Un po’ di personaggi esoterici con Perplexity

Vi pubblico le mie peregrinazioni curiose, prendete queste righe cum grano salis perché scritte dall’IA. Certo che è tutto molto facile !

Gustav Meyrink, pseudonimo di Gustav Meyer (Vienna, 1868 – Starnberg, 1932), è stato uno scrittore, traduttore, banchiere ed esoterista austriaco. È celebre soprattutto per il romanzo Il Golem, un classico della letteratura esoterica e fantastica, ispirato alla leggenda ebraica della Praga mistica.

La sua vita fu segnata da una profonda ricerca spirituale: dopo un periodo di crisi personale, si avvicinò allo spiritismo e all’occultismo, lasciandosi alle spalle la carriera bancaria per dedicarsi completamente alla scrittura e allo studio delle discipline esoteriche. Frequentò ambienti spiritici e massonici (fu membro della loggia Mystica Aeterna fondata da Rudolf Steiner) e, verso la fine della vita, si convertì al buddhismo.

I suoi romanzi sono caratterizzati da atmosfere visionarie, simboli occultisti, riflessioni sulla conoscenza di sé e il senso dell’immortalità, con la città di Praga spesso scenario centrale. Oltre a Il Golem (1915) si ricordano Il volto verde, La notte di Valpurga, Il domenicano bianco, L’angelo della finestra d’Occidente. Molte sue opere sono state tradotte in Italia da Julius Evola.wikipedia

Meyrink ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura esoterica europea, mescolando mistero, magia e ricerca interiore in una prosa densa di suggestioni e simbolismi.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Gustav_Meyrink
  2. https://de.wikipedia.org/wiki/Hubert_von_Meyerinck
  3. https://www.kotte-autographs.com/TOOLS/content/wp-content/uploads/download/50.pdf
  4. https://library.oapen.org/bitstream/id/fcdc478a-8180-4c81-8b83-7bd393a3746d/1006649.pdf
  5. https://www.liberaconoscenza.it/zpdf-doc/articoli/indice-generale-archetipo-1997-2021.pdf
  6. https://nebehay.com/en/catalogs/prints-drawings.html
  7. https://www.elmargipperich.at/site/assets/files/1055/diss-letzte_version_dez14.pdf
  8. https://publikationen.ub.uni-frankfurt.de/opus4/frontdoor/deliver/index/docId/47015/file/TschechischeGermanistenverband_2017_Literatur.pdf
  9. https://www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core/content/view/01A5EB7E30F19708242998E18B0E1A79/S0067237800003350a.pdf/list_of_publications_and_dissertations_in_austrian_history_in_1988_and_1989.pdf
  10. https://www.larchetipo.com/archivio/Archivio-Archetipo-AZ.pdf

Julius Evola non aderì mai formalmente al Partito Nazionale Fascista (PNF) nonostante i suoi numerosi contatti e collaborazioni con il regime per diverse ragioni, principalmente ideali e filosofiche:

  • Visione critica del fascismo ufficiale: Evola vedeva il fascismo come un movimento che non incarnava appieno i suoi ideali tradizionali, aristocratici e spirituali. Più che interpretare il fascismo nel suo contesto storico, Evola cercava di “rettificare” il regime in senso ancora più spirituale e tradizionale, secondo un’idea di destra conservatrice e aristocratica distante da quella fascista più pragmatica e nazional-popolare.wikipedia
  • Distacco intellettuale: Evola collaborò, scrisse e parlò per il regime, ma si è sempre posto, anche pubblicamente, come indipendente e superiore rispetto ai compromessi della militanza politica di partito. Cercò di influenzare il fascismo dall’esterno, mai come semplicemente uno tra i suoi fedeli iscritti.portaledelfascismo.altervista+1
  • Contrasto con alcuni orientamenti del regime: Evola, pur collaborando con il regime soprattutto sui temi del “razzismo spirituale”, spesso criticava aspetti del fascismo che riteneva troppo modernisti, populisti o compromessi con la Chiesa cattolica. Nel suo volume “Imperialismo pagano” esorta il regime addirittura a tagliare i rapporti con la Chiesa, prendendo una posizione radicale che lo portò in rotta di collisione con alcune componenti del fascismo.wikipedia+1
  • Mancanza di “risonanza popolare”: Evola rimase una figura elitaria, più ascoltato e apprezzato da certe élite intellettuali del regime che dalle masse o dalla cultura ufficiale dell’epoca.wikipedia
  • Autodefinizione: Evola stesso rivendicò nel dopoguerra di aver aderito più ai “principi” che alla tessera di partito, mantenendo una posizione autonoma per poter esprimere liberamente idee e critiche anche verso il movimento stesso.fondazionejuliusevola

In sintesi, Evola rimase sempre un pensatore indipendente: apprezzava ciò che del fascismo sentiva vicino alla Tradizione, ma ne criticava tutto ciò che giudicava compromesso o lontano dall’ideale aristocratico e spirituale a cui aspirava.fondazionejuliusevola+2

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Julius_Evola
  2. https://www.fondazionejuliusevola.com/contributi/saggi-su-julius-evola/evolofobia-o-dellinvidia%EF%BF%BC/
  3. https://www.barbadillo.it/103086-julius-evola-il-filosofo-in-prigione/
  4. https://journals.openedition.org/diacronie/4235?lang=es
  5. https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=13742
  6. https://portaledelfascismo.altervista.org/julius-evola-biografia-essenziale/
  7. https://www.rigenerazionevola.it/evola-al-processo-ai-f-a-r-premessa/
  8. https://fractaliaspei.wordpress.com/tag/julius-evola/
  9. https://www.filosofico.net/evola.htm
  10. https://www.wumingfoundation.com/giap/2014/12/evola-fermare-il-virus/

L’ideale aristocratico e spirituale di Julius Evola è centrato sull’idea di un’aristocrazia interiore: secondo Evola, aristocratico non è chi possiede uno status sociale elevato, ma chi vive secondo principi di superiorità spirituale, autocontrollo, distacco dalle passioni comuni e ricerca della conoscenza di sé. Questo individuo è focalizzato sul dominio della volontà, sulla trascendenza del mondo materiale, sulla disciplina interiore e su una gerarchia naturale fondata sulla differenza qualitativa tra le persone e sulle capacità spirituali ed eroiche.insulaeuropea+3

