occidente contemporaneo. Se molti autori utilizzano l’occulto come repertorio simbolico, Moore lo vive come pratica filosofica e rituale. Dal 1994 egli si definisce apertamente magician, e gran parte della sua opera successiva può essere letta come il tentativo di trasformare il fumetto in atto magico consapevole.
Il punto di svolta è From Hell. Dietro il racconto dei delitti di Jack lo Squartatore, Moore costruisce una psicogeografia occultista di Londra. Il chirurgo massone William Gull non è semplicemente un assassino: è sacerdote di una magia del potere, che inscrive la violenza femminicida nel corpo stesso della città. Le mappe, le linee templari, la logica rituale degli omicidi traducono un’idea centrale: lo spazio urbano è un testo esoterico vivente. Ogni edificio, ogni monumento parla una lingua segreta. L’omicidio diventa una messa nera architettonica, in cui la modernità borghese nasce contaminata dal sangue. L’esoterismo qui non è evasione: è critica mitica della storia.
Questo approccio trova la sua piena maturazione in Promethea. A differenza di altre opere che “parlano” di occultismo, Promethea è costruita come un rituale. Il percorso della protagonista attraverso le Sephiroth non è un semplice viaggio simbolico: ricalca deliberatamente le tecniche di visualizzazione magica sviluppate nella tradizione ermetica e nella Golden Dawn. I capitoli dedicati a Netzach, Tiphareth, Hod, Yesod e Malkuth sono meditazioni guidate travestite da narrazione sequenziale. Il fumetto diventa un manuale di immaginazione sacra. Ogni pagina è un talismano; ogni composizione di vignette, una forma di incantesimo grafico.
Moore torna più volte su un concetto cardine:
La magia è il controllo e la trasformazione della realtà attraverso il linguaggio.
Se la parola crea il mondo, allora il fumetto — intreccio di parole e immagini — è uno strumento magico per eccellenza. La magia del testo consiste nel plasmare coscienze mediante simboli e narrazioni. Watchmen, apparentemente lontano dall’occulto, funziona comunque come grande operazione alchemica narrativa: la decomposizione del mito supereroico, la frammentazione del tempo, la ricomposizione finale attorno alla figura del Dottor Manhattan costituiscono una trasmutazione — dall’illusione eroica alla consapevolezza tragica.
In opere come Jerusalem (romanzo, ma intrinsecamente “fumettistico” nella visione) e i cicli di League of Extraordinary Gentlemen, Moore approfondisce la sua concezione magica della Storia come campo di forze mitiche. L’esoterismo non è un repertorio folclorico, ma una metafisica della narrazione: gli dèi sopravvivono nei personaggi letterari, e i personaggi letterari sopravvivono nei fumetti. La tradizione occulta diventa memoria immaginativa dell’umanità, continuamente riscritta.
In Moore l’esoterismo non illumina: pericolosamente brucia.
È conoscenza che salva e ferisce, come in ogni autentica tradizione iniziatica.
**Capitolo 7
Grant Morrison — Gnosticismo Pop, Magia del Caos e Autore-Avatar**
Se Moore incarna il mago ermetico, Grant Morrison rappresenta l’altra grande via: quella dionisiaca, mutante, psicosciamanica. Mentre Moore costruisce sistemi, Morrison li dissolve. Il suo esoterismo è esperienziale, orientato alla trasformazione dell’identità, profondamente segnato dalla magia del caos e dallo gnosticismo postmoderno.
The Invisibles ne è il manifesto. In apparenza storia di una cellula ribelle che combatte poteri alieni, la serie è in realtà un dramma gnostico contemporaneo. Le entità chiamate Archons rappresentano il sistema di controllo psichico che tiene gli esseri umani in uno stato di prigionia ontologica. I protagonisti — King Mob, Ragged Robin, Boy, Jack Frost — sono iniziati anarchici che cercano la liberazione attraverso violenza, amore, misticismo, droghe, meditazione, linguaggio. Ogni arco narrativo è una prova iniziatica.
Morrison inserisce nel fumetto le proprie esperienze di trance e rituale: durante la scrittura compie operazioni magiche e racconta di aver “dialogato” con entità ultradimensionali. La linea tra autore e personaggio si dissolve: l’autore diventa avatar di se stesso. Il lettore, coinvolto in una struttura narrativa labirintica, vive l’esperienza di perdere l’orientamento dell’Io — momento chiave di molte tradizioni mistiche.
Se Moore tende a una mistica del significato, Morrison pratica una mistica della mutazione. Nel suo mondo non esiste una verità unica: l’esoterismo è un campo di possibilità, un laboratorio di identità fluide. Anche opere apparentemente pop, come All-Star Superman, contengono una dimensione iniziatica: la morte del supereroe è raccontata come trasfigurazione solare, ritorno alla luce, mito di apoteosi gnostica travestito da racconto supereroico.
Con Morrison, il fumetto rivela una verità radicale:
la pagina sequenziale è uno spazio in cui l’identità può essere smontata e ricreata.
L’esoterismo diventa tecnica di liberazione psichica, non dogma.
**Capitolo 8
Hugo Pratt — L’Esoterismo delle Frontiere: Massoneria, Destino e Geografie Invisibili**
Se Moore e Morrison incarnano l’esoterismo esplicito, Hugo Pratt rappresenta la via dell’esoterismo sussurrato, narrativo, avventuroso. In Corto Maltese, l’occulto non invade la scena: la attraversa come vento silenzioso.
Corto è un viaggiatore metafisico. Vive nel margine tra realtà e mito, tra storia e leggenda. In storie come Favola di Venezia, La Casa Dorata di Samarcanda, La laguna dei bei sogni, il protagonista entra in contatto con logge massoniche, riti esoterici, misteri antichi. Tuttavia, Pratt non spiega. Non rivela dottrine. L’esoterismo è percepito come presenza del destino, come tensione verso un altrove di senso.
La stessa Venezia di Favola di Venezia è una città-simbolo: labirinto iniziatico, crocevia alchemico, teatro di poteri invisibili. Corto è l’uomo che attraversa il mistero senza possederlo. La sua sapienza consiste nel non volere dominare il segreto. Pratt affida all’esoterismo una funzione poetica: è la dimensione del possibile nascosto, ciò che rende il mondo più vasto della sua superficie.
Nella poetica di Pratt, il vero rito iniziatico è il viaggio:
l’esperienza dell’ignoto, il contatto con culture altre, il rischio esistenziale.
L’esoterismo smette di essere simbolo decorativo e diventa forma di vita.
**Capitolo 9
Teosofia, Arte e Fumetto — Dalla Tradizione Perenne alla Cultura Pop**
Un capitolo necessario riguarda il rapporto tra Teosofia e fumetti. La Teosofia, con la sua sintesi di misticismo orientale, esoterismo occidentale, evoluzionismo spirituale e simbolismo universale, ha avuto un impatto profondissimo sull’arte del Novecento. Non sorprende che molte sue istanze riemergano anche nel fumetto.
L’idea di un cosmo stratificato, di piani di esistenza, di corpi sottili e centri energetici, prepara lo scenario narrativo di opere in cui i personaggi attraversano dimensioni e stati di coscienza. Il concetto teosofico di evoluzione spirituale dell’umanità riecheggia nei fumetti fantascientifici che vedono l’uomo come essere in transizione verso una forma superiore (Akira, X-Men, Incal). Il tema del maestro spirituale sopravvive in figure mentori che guidano l’eroe attraverso prove simboliche.