Evola propone una visione in cui la Tradizione serve come base e via di accesso a una realtà superiore: il “Sé” o “Individuo Assoluto”, un principio interiore immortale e trascendente che deve essere realizzato sia personalmente che socialmente. L’eroe, l’iniziato, rappresenta chi supera i limiti dell’ordinario e si pone come esempio per una gerarchia spirituale e solare. Questa visione è estremamente selettiva, elitaria e in netta contrapposizione con i valori democratici e moderni.meer+2

Stefan George, poeta tedesco, propone anch’egli un’aristocrazia spirituale e artistica, ma con una sfumatura diversa. George immagina una élite intellettuale e mistica, riunita in un circolo scelto per affinità spirituale e artistica, guidato da un “maestro”, con una forte enfasi sulla purezza, il mistero, il sacrificio e la forma artistica. La sua poesia è improntata a una disciplina estetica rigorosa e a un rifiuto della volgarità e del materialismo borghese. Anche per George l’ideale aristocratico è spirituale, etico e guidato da una fede quasi religiosa nell’arte e nel sacrificio eroico.wikipedia+3

Punti di incontro:

  • Entrambi aspirano a una élite spirituale, distinta dalla massa e distante dal materialismo moderno.
  • Centralità del “capo”, del “maestro” carismatico come guida di una comunità eletta.
  • Ideale di disciplina, purezza, sacrificio, distinzione da ciò che è volgare e comune.
  • Rifiuto dell’uguaglianza democratica come livellamento verso il basso.

Differenze:

  • Evola punta alla realizzazione magico-iniziatica dell’“Individuo Assoluto” con un approccio più esoterico e teurgico, spesso critico verso ogni istituzione, anche religiosa; la Tradizione è per lui uno strumento di potenza interiore.
  • George sublima l’aristocrazia nello stile, nella poesia e nella creazione di un “nuovo regno” artistico e spirituale, con una dimensione comunitaria e sacrale, quasi liturgica, e un’enfasi estetizzante molto forte.rigenerazionevola+3

In sintesi: ci sono molti punti di contatto ideali tra Evola e George, soprattutto nella visione di un’aristocrazia spirituale ed eroica contrapposta al mondo moderno, ma Evola è più radicale nella ricerca della trascendenza personale e della sovranità interiore, mentre George è più orientato all’arte come dimensione sacrale e comunitaria.

  1. https://www.insulaeuropea.eu/2025/07/05/linganno-del-pensiero-julius-evola-cento-anni-fa/
  2. https://www.meer.com/it/58351-evola-e-la-sua-rivoluzione
  3. https://stefanofiorucci.altervista.org/julius-evola-e-rene-guenon-gerarchia-e-democrazia-citazioni/
  4. https://www.marcelloveneziani.com/articoli/evola-il-pensiero-proibito/
  5. https://www.rigenerazionevola.it/sullessenza-e-la-funzione-attuale-dello-spirito-aristocratico-i-parte/
  6. https://www.rigenerazionevola.it/il-buddhismo-aristocratico-di-julius-evola/
  7. https://it.wikipedia.org/wiki/Stefan_George
  8. https://www.centrostudilaruna.it/stefan-george-un-poeta-per-pochi.html
  9. https://www.treccani.it/enciclopedia/stefan-george/
  10. https://www.carocci.it/prodotto/la-poesia-di-stefan-george
  11. https://voceargento.blogspot.com/2024/12/julius-evola-larte-la-filosofia-la.html
  12. https://www.pangea.news/stefan-george-ritratto-poeta/
  13. https://it.wikipedia.org/wiki/Julius_Evola
  14. https://magazine.unibo.it/archivio/2004/07/12/stefangeorge
  15. https://www.treccani.it/enciclopedia/stefan-george_(Enciclopedia-Dantesca)/
  16. https://www.fondazionejuliusevola.com/contributi/testi-di-julius-evola/lidea-imperiale/
  17. https://libroarbitrio.wordpress.com/2013/08/07/stefan-george-e-il-culto-estetizzante-della-bellezza-efebica/
  18. https://www.atuttascuola.it/il-percorso-umano-e-culturale-di-stefan-george/
  19. https://www.filosofico.net/evola.htm
  20. https://lombradelleparole.wordpress.com/tag/tre-poesie-di-stefan-george/

L’aristocrazia spirituale di Julius Evola è profondamente influenzata dal neoplatonismo e dalla teurgia, sia nei suoi contenuti teorici che nei riferimenti pratici.

  • Neoplatonismo: Evola riprende dal neoplatonismo l’idea di una struttura gerarchica della realtà, in cui l’umano può elevarsi al divino attraverso una purificazione interiore e una pratica di ascesi. L’individuo aristocratico, per Evola, è colui che realizza in sé una verticalità metafisica simile a quella descritta dai filosofi neoplatonici (come Plotino o Proclo). Il cammino evoliano di “realizzazione del Sé” e dominio della materia è in continuità con la dottrina della progressiva elevazione dell’anima verso l’Uno, cardine del neoplatonismo.filosofico+1
  • Teurgia: Evola dedica molta attenzione al tema della teurgia, ovvero l’arte sacra, presente già nei neoplatonici tardi (come Giamblico), basata su pratiche rituali e iniziatiche per “provocare il divino” nell’individuo. Nel suo pensiero la teurgia rappresenta la via “divina” rispetto a quella solamente filosofica: ciò che distingue la vera aristocrazia spirituale è la capacità operativa, oltre che speculativa, di trasformare se stessi fino a identificarsi con i principi trascendenti, tramite azione magico-iniziatica.wikipedia+1
  • Aristocrazia e gerarchia: Evola applica la concezione neoplatonica di una gerarchia dell’essere anche alla società, prefigurando una “aristocrazia dello spirito” simile all’élite sacerdotale e spirituale dell’antichità, capace di guidare le altre caste e influenzare il mondo in senso metafisico.rigenerazionevola+1

In sintesi:
L’aristocrazia spirituale di Evola è direttamente debitrice del neoplatonismo per la concezione della realtà come scala gerarchica verso il divino, e della teurgia per l’idea di un “fare magico” e operante che distingue i veri aristocratici spirituali. Evola si ispira esplicitamente al modello degli antichi filosofi-sacerdoti che, tramite riti, ascesi e conoscenza metafisica, divengono “ponte” tra umano e divino, rigettando il semplice intellettualismo in favore di una trasformazione pratica e metasociale.rigenerazionevola+1

  1. https://www.rigenerazionevola.it/significato-dellaristocrazia-per-il-fronte-antiborghese/
  2. https://www.filosofico.net/evola.htm
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Julius_Evola
  4. https://www.youtube.com/watch?v=K-InVQ7T-H4
  5. https://www.rigenerazionevola.it/sullessenza-e-la-funzione-attuale-dello-spirito-aristocratico-ii-parte/
  6. https://www.utupub.fi/bitstream/handle/10024/149259/AnnalesB511Pesci.pdf?sequence=1&isAllowed=y
  7. https://ia903208.us.archive.org/1/items/intervista-sul-nazismo-magico/Intervista%20sul%20Nazismo%20Magico_text.pdf
  8. https://www.youtube.com/watch?v=wFEJHuq3hYU
  9. https://www.fuocosacro.com/pagine/lexaurea/lexaurea43.pdf

La Mystica Aeterna è una loggia massonica esoterica fondata nel 1906 da Rudolf Steiner nell’ambito del Rito di Memphis-Misraïm, un sistema rituale massonico di matrice egiziana.

Steiner ricevette i gradi massimi del Rito da Theodor Reuss, rappresentante di John Yarker, al quale era legato, con l’incarico di fondare e dirigere una loggia a Berlino chiamata proprio Mystica Aeterna. Questa loggia si pose come una sorta di “servizio esoterico” all’interno della Società Teosofica e lavorava su una sintesi tra esoterismo occidentale, ritualità massonica e tradizioni antiche, con un forte accento sulla parità tra uomini e donne.

Mystica Aeterna faceva parte di un più ampio sforzo di Steiner per modernizzare e rinnovare i rituali massonici, riducendo e riorganizzando in modo innovativo i numerosi gradi del Rito e puntando a far convergere lo spirituale e il terreno, il visibile e l’invisibile, in una riattivazione dei Misteri antichi, con particolare riferimento ai Misteri di Eleusi.

Questa loggia ebbe una certa diffusione in Germania (Berlino, Colonia, Lipsia, Monaco, Stoccarda) e attrasse numerose figure di rilievo dell’esoterismo europeo dell’epoca. Con l’inizio della Prima guerra mondiale e poi la fondazione della Società Antroposofica di Steiner nel 1913, la Mystica Aeterna perse importanza ufficiale e venne infine formalmente sciolta negli anni ‘20, anche se gruppi più piccoli ne mantennero pratiche e insegnamenti in forma riservata.pleroma+3

In sintesi, la Mystica Aeterna fu un tentativo significativo di Steiner di coniugare teosofia, massoneria e la ricerca esoterica occidentale in un contesto rituale, per favorire una rinascita spirituale e una rinnovata sensibilità iniziatica.everand+1

  1. https://www.pleroma.uno/post/libro-mystica-aeterna-la-rosa-croce-di-rudolf-steiner
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_Antroposofica
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Steiner
  4. https://www.buecher.de/shop/ratgeber–lebenshilfe/mystica-aeterna-storia-del-servizio-di-misraim-ebook-epub/tarditi-spagnoli-giorgio/products_products/detail/prod_id/50198997/
  5. https://books.apple.com/cl/book/mystica-aeterna-storia-del-servizio-di-misraim/id1329707202
  6. https://it.everand.com/book/365820999/Mystica-Aeterna-Storia-del-Servizio-di-Misraim
  7. https://www.rudolfsteiner.it/shop/libri/antroposofia-generale-altri-autori/mystica-aeterna-i-rituali-del-culto-cognitivo/
  8. https://www.academia.edu/111983249/RUDOLF_STEINER_E_LA_MASSONERIA?uc-sb-sw=48855080
  9. https://it.everand.com/book/365821026/Mystica-Aeterna-Rituali-del-Servizio-di-Misraim

Alcune figure esoteriche conosciute che furono coinvolte o legate alla Mystica Aeterna sotto l’egida di Rudolf Steiner includono:

  • Rudolf Steiner stesso e sua moglie Marie Steiner, fondatori e principali conduttori spirituali della loggia.
  • John Yarker, massone influente, che affidò a Steiner l’incarico di fondare la loggia.
  • Max Heindel, fondatore della Rosicrucian Fellowship americana, piuttosto vicino come visione alla Mystica Aeterna.
  • Giovanni Colazza, maestro di Massimo Scaligero, invitato da Steiner nella “cerchia dei dodici” iniziati più alti della loggia, chiamata a fare da tramite spirituale con il mito di Christian Rosenkreutz.
  • Alexander von Bernus, coinvolto nel Culto Cognitivo e figura di spicco nei movimenti esoterici collegati alla Mystica Aeterna.
  • Vari esoteristi, rosacroce, massoni e studiosi dell’occulto attivi in Germania e Europa tra primo Novecento e gli anni ’20, anche se molti rimangono in anonimato per via del carattere riservato e iniziatico dell’organizzazione.

La loggia accolse anche membri femminili, seguendo una politica progressista per l’epoca nelle sue aperture all’inclusione.

In sintesi, la Mystica Aeterna formò un circolo ristretto di esoteristi e massoni impegnati nel rinnovamento iniziatico, con influenze teosofiche, rosacrociane e massoniche nella tradizione occidentale occultista.

Ecco una panoramica sintetica sui personaggi principali legati alla Mystica Aeterna e al contesto esoterico di Rudolf Steiner:

Rudolf Steiner (1861-1925)

Filosofo, esoterista e fondatore dell’antroposofia, Steiner è la figura centrale della Mystica Aeterna. Studiò filosofia, scienze occulte e spiritismo, elaborando una visione che unisce scienza, spiritualità e arte. Con la Mystica Aeterna, tentò di rinnovare la tradizione massonica e i rituali iniziatici con una forte impronta spirituale e inclusiva, punto di congiunzione tra il sistema massonico, la teosofia e l’antroposofia. Fu anche fondatore della Società Antroposofica e dell’educazione Waldorf.