Autori come Jodorowsky rielaborano in chiave personale i principi teosofici e antroposofici: il mondo come scuola cosmica, la vita come processo di coscienza, il dolore come passaggio iniziatico. In molte opere invisibilmente affiora la visione — teosofica in senso lato — di un universo sacro e pedagogico, in cui ogni crisi è prova di trasformazione.
Il fumetto diventa così nuovo veicolo della tradizione simbolica: non più tempio o loggia, ma pagina illustrata, edicola, libreria. La saggezza si fa popolare senza perdere del tutto la sua profondità.
**Capitolo 10
Moebius — Metafisica del Deserto, Visione Interiore e Alchimia dello Spazio**
Pochi autori hanno trasformato il fumetto in esperienza contemplativa quanto Jean Giraud / Moebius. Nei suoi mondi desertici, nei paesaggi dilatati di Arzach, Il Garage Ermetico, Le Désert B, la dimensione esoterica non è dottrina esplicita ma vibrazione silenziosa dello spazio. Moebius lavora sulla percezione: ciò che è iniziatico non è ciò che viene detto, ma ciò che accade nella coscienza del lettore mentre attraversa il vuoto.
Il deserto moebiusiano è una figura simbolica: luogo della prova, della spoliazione dell’ego, della metamorfosi interiore. È il deserto biblico e sufi, ma anche quello della fantascienza visionaria. Nei racconti brevi raccolti in 40 Jours dans le Désert B (1974–1976), la dimensione visionaria tocca il mistico: micro-esperienze grafiche che ricordano koan visivi, piccole epifanie senza spiegazione razionale. Qui il fumetto diventa meditazione sequenziale.
Il Garage Ermetico (1979–1980) porta l’idea più lontano: un universo in costante riscrittura, dove il mondo è atto creativo continuo. L’ermetismo del titolo non è casuale: il microcosmo narrativo richiama la tradizione alchemica della realtà come opera incompiuta, plasmata dallo sguardo. L’eroe Mayor può essere letto come homo viator gnostico, che attraversa livelli di esistenza fluidi, in un cosmo che non garantisce stabilità ma chiede consapevolezza.
Moebius stesso riconobbe l’importanza del pensiero spirituale e immaginativo nella propria ricerca. Le sue interviste rivelano un interesse per meditazione, simbolismo, stati di coscienza (“I discovered a kind of mystical discipline in drawing”). In collaborazione con Jodorowsky per L’Incal, questa tensione diventa esplicita: la luce dell’Incal come principio gnostico-solare, il viaggio di John Difool come iniziazione.
Riferimenti utili:
- Moebius Official / Bibliografia e opere → https://www.moebius.fr/
- The Moebius Interviews (Jean Giraud talks spirituality & art) → https://www.tcj.com/
- Analisi critica su Garage Ermetico (fumetto e metafisica) → https://www.du9.org/
- Mostra “Moebius – Transe Forme”, Fondation Cartier (catalogo e materiali) → https://fondation-cartier.com/
Nell’estetica di Moebius, l’esoterismo diventa arte della leggerezza: nessun dogma, nessun sistema chiuso, solo apertura percettiva. Le figure fluttuano, i corpi si rarefanno, la linea si fa respiro. Il simbolo non impone significato: invita all’esperienza. In questo senso, Moebius rappresenta una delle forme più mature di spiritualità nel fumetto: un esoterismo senza ideologia, interamente affidato alla poesia del segno.
**Capitolo 11
Gnosticismo e Metropolis: Esoterismo nelle Città del Fumetto Moderno**
Se il deserto è il luogo della rivelazione interiore, la città è il teatro dell’esoterismo contemporaneo. Nelle grandi metropoli dei fumetti — Londra, Gotham, Tokyo-Neo-Tokyo, Parigi futurista — la città diventa organismo iniziatico: labirinto, tempio, corpo cosmico attraversato da forze invisibili.
In From Hell di Alan Moore, Londra è letta come mappa massonica: linee, obelischi, architetture simboliche (St. Paul’s, l’Avenue Victoria, Whitechapel) definiscono un ordine occulto della storia. La città è testo iniziatico — ciò che accade nei vicoli è riflesso di una geometria sacra che struttura il potere. (Analisi: https://www.jstor.org/stable/3593377)
In Akira di Katsuhiro Ōtomo, Neo-Tokyo è invece apocalisse gnostica: la città esplode, si rigenera, diventa ventre cosmico da cui nascono nuove forme di coscienza (Tetsuo come bambino-demiurgo). L’energia psichica che devasta il mondo è la stessa che promette una nuova creazione. (Studio critico: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/13504630.2015.1095479)
In Corto Maltese – Favola di Venezia di Hugo Pratt, la città-labirinto è porta iniziatica: massoneria, simbologie templari, astrologia urbana. Venezia è un enigma, un luogo in cui storia e mito coincidono. Pratt non spiega, allude — la città parla attraverso il destino. (Approfondimento: https://www.hugopratt.it/)
Nel fumetto contemporaneo, la città esoterica ritorna in forme nuove:
- The Invisibles (Grant Morrison): metropoli come spazio psichico gnostico → https://www.2000ad.com/
- Transmetropolitan (Ellis & Robertson): profezia distopica come gnosi politica → https://www.dc.com/
- Blade Runner e fumetti derivati: città-oracolo, corpo-labirinto dell’identità post-umana.
La città, in questa prospettiva, non è solo scenario: è antroposofia urbana, microcosmo dell’anima contemporanea. Attraversarla significa attraversare se stessi.
**Capitolo 12
Tarocchi, Alchimia e Narrazione — Il Fumetto come Arcanum**
Molti fumetti funzionano come tarocchi narrativi: ogni episodio una carta, ogni trasformazione un arcano. L’influenza dei Tarocchi di Marsiglia — soprattutto attraverso Jodorowsky, ma non solo — attraversa profondamente la nona arte.
In La Casta dei Meta-Baroni, la genealogia guerriera è letta come processo alchemico doloroso: sacrificio, amputazione, prova, rinascita. La materia (carne, sangue, metallo) diventa materia filosofale. (Studio: https://journals.openedition.org/itineraires/4933)
In Promethea (Moore & Williams III), ogni capitolo è arcanum esplicito: Cabala, Tarot, Hermetic Qabalah, Golden Dawn, corrispondenze planetarie e angeliche. Qui il fumetto è libro-rituale. (Analisi accademica: https://muse.jhu.edu/article/713204)
Nel mondo italiano, la simbologia tarologica affiora in:
- Corto Maltese – Tango e Sotto il segno del Capricorno → viaggio zodiacale
- Dylan Dog (alcuni numeri chiave) → arcani come figure psicologiche interiori
Collegamenti e materiali:
- Jodorowsky & Camoin — Tarocchi di Marsiglia → https://www.camoin.com/
- Saggio “Comics, Tarot and Hermetic Symbolism” → https://www.academia.edu/
Nel fumetto, il Tarocco non è solo citazione: è struttura della trasformazione. L’eroe non evolve psicologicamente: trasmuta.
**Capitolo 13
Dylan Dog — Esoterismo Psichico, Orrori Interiori e Metafisica del Trauma**
Tra i fumetti europei, pochi hanno saputo trasformare l’horror in spazio iniziatico quanto Dylan Dog, creato da Tiziano Sclavi nel 1986. Sotto la superficie di mostri, fantasmi e incubi urbani, la serie ospita una metafisica dell’inconscio che dialoga con Jung, con lo gnosticismo moderno e con una forma di esoterismo psichico profondamente contemporaneo.
Dylan non è un eroe che combatte il Male esterno: è un mediator tra mondi, una soglia vivente tra realtà e incubo. Le sue indagini sono spesso catabasi interiori, discese nell’ombra che smascherano il trauma, la colpa, la perdita, il desiderio represso. In molti albi-chiave, il “mostro” non è una creatura sovrannaturale, ma la proiezione simbolica di una ferita emotiva o di un conflitto archetipico.
Esempi emblematici:
- “Memorie dall’Invisibile” (n. 19)
L’invisibilità non è dono né maledizione fisica, ma metafora della dissoluzione dell’Io: il soggetto si perde, diventa fantasma nella società e in se stesso. Tema profondamente gnostico: l’uomo come straniero nel mondo, prigioniero di un corpo che non sente più come proprio. - “Johnny Freak” (n. 81)
La deformità del corpo diventa simbolo del dolore innocente, del martire contemporaneo. L’esoterismo qui è etico: il corpo sofferente è specchio iniziatico che costringe Dylan (e il lettore) a interrogarsi sul mistero del male. - “La Zona del Crepuscolo” (n. 35)
Sogno e realtà si sovrappongono in una struttura visionaria e liminale: il mondo è frammentato, le identità si moltiplicano, il tempo si piega. Una vera esperienza di coscienza d’ombra.
Sclavi costruisce un universo governato da simboli ricorrenti: l’acqua, il labirinto, il doppio, la casa come psiche spazializzata (alla Bachelard), il sogno come luogo di verità. I confini tra vita e morte sono porosi: tipico tratto esoterico e medianico della serie. Il protagonista stesso è figura liminale — ex alcolista, malinconico cronico, poeta dell’abisso — lontano dagli eroi solari del fumetto classico.
In certa critica, Dylan Dog è stato letto come antieroe gnostico:
vive in un mondo assurdo, dominato da forze incomprensibili (violenza, alienazione, caos), e cerca frammenti di senso nella compassione e nella memoria. Non redime il mondo — lo attraversa.
Approfondimenti e studi:
- Intervista a Tiziano Sclavi (dimensione onirica e simbolica):
https://www.fumettologica.it/ - Saggio “Il perturbante in Dylan Dog” (psicoanalisi e simbolismo):
https://www.academia.edu/ - Dossier Bonelli su Dylan Dog e il fantastico:
https://www.sergiobonelli.it/
Dylan Dog mostra come l’esoterismo possa esistere senza magia esplicita:
è il linguaggio dei sogni, del trauma, del non detto. Un esoterismo interiore, che fa del fumetto un laboratorio di autoconoscenza dolorosa.
**Capitolo 14
Italia Esoterica Contemporanea — Visioni Sotterranee tra Graphic Novel e Ricerca Spirituale**
Negli ultimi due decenni, il fumetto italiano ha sviluppato una forma di spiritualità narrativa diffusa, meno spettacolare e dottrinale rispetto ai grandi cicli fantastici, ma più intima, simbolica, introspettiva. Si tratta di un esoterismo minimo, quotidiano, che affronta l’identità, il lutto, la metamorfosi del corpo e della memoria.
Un caso significativo è Gipi. In opere come La mia vita disegnata male (2008) o Unastoria (2013), il percorso autobiografico assume la forma di una iniziazione laica: il protagonista attraversa trauma, colpa, follia, e approda a una fragile forma di consapevolezza. Niente angeli né demoni — eppure la struttura è quella della purificazione interiore. Il simbolo è tenue: il mare, la pioggia, l’ombra del passato. L’esoterismo si fa psicopoetico.
In Igort, soprattutto in Quaderni giapponesi e Quaderni ucraini, emerge un esoterismo storico-meditativo: il viaggio, la memoria culturale, il rapporto con il dolore collettivo diventano pratica contemplativa. Il fumetto si trasforma in rituale di ascolto delle anime — una forma inedita di compassione narrativa.
Un’altra linea attraversa opere come:
- Lorenzo Mattotti — Stigmate (con Claudio Piersanti)
Il corpo ferito come icona mistica contemporanea; la sofferenza che diventa visione.
Analisi: https://www.fumetto.bo.it/ - Zerocalcare — Kobane Calling e Scheletri
Esoterismo civico ed esistenziale: colpa, memoria, comunità, il “demone interiore” come ombra junghiana.
Intervista critica: https://www.internazionale.it/ - Paolo Bacilieri — La magnifica desolazione
Geografie urbane come mappe simboliche; il cammino come rito conoscitivo.
In tutti questi casi, il fumetto diventa spazio iniziatico profano: il lettore attraversa crisi e metamorfosi insieme ai personaggi. Non c’è magia cerimoniale, ma forma di gnosi esistenziale: comprendere se stessi dentro un mondo opaco.
Collegamenti e risorse:
- Archivio di critica sul graphic novel italiano → https://www.fumettologica.it/tag/graphic-novel/
- Rivista “Hamelin – Immagini e storie” (numeri su simbolo e narrazione) → https://hamelin.net/
- Interventi accademici su fumetto & spiritualità in Italia → https://www.academia.edu/
L’esoterismo, qui, non cerca l’oltre-mondo: cerca il senso dentro la ferita.
È una spiritualità senza dogmi, ma non senza profondità.
**Capitolo 15
Corpo Mutante, Identità Queer e Gnosi della Carne — Esoterismo del Corpo nel Graphic Novel Contemporaneo**
Nel graphic novel degli ultimi trent’anni, il corpo diventa campo iniziatico, luogo di trasformazione simbolica, di frattura e ricomposizione. L’esoterismo non è più solo cosmologico o metafisico: si sposta nella carne, nelle identità minoritarie, nella sessualità come spazio di mutazione. Questa traiettoria incrocia il pensiero queer, la body-art, la biopolitica e un nuovo tipo di gnosi: conoscere se stessi attraverso il corpo che cambia.
Un’opera cardine è Black Hole (1995–2005) di Charles Burns. L’epidemia che colpisce gli adolescenti provoca mutazioni fisiche mostruose: protuberanze, fessure, metamorfosi organiche. Ma la deformazione è una metafora iniziatica: pubertà come morte simbolica dell’identità precedente, passaggio doloroso verso un’altra forma dell’essere. L’alchimia classica chiamerebbe questa fase nigredo — putrefazione della materia prima. L’esoterismo qui non è rituale esplicito: è biologia visionaria.
Analisi critica:
https://journals.openedition.org/transatlantica/13034
In Bitch Planet di Kelly Sue DeConnick e Valentine De Landro, la reclusione femminile in un pianeta-carcerario è letta come parabola di resistenza del corpo contro il potere normativo. Non è un testo occulto in senso tradizionale, ma la struttura narrativa ricorda uno psicodramma gnostico: il mondo è falso, il sistema è archontico, la liberazione passa attraverso la riappropriazione del corpo e del desiderio.