Marie Steiner (1867-1948)

Sposa di Rudolf Steiner, collaborò strettamente con lui nella direzione spirituale della Mystica Aeterna e della Società Antroposofica. Fu promotrice delle riforme pedagogiche e artistiche legate all’antroposofia, occupandosi anche di teatro e arte applicata.

John Yarker (1833-1913)

Massone inglese e esoterista, Yarker fu un influente figura massonica legato al Rito di Memphis-Misraim. È importante per il suo ruolo nel dare a Steiner l’incarico di fondare la Mystica Aeterna, fornendo così la base per la prosecuzione e l’evoluzione del Rito in chiave spirituale e iniziatica.

Max Heindel (1865-1919)

Esoterista e fondatore della Rosicrucian Fellowship negli Stati Uniti, Heindel condivise molti principi con Steiner, in particolare sul ruolo della spiritualità e della tradizione esoterica cristiana. Sebbene non fosse un membro diretto della Mystica Aeterna, le sue idee influenzarono largamente l’ambiente teosofico e rosacrociano di cui anche la loggia faceva parte.

Giovanni Colazza (1887-1954)

Mystico e esoterista italiano, Colazza fu maestro di Massimo Scaligero e importante figura nel contesto antroposofico italiano. La sua presenza nella “cerchia dei dodici” iniziati della Mystica Aeterna rappresenta il collegamento tra la tradizione iniziatica europea e l’interpretazione italiana del movimento.

Alexander von Bernus (1880-1965)

Esoterista e studioso tedesco, von Bernus fu uno dei principali esponenti del Culto Cognitivo associato alla Mystica Aeterna, promotore di pratiche esoteriche e rituali connessi alla conoscenza superiore e alla tradizione rosacrociana.


In sintesi: questi personaggi furono protagonisti di una stagione intensa di rinnovamento esoterico nel primo Novecento, portando avanti idee di rinascita iniziatica, integrazione tra spiritualità e ritualità e una ridefinizione della Massoneria e della Teosofia in chiave moderna e attiva. Ognuno contribuì con competenze specifiche in filosofia, ritualità, pedagogia o pratica esoterica, costituendo il cuore pulsante della Mystica Aeterna.pleroma+3

https://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_Antroposofica

https://www.pleroma.uno/post/libro-mystica-aeterna-la-rosa-croce-di-rudolf-steiner

https://it.everand.com/book/365820999/Mystica-Aeterna-Storia-del-Servizio-di-Misraim

https://www.larchetipo.com/2019/12/il-maestro-e-l-opera/rudolf-steiner-e-alexander-von-bernus/

Un salto nel web, fra le fonti dei passaggi precedenti trovo : https://stefanofiorucci.altervista.org/julius-evola-e-rene-guenon-gerarchia-e-democrazia-citazioni/

Attenzione però : Il sito indicato con le citazioni di Julius Evola e René Guénon è una raccolta interessante, ma può presentare alcuni rischi tipici di questo tipo di presentazioni online:

  • Sintesi eccessiva: Spesso le citazioni di Evola sono molto dense e complesse, inserite in un contesto filosofico e storico preciso. Riassumerle brevemente può far perdere sfumature importanti e sfaccettature concettuali fondamentali, facendo sembrare alcuni passaggi più rigidi o assoluti di quanto non siano.
  • Decontestualizzazione: Le citazioni possono essere estrapolate dalla loro origine per ragioni tematiche e presentate senza il contesto più ampio dell’opera o del saggio da cui provengono. Evola infatti spesso si esprime con uno stile provocatorio e usa termini in senso tecnico o iniziatico che vanno interpretati nel quadro della sua filosofia tradizionalista.
  • Selezione parziale: Spesso il materiale online tende a scegliere le citazioni più in linea con una certa visione o ideologia, escludendo parti più nuanciate, critiche o meno conosciute dell’opera di Evola che invece arricchiscono la comprensione.
  • Mancanza di riferimenti critici: Il sito presenta le citazioni ma non sempre le accompagna con una spiegazione critica o un confronto con interpretazioni accademiche, cosa che aiuterebbe a capire come e perché Evola abbia usato certe idee in certi momenti.

In sintesi, il sito può essere una buona introduzione al pensiero di Evola, ma chi vuole approfondire seriamente dovrebbe consultare le fonti originali, leggere le opere complete e avvalersi di studi critici e storici. Questo per evitare fraintendimenti e interpretazioni riduttive di un pensiero filosofico complesso e sfaccettato.

https://bora.la/2013/08/02/ripristinare-la-legalita-violata-da-un-paese-che-ha-occupato-militarmente-il-tlt/

https://thesis.unipd.it/retrieve/93da902a-566f-420f-80f4-92841c0189c0/tesi_michele_marzana_laurea_magistrale.pdf

https://it.wikiquote.org/wiki/Julius_Evola

https://air.unimi.it/retrieve/dfa8b992-04e2-748b-e053-3a05fe0a3a96/phd_unimi_R09817.pdf

https://www.academia.edu/43240545/Nicola_Perullo_La_cucina_%C3%A8_arte_Filosofia_della_passione_culinaria

http://www.slavia.it/volumi/SLAVIA_2007_02.pdf

https://dspace.unitus.it/bitstream/2067/2944/1/eanzellotti_tesid%20.pdf

http://doc.exibart.com/onpaper/pdf/Onpaper_53.pdf

Il testo che ha segnalato Perplexity, “Julius Evola e René Guénon – Gerarchia e Democrazia”, è una raccolta significativa di saggi dove i due autori espongono una critica profonda e radicale alla società moderna e ai suoi principi democratici, contrapponendoli a un’idea tradizionale di ordine gerarchico.