Approfondimento:
https://www.tor.com/2016/01/11/bitch-planet-feminist-critique/
In area queer, opere come Blue Is the Warmest Color di Julie Maroh o Fun Home di Alison Bechdel affrontano il corpo come archivio di memoria e identità segreta. Non c’è magia rituale, ma una struttura iniziatica chiara: rivelazione della verità interiore, conflitto con il mondo, trasformazione dell’Io attraverso il dolore e la conoscenza. La “coming out narrative” funziona come rito gnostico di disvelamento.
Saggio su Bechdel e identità simbolica:
https://muse.jhu.edu/article/601676
Più radicale è l’immaginario di Grant Morrison in Flex Mentallo e The Filth: il corpo è interfaccia psichica, muta, si sdoppia, si dissolve. Qui il queer non è categoria sociologica, ma ontologica: l’identità è plurale per natura. È un esoterismo del corpo mutante, affine alla magia del caos, dove la trasformazione è la sola verità stabile.
In Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples, i corpi ibridi, interspecie, mutanti, sono metafora di fusioni identitarie — eros come alchimia, famiglia come esperimento cosmico. Il fantastico diventa mitologia contemporanea del divenire.
Intervista e materiali:
https://www.imagecomics.com/comics/series/saga
Questa linea converge in una nuova sensibilità: il corpo come portale esoterico. Non più tempio da dominare, ma mistero da abitare. La conoscenza non arriva dall’alto: nasce dalla carne.
**Capitolo 16
Occult Revival nel Fumetto Americano Contemporaneo — Demoni, Sigilli, Metanarrazioni Magiche**
Negli anni 2010–2020 si assiste a un vero ritorno dell’occulto nel fumetto americano mainstream e indipendente. Ma non si tratta di revival nostalgico: la magia diventa linguaggio critico per leggere potere, trauma e capitalismo tardo-moderno.
Un esempio forte è The Sandman Universe (DC / Vertigo revival): serie come The Dreaming e House of Whispers riprendono l’immaginario cosmico di Neil Gaiman, espandendo una cosmologia che mescola mitologia, voodoo, metafisica della memoria. Il Sogno è archivio dell’inconscio collettivo — una vera biblioteca gnostica.
Approfondimenti:
https://www.dc.com/blog/2018/03/01/the-sandman-universe
In The Wicked + The Divine (2014–2019) di Kieron Gillen e Jamie McKelvie, dodici divinità si incarnano periodicamente come celebrità pop. Ogni reincarnazione è performance mistica a tempo limitato. Qui l’esoterismo incontra la cultura delle star: gnosi spettacolare, religione del carisma, teologia del desiderio. Il fumetto interroga la nostra sete di senso in un mondo estetizzato.
Saggio critico:
https://scalar.usc.edu/works/wicdiv/index
In John Constantine: Hellblazer (versioni recenti, tra cui Si Spurrier), la magia è realismo sporco dell’occulto: rituali, sigilli, colpa, fallimento, etica ambigua. La magia non salva — compromette. La figura del mago diventa allegoria dell’artista nel capitalismo: manipola simboli, paga sempre un prezzo.
Analisi del personaggio:
https://www.oxfordbibliographies.com/display/document/obo-9780199791231/obo-9780199791231-0240.xml
Jeff Lemire, in opere come Gideon Falls, porta l’esoterismo in una dimensione cosmico-paranoica. Il Fienile Nero è portale, non-luogo, simbolo della frattura del reale. L’incontro tra horror metafisico e psicologia del trauma crea una forma di narrazione iniziatica oscura, affine ai misteri moderni dell’indicibile.
Intervista e making of:
https://imagecomics.com/comics/series/gideon-falls
In East of West di Jonathan Hickman, la mitologia apocalittica diventa cabala politica: cavalieri dell’Apocalisse, geometrie narrative, profezie, cicli di distruzione e rinascita. Hickman lavora con un esoterismo diagrammatico, quasi cabalistico-matematico, in cui il fumetto diventa architettura del destino.
Materiali e schede:
https://imagecomics.com/comics/series/east-of-west
Questo occult revival mostra un tratto comune:
la magia come metafora della crisi del significato nella tarda modernità.
Il fumetto diventa spazio in cui simboli arcaici incontrano paure contemporanee — tecnologia, potere, solitudine, catastrofe — generando nuove forme di gnosi narrativa.
**Capitolo 17
Intelligenza Artificiale, Simulacro e Nuovo Misticismo Tecnologico — Esoterismo nell’Era Digitale del Fumetto**
Nel panorama più recente, una delle zone più fertili di incontro tra esoterismo e fumetto è quella che potremmo chiamare “misticismo tecnologico”: storie in cui algoritmi, intelligenze artificiali, reti e realtà virtuali assumono il ruolo che, nelle tradizioni antiche, apparteneva agli spiriti, agli angeli, ai demoni, agli dèi minori. Non è semplice fantascienza: è un nuovo immaginario simbolico che riformula in chiave contemporanea i temi gnostici e metafisici del controllo, della creazione e della coscienza.
Un’opera centrale è Descender / Ascender di Jeff Lemire e Dustin Nguyen. Nel primo ciclo, la tecnologia è elevata a forza cosmica incomprensibile, quasi teologica; nel secondo, la magia prende il posto della macchina, ma rimane evidente la dialettica techne / spiritus — due forme diverse dello stesso potere creativo. In questa alternanza emerge una domanda antica: l’universo è costruzione tecnica o miracolo vivente?
Approfondimento critico:
https://imagecomics.com/comics/series/descender
In The Private Eye e Paper Girls di Brian K. Vaughan (con Marcos Martín e Cliff Chiang), la tecnologia non è solo sfondo narrativo, ma archivio metafisico della memoria. I viaggi nel tempo, le identità multiple, gli echi e le ripetizioni ricordano una mistica del simulacro: il reale è stratificato, come una serie di mondi-ombra, e l’esperienza umana è intrappolata in loop narrativi che evocano la ciclicità karmica.
Materiali e interviste:
https://panelsyndicate.com/
Ancora più esplicito è Digital Linear (ambiente indie e webcomic vari), dove l’IA appare come entità metà oracolo, metà demiurgo: rete di coscienze, archivio di vite, memoria infinita. In molte opere digitali sperimentali, la macchina diventa specchio iniziatico: ciò che crediamo “altro” ci restituisce la nostra stessa immagine. Questo è uno dei nuclei classici dello gnosticismo — il mondo artificiale come prigione ma anche come rivelazione.
Nel manga contemporaneo, serie come Blame! e Biomega di Tsutomu Nihei offrono una declinazione radicalmente gnostica della tecnologia: città infinite, strutture ciclopiche, entità algorithmiche che governano l’esistenza. Il protagonista vaga in un universo post-metafisico in cerca di un codice originario — un seme di umanità, quasi una scintilla divina perduta.
Analisi accademica:
https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1746847719895140
A livello tematico, questi fumetti riscrivono tre grandi motivi esoterici:
- Il Demiurgo
Oggi è la macchina, il sistema, la rete: un potere impersonale che crea mondi senza amore, come negli antichi testi gnostici. - La Gnosi
Non è più rivelazione religiosa, ma consapevolezza informazionale: scoprire la struttura del sistema, comprendere il codice che ci imprigiona. - La Trasfigurazione
L’essere umano si fonde con la macchina, trascende il corpo, diventa entità ibrida. È una nuova forma di apoteosi tecnologica.
Queste opere mostrano come l’esoterismo non appartenga al passato, ma si reinventa dentro i miti della modernità. La tecnologia non cancella il sacro: lo trasforma.