Ecco alcuni punti chiave che emergono dal confronto tra Evola e Guénon presenti nel testo:

  • Critica al mito del progresso e della democrazia: Entrambi vedono la modernità come un’epoca di decadenza spirituale, nella quale la democrazia e il progresso sono illusioni che sovvertono l’ordine naturale e tradizionale, prodotto di una “uccisione interiore della gerarchia”.stefanofiorucci.altervista
  • Gerarchia come principio naturale e spirituale: La vera gerarchia è vista come manifestazione di una superiorità reale e intrinseca, non di un privilegio imposto esternamente, ma come ciò che attrae e guida in modo naturale gli individui meno evoluti. Il potere legittimo deriva da questa superiorità qualitativa, spirituale e intellettuale, e non dalla maggioranza numerica o da concetti di uguaglianza astratta.edizionidiar+1
  • Ordine tradizionale vs ordine moderno: L’ordine tradizionale si fonda su principi spirituali e gerarchici, che includono differenze qualitative tra gli uomini e un principio superiore che sostiene la società. L’ordine moderno è materialistico, collettivista e basato su idee di uguaglianza e democrazia che, secondo loro, negano la realtà della differenza e della gerarchia.edizionidiar+1
  • Funzione dell’élite: Evola e Guénon sostengono la necessità di una vera élite intellettuale e spirituale che guidi la società, in opposizione alle false élite create dal sistema democratico basato sulla maggioranza quantitativa. Questa élite non ha bisogno dell’approvazione “dal basso”, ma nasce da una reale superiorità superiore, da valori tradizionali e spirituali.stefanofiorucci.altervista+1
  • Differenze tra Evola e Guénon: Mentre condividono molti concetti, Evola tende a porre maggiore enfasi sull’azione e sul ruolo dinamico dell’“eroe” che combatte contro la decadenza, mentre Guénon privilegia l’aspetto della conoscenza e dell’autorità spirituale come principio primo dell’ordine.ritirifilosofici+1

In sintesi, il testo rappresenta una critica filosofica e metafisica radicale della modernità, basata su un ritorno ai principi tradizionali di gerarchia, spiritualità e ordine naturale, contrapponendo questi valori alle idee di uguaglianza, democrazia e progresso tipiche della civiltà contemporanea. È una lettura fondamentale per comprendere il pensiero tradizionalista di Evola e Guénon e la loro interpretazione della crisi del mondo moderno.ritirifilosofici+2

  1. https://stefanofiorucci.altervista.org/julius-evola-e-rene-guenon-gerarchia-e-democrazia-citazioni/
  2. https://www.edizionidiar.it/evola-guenon/gerarchia-e-democrazia-2.html
  3. https://ritirifilosofici.it/evola-e-guenon-due-pensatori-al-di-la-dellordinario/
  4. https://www.insulaeuropea.eu/2025/07/05/linganno-del-pensiero-julius-evola-cento-anni-fa/
  5. https://stefanofiorucci.altervista.org/julius-evola-e-rene-guenon-gerarchia-e-democrazia-citazioni/
  6. https://archive.org/details/evola-guenon.-gerarchia-e-democrazia-ocr-1977_202307
  7. https://www.rigenerazionevola.it/evola-esoterismo-e-politica/
  8. https://www.latestadiferro.org/prodotto/gerarchia-e-democrazia/
  9. https://it.wikipedia.org/wiki/Julius_Evola
  10. https://www.rigenerazionevola.it/significato-e-funzione-della-monarchia-prima-parte/
  11. https://www.anobii.com/it/books/gerarchia-e-democrazia/014978ae392859c222

LA RIVOLUZIONE CONSERVATRICE :

https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_conservatrice

Esponenti di spicco

Opere principali

Ernst NiekischIl regno dei demoni, una fatalità tedesca, Novaeuropa 2019

Oswald SpenglerIl tramonto dell’Occidente, 1918-1922

Thomas MannConsiderazioni di un impolitico, 1918

Oswald SpenglerPrussianesimo e socialismo, 1919

Othmar SpannDer wahre Staat, 1921

Carl Schmitt, Teologia politica I, 1922

Arthur Moeller van den BruckIl terzo Reich, 1923

Hugo von HofmannsthalLa scrittura come luogo spirituale della nazione, 1927

Ernst von SalomonI proscritti, 1930

Ernst JüngerLa mobilitazione totale, 1930

Oswald Spengler, L’uomo e la tecnica, 1931

Ernst JüngerL’Operaio, 1932

Gottfried BennIl Nuovo stato e gli intellettuali, 1932

Carl Schmitt, Il concetto di Politico, 1932

Carl Schmitt, Legalità e legittimità, 1932

Oswald Spengler, Anni della Decisione, 1933

Carl SchmittStato, Movimento, Popolo, 1933

Werner SombartIl Socialismo tedesco, 1934

Carl Schmitt, Terra e mare. Una riflessione sulla storia del mondo, 1942

Carl Schmitt, Il nomos della Terra nel diritto internazionale dello «Jus Publicum Europaeum», 1950

Ernst Jünger e Martin Heidegger, Oltre la linea, 1951

Ernst JüngerIl trattato del ribelle (Der Waldgang), 1952

Ernst Jünger e Carl Schmitt, Il nodo di Gordio, 1953-1955

Carl Schmitt, Teoria del partigiano. Integrazione al concetto del Politico, 1963

Carl Schmitt, La tirannia dei valori, 1967

Carl Schmitt, Teologia politica II. La leggenda della liquidazione di ogni teologia politica, 1970

“Oltre la linea” è un saggio pubblicato nel 1951 da Ernst Jünger in occasione del sessantesimo compleanno di Martin Heidegger. In questo testo Jünger affronta il tema cruciale del nichilismo, che attraversa tutta l’opera di Heidegger e più in generale il pensiero contemporaneo.

Il libro mette in luce una riflessione profonda sul “passaggio del punto zero”, ovvero l’attraversamento di una linea oltre la quale non c’è più nulla (“il niente”), un confine metafisico che rappresenta la crisi e la decadenza spirituale dell’uomo moderno, tema caro a Nietzsche.

Nel saggio Jünger si interroga sulla possibilità di superare questa condizione nichilista, suggerendo la necessità di un’esperienza esistenziale che comprenda e integri il nulla, trasformandolo in una possibilità di rinascita e oltrepassamento.adelphi

Heidegger, cinque anni dopo, rispose a queste riflessioni con il suo testo “La questione dell’essere”, approfondendo la problematica dal punto di vista ontologico e metafisico.