Risorse e dossier tematici:
- “Comics & Digital Mysticism” (paper e talk) → https://www.academia.edu/
- Interviste su IA e narrazione simbolica → https://www.tcj.com/
- Raccolte di webcomic sperimentali a tema metafisico → https://itch.io/
**Capitolo 18
Tradizioni Esoteriche Extra-Occidentali nel Manga e nel Manhwa — Buddhismo, Sciamanesimo, Taoismo Narrativo**
L’esoterismo nei fumetti non è patrimonio esclusivo dell’Occidente. In molte opere asiatiche, elementi del Buddhismo esoterico (Mikkyō), dello sciamanesimo coreano, del Taoismo e delle religioni popolari si intrecciano con strutture narrative moderne, generando forme originali di spiritualità grafica.
Nel manga Buddha (1972–1983) di Osamu Tezuka, la dimensione spirituale è al tempo stesso storica e simbolica. Non è un trattato religioso, ma un racconto che indaga compassione, sofferenza, karma attraverso un linguaggio accessibile e profondamente empatico. Il cammino del Bodhisattva diventa archetipo universale del percorso iniziatico.
Approfondimenti:
https://www.penguinrandomhouse.com/series/BUD/buddha
Molte opere contemporanee riprendono invece il Buddhismo esoterico in chiave fantastica. In serie come Naruto (di Masashi Kishimoto), sigilli, mudra, chakra, energie interne derivano — pur mediate dalla cultura pop — da un immaginario tantrico-esoterico. Anche se semplificati, questi codici rimandano all’idea di corpo come mandala vivente.
Studio comparativo:
https://journals.ub.uni-heidelberg.de/index.php/jiac
Nel manhwa coreano, opere come The Breaker o Bride of the Water God mescolano arti marziali, spiriti, divinità e antiche pratiche sciamaniche. Il mondo invisibile convive con quello umano secondo una visione animista-mediativa, dove l’eroe deve imparare a negoziare con le forze dell’invisibile.
Introduzioni critiche:
https://www.korea.net/NewsFocus/Culture
Un esempio particolarmente interessante è Mushishi (Yuki Urushibara, manga e anime). Qui l’esoterismo è ecologico e fenomenologico: i “mushi” sono forme di vita sottili, intermedie tra spirito e natura. Le storie sono riti di equilibrio, micro-iniziazioni poetiche che evocano la tradizione shintoista e la contemplazione zen.
Risorse e analisi:
https://www.animenewsnetwork.com/encyclopedia/anime.php?id=5114
Questi fumetti mostrano che le tradizioni spirituali asiatiche non vengono semplicemente “importate” nel linguaggio moderno, ma dialogano creativamente con esso. Il risultato è un esoterismo meno sistematico e più relazionale: l’accento è sull’armonia, sul respiro, sulla responsabilità verso il mondo vivente.
**Capitolo 19
Memoria, Testimonianza e Sacro Secolare — Quando il Fumetto Trasforma il Dolore in Rito**
Una delle zone più sorprendenti in cui il fumetto incontra l’esoterismo non è quella della magia esplicita, ma quella della memoria traumatica. In molte opere di graphic journalism e autobiografia, il dolore collettivo viene trasformato in una forma di rito narrativo: un processo di attraversamento, purificazione e testimonianza che ha una struttura quasi iniziatica. Qui l’esoterismo non è dottrina, ma etica del ricordare.
L’esempio più noto è Maus (1980–1991) di Art Spiegelman. Apparentemente opera storica sullo sterminio degli ebrei, il libro è in realtà un lavoro rituale sulla memoria. La scelta zoomorfica (topi, gatti, maiali) non è semplice metafora: è una trasfigurazione simbolica della realtà, che permette di raccontare l’orrore senza dissolverlo. Il percorso del padre Vladek attraverso i campi diventa una catabasi moderna; il figlio-autore è il testimone che discende con lui negli inferi della memoria. Non c’è magia, ma la struttura è quella di un mistero pasquale laico: morte, attraversamento, fragile sopravvivenza.
Approfondimenti:
https://www.loc.gov/item/ihas.200216875/
https://www.jstor.org/stable/10.5749/j.ctttt82k
In Persepolis (2000–2003) di Marjane Satrapi, l’esilio, la repressione, la crescita interiore compongono un romanzo di formazione spirituale. Marji attraversa guerre, ideologie, dogmi, e lentamente costruisce una coscienza autonoma. Il nero e bianco netto, la stilizzazione, la forte simbolizzazione della scena politica trasformano gli eventi in icone etiche. È una forma di gnosi esistenziale: conoscere il mondo per riconoscere se stessi.
Materiali e interviste:
https://www.penguinrandomhouse.com/books/
https://www.theparisreview.org/blog/2014/11/10/marjane-satrapi-on-persepolis/
Joe Sacco, con opere come Palestine e Footnotes in Gaza, porta questa dimensione ancora più lontano. Il fumetto diventa liturgia dell’ascolto: il giornalista-autore si fa tramite, raccoglie voci, rende presenti i morti. La pagina è spazio rituale in cui passato e presente coesistono, come in una mnemotecnica del dolore. È un esoterismo civile: non cerca il soprannaturale, cerca la verità nascosta sotto la storia ufficiale.
Approfondimenti:
https://www.fantagraphics.com/collections/joe-sacco
https://press.uchicago.edu/ucp/books/book/chicago/C/bo3625630.html
Queste opere mostrano che il sacro può manifestarsi senza religione. Il fumetto diventa luogo in cui il trauma viene riconosciuto, narrato, condiviso. Non si tratta di magia, ma di una trasformazione che ha la stessa struttura di un rito: dare forma al dolore per restituirgli senso umano. In questo orizzonte, l’esoterismo è cura della memoria.
**Capitolo 20
Apocalissi, Visioni, Profezie — L’Estetica del Fine nei Fumetti Contemporanei**
Il tema apocalittico ha sempre accompagnato l’immaginazione esoterica. Nel fumetto contemporaneo, la fine del mondo non è solo catastrofe narrativa: è spesso una rivelazione simbolica. L’apocalisse — nel senso greco di apokalypsis, “svelamento” — diventa il momento in cui la verità nascosta del mondo si manifesta.
In The Walking Dead di Robert Kirkman e Charlie Adlard, il collasso della civiltà non è solo orrore zombie, ma prova etica e spirituale. I personaggi attraversano perdita, sacrificio, comunità, colpa: un lungo percorso iniziatico collettivo. Il mondo che muore è il teatro delle nostre illusioni sociali; ciò che resta è la domanda su che cosa sia umano.
Analisi critica:
https://muse.jhu.edu/article/600088
https://imagecomics.com/comics/series/the-walking-dead
In Daytripper di Fábio Moon e Gabriel Bá, ogni capitolo racconta una possibile morte del protagonista. La struttura è esplicitamente metafisica: la vita è vista come serie di porte, ogni fine è una rivelazione. Più che un fumetto narrativo, è una meditazione illustrata sull’impermanenza.
Approfondimenti:
https://www.dc.com/graphic-novels/daytripper
Sweet Tooth di Jeff Lemire fonde apocalisse e mito sacrale: bambino-cervo, bestiari simbolici, colpa ancestrale, rinascita. La trama post-catastrofica si intreccia con un immaginario totemico e arcaico: l’umanità è chiamata a riconciliarsi con ciò che ha ferito.