“Oltre la linea” è considerato uno dei testi essenziali di Jünger, che dialoga in modo intenso e originale con Heidegger, in un confronto tra due pensatori che esplorano insieme e in modi differenti il problema del nichilismo e la crisi del senso nell’età moderna.

Se vuoi, posso fornirti anche un riassunto più dettagliato o approfondire i temi principali di “Oltre la linea” o delle risposte di Heidegger.

  1. https://www.adelphi.it/libro/9788845907036
  2. https://www.librerie.coop/autori/martin-heidegger/
  3. https://www.bompiani.it/catalogo/ernst-junger-testo-tedesco-a-fronte-9788845271922
  4. https://www.ibs.it/oltre-linea-libro-ernst-junger-martin-heidegger/e/9788845907036
  5. https://www.lafeltrinelli.it/oltre-linea-libro-ernst-junger-martin-heidegger/e/9788845907036
  6. https://www.sanpaolostore.it/oltre-linea-martin-heidegger-9788845907036.aspx
  7. https://www.mondadoristore.it/autore/martin-heidegger/c/00008366
  8. https://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_heidegger+martin-martin_heidegger.htm

Ernst Jünger e Martin Heidegger avevano conoscenze limitate, ma presenti, della filosofia orientale, ma non erano esperti o studiosi sistematici di essa.

  • Heidegger si concentrava soprattutto sulla tradizione filosofica occidentale, in particolare su Aristotele, Kant e Nietzsche, ma il suo interesse per il pensiero metafisico e ontologico lo portò ad alcune riflessioni che possono avvicinarsi a temi orientali, come il nulla o la vacuità, senza però inserire esplicitamente la filosofia orientale nei suoi studi principali.identitario+2
  • Jünger, soprattutto in “Oltre la linea”, si occupò di riflessioni esistenziali e metafisiche sul nichilismo e sul vuoto, ma anche lui non affrontò in modo diretto o approfondito la filosofia orientale o il Buddhismo; il suo approccio è piuttosto radicato nella cultura europea, con influenze da Nietzsche e dalla tradizione mitica occidentale.wikipedia+1
  • È dunque plausibile che entrambi potessero aver frainteso o non compreso appieno gli insegnamenti della filosofia orientale, specie quelli più sottili come la vacuità buddhista. Questo avrebbe potuto contribuire alla loro elaborazione di un nichilismo che, come osservi, può essere interpretato come una fase della crisi spirituale, una “zona di passaggio” difficile da superare, che può portare a stagnazione o depressione spirituale se non affrontata adeguatamente.asia+1

In sintesi, Jünger e Heidegger interpretarono il nichilismo da una prospettiva principalmente occidentale e filosofica, e non si confrontarono profondamente con la tradizione orientale nel senso stretto, per cui è molto probabile che la loro visione del nichilismo mancasse dell’integrazione spirituale e liberatoria tipica del Buddhismo e di altre filosofie orientali.identitario+1

  1. https://identitario.org/oltre-la-linea-tra-martin-heidegger-ed-ernst-junger/
  2. https://www.academia.edu/47856009/Ernst_J%C3%BCnger_Unontologia_delle_forme_mitiche
  3. https://www.asia.it/articoli/heidegger-3-nichilismo-tecnica/
  4. https://www.asia.it/articoli/vde-marini-2016/
  5. https://it.wikipedia.org/wiki/Ernst_J%C3%BCnger
  6. https://iris.unive.it/retrieve/e4239ddb-60b8-7180-e053-3705fe0a3322/Heidegger.%20La%20provincia%20dell’uomo.pdf
  7. https://iris.univr.it/retrieve/e14ff6e2-ff88-0209-e053-6605fe0ad24c/TESI%20DOTTORATO%20SEGATTO.pdf
  8. https://www.iris.unina.it/retrieve/12feccb6-8d7c-410a-95b1-c466933dcd41/Luogo%20ed%20evento.%20La%20topologia%20non%20_utopica_%20del%20pensiero%20di%20Martin%20Heidegger.docx.pdf
  9. https://www.disum.unict.it/corsi/l-5/docenti/uid.RGsyaTNiZ21zYzYzR1V0ZTJMTkNGNXJLam1SM2RrQS92R3NybUlHZUpUVT0=
  10. https://iris.unive.it/retrieve/e4239dde-143d-7180-e053-3705fe0a3322/2019.04.12%20Mora%20Martin%20Heidegger%20pensare%20senza%20fondamenti.txt

Alcuni filosofi occidentali che hanno interpretato il Nirvana come semplice annichilimento o estinzione assoluta sono:

  • Arthur Schopenhauer: è stato uno dei primi a interessarsi al Buddhismo e al Nirvana, interpretandolo come la negazione della volontà di vivere, una sorta di annientamento o “non-volontà” attraverso la rinuncia agli impulsi vitali. Per lui il Nirvana significa l’estinzione di ogni desiderio e sofferenza, quindi una forma di nulla positivo e liberatorio. Tuttavia questa lettura ha rischiato di ridurre il Nirvana a un puro annichilimento metafisico.wikipedia+1youtube
  • Georg Wilhelm Friedrich Hegel: nella sua interpretazione delle religioni orientali, Hegel vedeva il Nirvana come una fase di “estinzione” dell’individualità, ma in una prospettiva dialettica che precede la sintesi della coscienza. Anche qui, il Nirvana era talvolta frainteso come una forma di nulla.pensierofilosofico
  • Alcune interpretazioni romantiche e idealistiche: In generale, molti filosofi occidentali pre-XX secolo hanno guardato al Buddhismo dal punto di vista del nichilismo occidentale, con difficoltà a cogliere la sfumatura fondamentale della vacuità Śūnyatā come realizzazione di un vuoto fertile e interdipendente, tendendo a tradurlo in annichilimento o cessazione assoluta.eroicafenice+1
  • Emil Cioran e Albert Caraco (del XX secolo): anche se non propriamente interpreti del Buddhismo, hanno espresso visioni nichiliste che spesso richiamano temi di annichilimento esistenziale che possono ricordare fraintendimenti occidentali del Nirvana.wikipedia

In sintesi, la filosofia occidentale ha spesso frainteso il Nirvana, interpretandolo in chiave di annichilimento o distruzione assoluta, mentre nella tradizione buddhista rappresenta la liberazione dalla sofferenza attraverso la comprensione della vacuità e dell’interdipendenza, ben più ricca e complessa.lucabezzini.wordpress+2

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Nichilismo
  2. https://www.iisf.it/scuola/nietzsche/nietzsche.htm
  3. https://www.myoedizioni.it/store/it/2024/12/09/nirvana-la-sfera-piu-alta-che-si-possa-raggiungere/
  4. https://www.socialchangeschool.org/it/07/01/2014/il-nirvana-dellumanita-la-ricerca-della-felicita-in-uno-dei-capisaldi-della-cultura-orientale/
  5. https://nowxhere.wordpress.com/2014/01/29/229/
  6. https://www.reddit.com/r/Buddhism/comments/yb6dx0/reconciling_thich_nhat_hanh_on_samsara_nirvana/?tl=it
  7. https://www.youtube.com/watch?v=6iaqF5dXC1o
  8. http://web.tiscali.it/storiadellereligioni/pasqualotto.htm
  9. https://www.pensierofilosofico.it/articolo/Linterpretazione-filosofica-di-G-W-F-Hegel-sulle-religioni-dellOriente/186/
  10. https://www.consecutio.org/2017/04/metafisiche-del-nulla-schopenhauer-i-suoi-discepoli-e-linconsistenza-del-mondo/
  11. https://www.eroicafenice.com/salotto-culturale/nichilismo-e-buddhismo-e-giusto-associarli/
  12. https://lucabezzini.wordpress.com/2016/02/16/la-dottrina-della-vacuita-tra-nichilismo-e-compassione/

Il nichilismo e la vacuità buddhista sono concetti distinti e non dovrebbero essere confusi, anche se entrambi affrontano il tema dell’assenza o della mancanza di una realtà fissa e sostanziale.

  • Nichilismo: in senso occidentale, è una posizione filosofica o culturale che nega il senso, i valori e l’esistenza di significati ultimi nella vita o nell’universo. Questo può portare a una visione pessimistica o devastante, dove tutto appare privo di scopo, valore o realtà autentica.
  • Vacuità buddhista (Śūnyatā): è un concetto centrale nel Buddhismo, soprattutto nel Mahayana, che indica che tutte le cose sono “vuote” di natura intrinseca, solidità o esistenza indipendente. Questo significa che ogni fenomeno esiste in relazione e dipendenza da altri. La vacuità non è nulla o annientamento, ma la comprensione della realtà come interdipendenza e impermanenza, che apre alla liberazione dalla sofferenza e all’esperienza della compassione e dell’illuminazione.
  • Differenza fondamentale: Il nichilismo traduce questa visione in una negazione distruttiva, mentre il Buddhismo insegna a vedere la vacuità come una via di trasformazione positiva verso la liberazione. Come dice Nāgārjuna, la vacuità va “ben afferrata”, perché una comprensione errata conduce al nichilismo (la “serpe male afferrata”).lucabezzini.wordpress+1
  • Interpretazione occidentale errata: molti pensatori occidentali, incluso Hegel e Schopenhauer, hanno forse frainteso la vacuità buddhista come una forma di nichilismo radicale, ma nel Buddhismo questa è una concezione errata che il maestro Nāgārjuna e la tradizione cercano di correggere.eroicafenice

In sintesi, il nichilismo è una “mala interpretazione” o una cattiva comprensione, emozionale e filosoficamente riduttiva, della vacuità buddhista, che invece indica un modo di vedere la realtà come interdipendente, trasformabile e liberatoria.eticamente+2

  1. https://lucabezzini.wordpress.com/2016/02/16/la-dottrina-della-vacuita-tra-nichilismo-e-compassione/
  2. https://www.eroicafenice.com/salotto-culturale/nichilismo-e-buddhismo-e-giusto-associarli/
  3. https://www.eticamente.net/53273/la-vacuita-il-sentirsi-vuoti-perche-e-positiva-secondo-il-buddismo.html
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/%C5%9A%C5%ABnyat%C4%81
  5. https://www.asia.it/articoli/buddha-heidegger-vacuita-differenza/
  6. https://unionebuddhistaitaliana.it/eventi-attivita/vesak-2024/vesak-2023/vesak/vesak-2004/
  7. https://www.reddit.com/r/Buddhism/comments/171pijj/is_buddhism_nihilistic/?tl=it
  8. https://filosofiaenuovisentieri.com/2023/12/17/tutto-questo-e-irreale-nichilismo-nel-suttanipata-pt-2/
  9. https://it.wikipedia.org/wiki/Nichilismo
  10. https://studybuddhism.com/it/studi-avanzati/lam-rim/vacuita-avanzato/il-sorgere-interdipendente-evitare-il-nichilismo-e-l-assolutismo

Martin Heidegger ebbe un rapporto molto complesso e controverso con il nazionalsocialismo:

  • Nel 1933, Heidegger aderì ufficialmente al Partito Nazionalsocialista e fu nominato rettore dell’Università di Friburgo. In questo ruolo pronunciò alcuni discorsi pubblici che sembravano sostenere il regime, come l’”Appello agli studenti tedeschi” in cui affermava che il Führer “è la realtà tedesca dell’oggi e del domani” e concluse con il saluto nazista “Heil Hitler”.wikipedia
  • Durante il suo breve mandato da rettore, promosse riforme che escludevano ebrei e dissidenti, integrandosi nelle politiche discriminatorie del regime. Tuttavia, nel 1934 si dimise dall’incarico di rettore, apparentemente a causa di divergenze con le gerarchie naziste e rimase distante dalla politica nazista successiva.gazzettafilosofica+1
  • La sua adesione al nazismo non si limitò solo a un coinvolgimento amministrativo o formale, ma una parte della sua filosofia fu interpretata come una rielaborazione ontologica del nazionalsocialismo, in cui il concetto di “Essere” e di “popolo” veniva accostato alla mitologia razziale del regime (per esempio con “Sangue e Suolo”).gazzettafilosofica
  • Negli anni successivi e anche dopo la pubblicazione dei cosiddetti Quaderni Neri (in cui emergono passaggi di antisemitismo filosofico), il dibattito su Heidegger e il nazismo è rimasto acceso, con interpretazioni che oscillano tra la negazione di un suo antisemitismo convinto e quella di un coinvolgimento più profondo e ideologico all’interno del regime.coisrivista+1
  • Heidegger non ritrattò mai esplicitamente la sua adesione al nazismo, lasciando aperte molte questioni sulla compatibilità tra il suo pensiero filosofico e la sua vicinanza politica al regime hitleriano.odysseo+1