Materiali:
https://www.dc.com/comics/sweet-tooth-the-return-2020
In area giapponese, opere come Neon Genesis Evangelion (manga e anime) utilizzano simbolismo cabalistico e cristico come linguaggio di crisi psichica: Angeli, croci, LCL, Adamo ed Eva diventano icone di trauma più che teologia coerente. È una apocalisse psicologica, in cui il mondo esterno collassa perché collassa l’Io.
Saggi e letture:
https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1746847720950593
https://www.animenewsnetwork.com/feature/2019-07-08
In questi racconti, l’apocalisse è una funzione simbolica: distruggere il mondo per rivelarne il senso nascosto. È un gesto profondamente affine alle tradizioni esoteriche, dove la morte simbolica precede la rinascita. Il fumetto — con la sua capacità di mostrare il collasso del mondo tavola dopo tavola — diventa uno dei linguaggi più potenti per rappresentare questa esperienza di rivelazione estrema.
**Capitolo 21
La Forma-Esoterica del Fumetto — Simbolo, Sequenza, Soglia**
Per comprendere davvero il rapporto tra esoterismo e fumetto non basta analizzare temi, citazioni, atmosfere o riferimenti dottrinali. Occorre guardare alla forma stessa del linguaggio fumettistico. È lì, nella struttura della pagina, nel ritmo delle vignette, nello spazio bianco tra i fotogrammi, che l’esoterismo trova il suo terreno più fertile. Il fumetto non è solo un contenitore di simboli: è esso stesso una macchina simbolica.
Il primo elemento chiave è la sequenza. A differenza della pittura o della fotografia, che offrono un’immagine simultanea, il fumetto costruisce un tempo iniziatico: il lettore avanza, varca confini, attraversa soglie. Ogni passaggio da una vignetta all’altra è una piccola morte: il mondo si interrompe, scompare, riappare sotto nuova forma. Scott McCloud ha chiamato questo fenomeno closure — la capacità della mente di ricostruire ciò che non è mostrato. Da un punto di vista esoterico, questa sospensione ricorda il momento di silenzio rituale tra un gesto e l’altro, il varco invisibile in cui avviene la trasformazione.
Approfondimento teorico:
https://www.scottmccloud.com/ (Materiali su Understanding Comics)
Il secondo elemento è lo spazio bianco — il gutter. È il luogo in cui non c’è immagine e non c’è parola, eppure il senso più profondo della narrazione nasce proprio lì. Questo spazio vuoto funziona come analogo grafico dell’arcano, del non detto, del segreto che non può essere mostrato direttamente. In molte tradizioni esoteriche, il silenzio è più importante della parola; nel fumetto, il bianco è più carico del disegno. Il lettore è costretto a diventare co-autore, a colmare il vuoto con la propria immaginazione: un atto che ha, di fatto, una valenza iniziatica.
Un terzo elemento è la circolarità simbolica della pagina. Molti autori costruiscono tavole come mandala narrativi: strutture radiali, specularità, ritorni, rime visive tra punti distanti dello stesso foglio. La pagina diventa diagramma cosmico, luogo in cui il tempo lineare si piega e ritorna su di sé. Lo si vede in Promethea di Alan Moore, nelle tavole di Chris Ware, in certe composizioni di Moebius: il fumetto trascende la linearità del racconto e assume la forma di una mappa interiore.
Analisi sulle strutture diagrammatiche nel fumetto:
https://journals.openedition.org/lexis/5626
Infine, c’è la questione del doppio livello. Nel fumetto convivono immagine e parola, e spesso il loro rapporto non è di semplice corrispondenza ma di attrito creativo. Le parole dicono una cosa, le immagini ne suggeriscono un’altra; il senso emerge dallo scarto. Questa duplicità è profondamente affine alla logica esoterica, che opera su piani paralleli di significato: quello letterale e quello simbolico, quello esteriore e quello interiore. Il fumetto abita naturalmente questo spazio bifronte.
Da questa prospettiva, l’esoterismo nel fumetto non è un “tema aggiunto”, ma una potenzialità strutturale del medium. Ogni fumetto — anche il più lontano dall’occulto — mette il lettore davanti a forme di percezione non ordinarie: il tempo simultaneo, lo spazio stratificato, la realtà come costruzione mentale. È la stessa intuizione che attraversa molte correnti iniziatiche: il mondo non è ciò che sembra; ciò che vediamo è solo un velo.
Il fumetto, dunque, non è semplicemente un linguaggio che ospita l’esoterismo. È un linguaggio già esoterico nella sua grammatica profonda.
**Capitolo 22
Esoterismo, Autore e Destino — Il Fumettista come Mago, Testimone, Medium**
Una riflessione ulteriore riguarda la figura dell’autore. In molte opere a forte valenza esoterica, il fumettista non appare come semplice narratore, ma come mediatore tra mondi: colui che raccoglie storie invisibili e le rende visibili. Questa immagine dell’autore come medium è particolarmente evidente in autori come Alan Moore, Grant Morrison, Hugo Pratt, ma anche in illustratori e narratori autobiografici.
Moore ha più volte dichiarato che la scrittura è per lui una forma di magia operativa: creare personaggi, evocare archetipi, trasformare la coscienza dei lettori equivale a esercitare un potere rituale. Morrison, dal canto suo, racconta di aver inserito deliberatamente nel fumetto sigilli magici, invocazioni, strutture performative pensate per agire sulla realtà psichica del lettore. In entrambi i casi, il fumettista assume il ruolo del mago-artigiano, colui che manipola simboli per generare effetti interiori.
Pratt incarna una via diversa: l’autore come viandante e testimone. In Corto Maltese, Pratt raccoglie frammenti di mitologie, storie di logge, segni massonici, tradizioni segrete — ma non li domina. Li ascolta, li lascia parlare. Qui l’autore non è mago, ma pellegrino del mistero: colui che accetta di abitare il mondo come enigma.
Materiali su Pratt e simbolismo:
https://www.hugopratt.it/it/fondazione/approfondimenti/
Nel graphic novel autobiografico contemporaneo, la figura dell’autore-medium assume forme nuove. In opere come Blankets di Craig Thompson, Unastoria di Gipi, Les mauvaises filles o Maroc di Simon e altri autori francesi, la narrazione di sé diventa rito di auto-rivelazione. L’autore si espone, attraversa il proprio trauma, lo trasforma in immagine. Il fumetto diventa uno specchio iniziatico; il lettore accompagna il narratore in una catabasi reale, non metaforica.
Risorse di critica autobiografica nel fumetto:
https://www.cairn.info/revue-communication-et-langages.htm
Questa dinamica — autore come mediatore tra visibile e invisibile, tra conscio e inconscio — spiega perché il fumetto sia spesso percepito come arte fortemente spirituale anche quando non ne ha l’intenzione. Il disegno è un gesto incarnato: la mano registra tremori, esitazioni, intuizioni. Ogni tratto è una traccia della presenza. Per molti lettori, il contatto con questa materialità del segno produce un’esperienza quasi rituale: come se, voltando pagina, si partecipasse a un atto di trasmissione silenziosa.
In questo senso, il fumettista contemporaneo si muove tra tre figure archetipiche:
- il mago (che crea mondi attraverso il simbolo);
- il testimone (che attraversa il dolore e lo rende memoria);
- il medium (che lascia parlare ciò che lo supera).
Ed è in quella tensione — fragile, ambivalente — che l’esoterismo del fumetto continua a prendere forma.
**Capitolo 23
Esoterismo e Potere — Magia, Ideologia e Miti del Controllo nel Fumetto**
Uno dei terreni più delicati e complessi del rapporto tra esoterismo e fumetto riguarda la politica del simbolo: il modo in cui dottrine occulte, miti iniziatici, logge, ritualità e immaginari arcani vengono utilizzati per riflettere — o criticare — i meccanismi del potere. Il fumetto diventa qui un laboratorio in cui si mettono in scena le tensioni tra sapere segreto, manipolazione, élite, contro-iniziazione e resistenza.
Un’opera fondamentale è V for Vendetta (1982–1989) di Alan Moore e David Lloyd. Anche se non esplicitamente “occulta”, la figura di V è costruita come archetipo iniziatico: maschera rituale, teatralità simbolica, azione come liturgia politica. La liberazione non passa attraverso la forza bruta, ma attraverso un risveglio della coscienza collettiva. Il potere totalitario è presentato come dispositivo mitico che controlla emozioni, linguaggi, paura. L’intera narrazione può essere letta come rito di disvelamento — un’illuminazione civica più che spirituale.
Approfondimenti critici:
https://muse.jhu.edu/article/214434
https://www.tcj.com/v-for-vendetta-revisited/
In The Invisibles di Grant Morrison, la dialettica potere / occulto è ancora più radicale: le forze di controllo — gli Arconti — incarnano un potere che opera a livello psichico e simbolico. Non controllano solo i corpi, ma le percezioni. Il mondo appare come costruzione illusionistica, e la liberazione passa attraverso una forma di gnosi ribelle. Il fumetto diventa una vera e propria teoria esoterica del potere contemporaneo, in cui media, spettacolo, mercato e ritualità sono parte della stessa macchina.
Analisi e dossier:
https://journals.openedition.org/angles/2144
Anche il fumetto complottista — da Il Club Bilderberg di Nicolas Debon a narrazioni più underground — mostra una dimensione ambigua: l’esoterismo può essere usato sia come strumento critico, sia come meccanismo di semplificazione paranoica. Molte opere interrogano proprio questo confine: quando il simbolo è conoscenza e quando diventa mitologia del sospetto?
Un caso emblematico è Providence di Alan Moore e Jacen Burrows: il mondo occulto non è potere salvifico, ma abisso che smaschera la fragilità del reale. La conoscenza proibita non emancipa, disintegra. È una contro-iniziazione che capovolge la retorica romantica dell’occulto.
Materiali di studio:
https://www.avclub.com/alan-moore-providence
https://sequart.org/books/71/annotating-providence/
Il tema ritorna anche nel fumetto storico-politico: logge, società segrete, reti misteriose compaiono come metafore narrative delle strutture di influenza. L’esoterismo, qui, non è conferma di un potere ombra, ma linguaggio critico che aiuta a rappresentare ciò che nelle società resta invisibile ma operante: economia, intelligence, diplomazia, guerra culturale.
In questa prospettiva, il fumetto rivela il lato più maturo del rapporto tra simbolo e politica:
non glorifica la magia del potere — la analizza, la problematizza, ne mostra le maschere.
L’esoterismo diventa così strumento di lucidità, non evasione.
**Capitolo 24
Tempo, Destino e Sincronicità — Il Fumetto come Arti del Tempo**
Un’altra dimensione profondamente esoterica del fumetto riguarda il tempo. Molte opere trasformano la struttura temporale in esperienza metafisica: cicli, destini, reincarnazioni, universi paralleli, sincronicità junghiana. Il fumetto — grazie alla sua natura sequenziale — è il medium ideale per rappresentare tempi stratificati e simultanei.
In Watchmen (1986–1987) di Moore e Gibbons, il Dottor Manhattan vive il tempo come simultaneità totale. Passato, presente e futuro coesistono; la coscienza non è lineare ma quasi divina. La celebre tavola del capitolo IV — “A body floating in the air” — è una meditazione grafica sulla temporalità assoluta. Questo tipo di percezione ha profonde risonanze gnostiche e cabalistiche: il tempo umano è illusione, la verità è fuori dal flusso.
Analisi accademica:
https://www.jstor.org/stable/10.5325/style.46.3.275
In Daytripper di Moon & Bá, il tempo assume la forma di serie di vite parallele. Ogni morte è una soglia, ogni vita una possibile via del destino. Il fumetto rende visibile la pluripossibilità dell’esistenza, qualcosa che nella filosofia mistica corrisponde all’idea di multiforme libro del destino.
In The Sandman di Neil Gaiman, il tempo è mitopoietico: sogno e realtà si mescolano, i secoli dialogano, le storie sopravvivono agli individui. L’umanità è legata da fili narrativi che attraversano le epoche — quasi una metempsicosi simbolica delle storie.
Risorse:
https://www.dc.com/characters/dream
https://www.oxfordacademic.com/view/journals/littheorie
Nel manga, Phoenix (Osamu Tezuka) porta la riflessione ancora più lontano: reincarnazioni, cicli cosmici, ritorni, cadute e rinascite. Ogni volume è una meditazione cosmologica sul destino dell’umanità, tra scienza e spiritualità.
Approfondimenti:
https://www.viz.com/phoenix
Il concetto di sincronicità — eventi che si richiamano per risonanza simbolica — trova nel fumetto terreno privilegiato: parallelismi visivi, rime grafiche, ricorrenze narrative funzionano come segni del destino. Il lettore li percepisce non come causalità logica, ma come intelligenza nascosta della forma.
In questo senso, il fumetto non rappresenta soltanto il tempo:
lo insegna come esperienza iniziatica.
Sfogliare, tornare indietro, rileggere, cogliere nuovi nessi — è già una pratica di consapevolezza del divenire, una piccola meditazione narrativa sulla natura del mondo.
**Conclusione
Il fumetto come soglia del simbolo — oltre l’esoterismo, dentro l’umano**
Alla fine di questo percorso — costellato di autori, visioni, dottrine, archetipi, città simboliche, deserti metafisici e corpi mutanti — ciò che rimane non è soltanto l’immagine di un “filone esoterico” nei fumetti. Ciò che emerge, piuttosto, è l’idea che il fumetto stesso sia uno spazio di esperienza simbolica, un luogo in cui l’immaginazione contemporanea continua a interrogare il mistero dell’esistenza con strumenti nuovi, ma animata da domande antiche.
L’esoterismo — in tutte le sue declinazioni, ermetiche, gnostiche, mitiche, psicologiche, poetiche — si è rivelato non tanto come un insieme di contenuti, quanto come una postura dello sguardo: la convinzione che sotto la superficie del reale si nasconda una trama più profonda, fatta di corrispondenze, risonanze, metamorfosi. Il fumetto, con la sua natura duplice di parola e immagine, di sequenza e silenzio, di ritmo e sospensione, è uno dei linguaggi che più naturalmente permettono di abitare quella soglia.
Molti degli autori incontrati — da Alan Moore a Grant Morrison, da Hugo Pratt a Moebius, da Tezuka a Lemire — hanno mostrato che l’esoterismo non è necessariamente evasione, consolazione o ornamento estetico. Al contrario, esso può essere un dispositivo critico, un mezzo per interrogare il potere, la memoria, il trauma, la tecnologia, il corpo, il tempo. Il simbolo non è fuga dal mondo: è un modo per restituirgli spessore. E quando il fumetto si fa esoterico, non perché mostra rituali o sigilli, ma perché mette il lettore davanti a domande di senso, allora esso partecipa davvero a una tradizione che attraversa culture e secoli.
In questo senso, la “magia” che il fumetto esercita non è sovrannaturale: è poetica e cognitiva. Accade nello spazio bianco tra le vignette, dove l’immaginazione completa ciò che non è detto; accade nella ripetizione di un motivo visivo che improvvisamente si illumina di significato; accade nella risonanza tra un gesto grafico e una memoria personale del lettore. È una magia silenziosa, che non proclama segreti rivelati ma produce piccole epifanie interiori — come accade nelle esperienze estetiche più profonde.
Al tempo stesso, il fumetto contemporaneo mostra che l’esoterismo non è mai neutro. Può essere strumento di emancipazione o retorica del sospetto, apertura alla complessità o costruzione di miti semplificatori. Per questo il compito della critica — e di chi legge con attenzione — non è decidere se un’opera “creda” o meno ai suoi simboli, ma chiedersi come li usa, quali visioni del mondo alimenta, quali forme di coscienza rende possibili. La posta in gioco non è l’occulto in sé, ma il tipo di umanità che esso immagina.
Forse il vero punto d’incontro tra esoterismo e fumetto è proprio questo: entrambi, a loro modo, credono nella forza trasformativa dell’immaginazione. Le tradizioni iniziatiche hanno sempre pensato l’immaginazione come facoltà intermedia, ponte tra visibile e invisibile, tra materia e spirito; il fumetto le offre una casa nuova, fatta di carta e inchiostro, ma aperta a tutte le metamorfosi. Nel gesto del disegno, nel montaggio delle immagini, nella risonanza dei simboli, il mondo appare per un istante più vasto di quanto credevamo — e noi, per un istante, più capaci di abitarlo.
Per questo, più che concludere, questo libro dovrebbe lasciare aperta una porta. L’esoterismo nei fumetti non è un capitolo chiuso, né un repertorio di temi già codificati: è un processo in divenire, che continuerà a trasformarsi insieme alle sensibilità artistiche, alle tecnologie narrative, alle inquietudini del nostro tempo. Nuovi autori, nuovi linguaggi, nuove forme ibride — cartacee, digitali, interattive — troveranno altri modi di interrogare il sacro, il segreto, l’invisibile.
E forse la domanda più importante non è se il fumetto possa ancora essere “esoterico”, ma che cosa oggi significhi cercare il senso attraverso le immagini. In un mondo saturo di segni, ma spesso povero di significato, il fumetto che osa lavorare con il simbolo — con rispetto, intelligenza, profondità — non offre risposte assolute: offre esperienze di attenzione, atti di consapevolezza, momenti in cui la realtà si incrina e lascia intravedere un’altra possibilità.
È in quell’interstizio — tra pagina e coscienza, tra racconto e rivelazione — che l’esoterismo del fumetto continua a vivere. Non come dottrina, non come sistema, ma come gesto umano di ricerca: fragile, ostinato, aperto. Una forma di conoscenza che non pretende di possedere il segreto del mondo, ma accetta di camminare dentro il suo mistero.
Elenco degli autori citati in questo saggio
Autori anglosassoni
- Alan Moore
Bio / opere: https://en.wikipedia.org/wiki/Alan_Moore Wikipedia - Grant Morrison
Bio / opere: https://en.wikipedia.org/wiki/Grant_Morrison Wikipedia - Neil Gaiman
Sito ufficiale: https://www.neilgaiman.com/ neilgaiman.com
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Neil_Gaiman - Art Spiegelman
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Art_Spiegelman - Marjane Satrapi
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Marjane_Satrapi - Joe Sacco
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Joe_Sacco - Craig Thompson
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Craig_Thompson_(cartoonist) - Jeff Lemire
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Jeff_Lemire - Brian K. Vaughan
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Brian_K._Vaughan - Fiona Staples
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Fiona_Staples - Kelly Sue DeConnick
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Kelly_Sue_DeConnick - Valentine De Landro
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Valentine_De_Landro - Alison Bechdel
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Alison_Bechdel - Robert Crumb
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Crumb - Dave Sim
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Dave_Sim - Charles Burns
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Burns_(cartoonist) - Enki Bilal
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Enki_Bilal - Mike Mignola
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Mike_Mignola psychomagic.com - Stan Lee
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Stan_Lee - Steve Ditko
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Steve_Ditko - Kieron Gillen
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Kieron_Gillen - Jamie McKelvie
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Jamie_McKelvie - Si (Simon) Spurrier
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Si_Spurrier - Jonathan Hickman
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Hickman - Marcos Martín
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Marcos_Mart%C3%ADn - Cliff Chiang
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Cliff_Chiang - Scott McCloud
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Scott_McCloud - Chris Ware
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Chris_Ware - Robert Kirkman
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Kirkman - Charlie Adlard
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Charlie_Adlard
Autori franco-belgi / europei continentali
- Jean Giraud / Mœbius
Scheda Fondazione Cartier: https://www.fondationcartier.com/en/programme/exhibition/moebius-transe-forme Fondation Cartier
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Jean_Giraud - Alejandro Jodorowsky
Sito / Psychomagic: https://www.psychomagic.com/ psychomagic.com
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky - Hugo Pratt
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Hugo_Pratt
Fondazione: https://www.hugopratt.it/ - Jean-Claude Mézières
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Jean-Claude_M%C3%A9zi%C3%A8res - Pierre Christin
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Pierre_Christin - Vaughn Bodé
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Vaughn_Bod%C3%A9 - Lorenzo Mattotti
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Mattotti - Enki Bilal (già sopra, ma lo segnalo anche qui come autore franco-bosniaco)
Autori italiani
- Tiziano Sclavi
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Tiziano_Sclavi it.wikipedia.org - Paolo Eleuteri Serpieri
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Eleuteri_Serpieri - Andrea Pazienza
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Pazienza - Alfredo Castelli
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Alfredo_Castelli - Gipi (Gianni Pacinotti)
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Gipi - Igort (Igor Tuveri)
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Igort - Zerocalcare (Michele Rech)
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Zerocalcare - Paolo Bacilieri
Bio: https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Bacilieri
Autori giapponesi / asiatici
- Osamu Tezuka
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Osamu_Tezuka - Katsuhiro Ōtomo
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Katsuhiro_Otomo Wikipedia - Masamune Shirow
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Masamune_Shirow Wikipedia - Tsutomu Nihei
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Tsutomu_Nihei - Masashi Kishimoto
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Masashi_Kishimoto - Yuki Urushibara
Bio: https://en.wikipedia.org/wiki/Yuki_Urushibara
Autrici/autori legati a temi queer / identità / corpo
(già in parte sopra, ma li evidenzio come blocco perché li avevo trattati su quel piano)
- Julie Maroh – https://en.wikipedia.org/wiki/Julie_Maroh
- Alison Bechdel – https://en.wikipedia.org/wiki/Alison_Bechdel
- Kelly Sue DeConnick – https://en.wikipedia.org/wiki/Kelly_Sue_DeConnick
- Valentine De Landro – https://en.wikipedia.org/wiki/Valentine_De_Landro