In sintesi, Heidegger fu coinvolto attivamente con il nazismo negli anni ’30, ne condivise alcune idee e visioni, soprattutto sul piano culturale e ontologico, ma il suo rapporto si interruppe relativamente presto dal punto di vista politico, rimanendo invece controverso e oggetto di dibattito filosofico e storico ancora oggi.wikipedia+2

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Heidegger_e_il_nazionalsocialismo
  2. https://www.gazzettafilosofica.net/2025-1/gennaio/l-essere-e-la-svastica-il-nazismo-filosofico-di-heidegger/
  3. https://www.coisrivista.it/i-quaderni-nazisti-di-heidegger/
  4. http://www.kasparhauser.net/culture%20desk/heideggernazismo/cata-esserethule.html
  5. https://www.odysseo.it/martin-heidegger-e-quel-rapporto-controverso-con-il-nazismo/
  6. https://www.centrostudilaruna.it/martin-heidegger-e-il-controverso-rapporto-con-il-nazionalsocialismo.html
  7. https://www.reddit.com/r/philosophy/comments/11mm7ns/martin_heideggers_nazism_is_inextricable_from_his/?tl=it
  8. https://www.youtube.com/watch?v=THT9_IiyK_g
  9. https://www.laterzalibropiuinternet.it/materiali_download_free.php?id=24472&isbn=9788842100111

Per arrivare alla luce devi conoscere i pericoli del buio ed evitarli :

Leggi anche https://viaggiatoredelweb.org/2025/04/19/origini-ideologiche-dei-nazi/

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John Yarker

di Richard Kaczynski

In quanto persona che diede mandato a Theodor Reuss, Franz Hartmann e Henry Klein di fondare un’Academia Masonica per l’impero tedesco e che autorizzò Aleister Crowley a rilanciare il Rito Antico e Primitivo, John Yarker è il fulcro della fondazione dell’Ordo Templi Orientis.

John Yarker (1833–1913) nacque a Swindale Shap, nel Westmoreland. In giovane età, si trasferì con la famiglia nel Lancashire e poi a Manchester, dove avrebbe trascorso il resto della sua vita. Lavorò come commerciante di import/export e agente di filati e tessuti.

Fin da giovane si interessò alla Massoneria in tutte le sue forme. Entrò come Apprendista Ammesso (1°) nella Loggia d’Integrità n. 189 (ora 163) il 25 ottobre 1854; dopo un periodo di attesa obbligatorio di tre mesi, fu prontamente promosso e promosso rispettivamente il 16 febbraio e il 25 aprile. Nei tre anni successivi avrebbe ricoperto il ruolo di Segretario, Secondo Sorvegliante e Maestro Venerabile. Coltivò inoltre un vivo interesse per i riti di grado secondario e di alto grado, tra cui quelli della Massoneria di Marco, dell’Arco Reale, dell’Antico Rito Accettato e dei Cavalieri Templari. Il suo primo libro fu dedicato al suo accampamento templare: Notes on the Orders of the Temple and St. John and the Jerusalem Encampment, Manchester (1869).

Negli archivi del Conclave di Gerusalemme, Yarker trovò le reliquie di una storia dimenticata della Massoneria, inclusi i resoconti di rituali da tempo abbandonati o dimenticati. Questo fece precipitare la sua ossessione per l’archeologia massonica, che durò tutta la vita. Divenne un prolifico scrittore di libri, articoli, comunicazioni e lettere a riviste massoniche e, come vedremo, occulte. Tutto ciò gli valse la reputazione non solo di uno degli storici più eruditi della Massoneria, ma anche di uno dei più ostinati. Mentre i suoi amici ne accoglievano con favore la conoscenza enciclopedica, i suoi detrattori lo trovavano irritante e credulone.

Poiché la maggior parte dei riti di alto grado erano raccolte di cerimonie più antiche e indipendenti, Yarker concluse che questi riti non avevano alcun fondamento per rivendicare l’esclusività sui rituali che li costituivano: i singoli rituali erano creazioni di altri e non appartenevano ai riti che li avevano adottati in seguito. Questa convinzione portò Yarker a entrare in conflitto con l’Antico Rito Accettato (AAR), dal quale fu infine espulso nel 1870. Rispose fondando un Consiglio Supremo del 33° dell’Antico Rito e Primitivo, sulla base di uno statuto di Harry J. Seymour. L’AAR considerava questa una versione spuria del loro rito e ammonì i propri membri di starne alla larga, pena l’espulsione. I riti di Yarker si sarebbero rivelati un continuo pomo della discordia, con Yarker che si scontrò verbalmente con Albert Pike su queste questioni ancora negli anni ’80 del XIX secolo. Alla fine, l’Antico e Primitivo Rito non rappresentò mai una minaccia per l’AAR e sopravvisse grazie al pagamento delle quote associative di un piccolo gruppo di membri devoti, mentre Yarker compensava la differenza di tasca propria.

Col tempo, Yarker avrebbe aggiunto al suo considerevole portfolio di fonti autorevoli anche il Rito Scozzese di Cerneau e il Rito Swedenborgiano, insieme a entità poco note come il Rito di Ismaele, il Ramo Rosso di Eri, Sat Bhai e l’Antico Ordine degli Zuzumiti. Nel 1884, iniziò anche a pubblicare The Kneph, che era la “Rivista Ufficiale dell’Antico e Primitivo Rito della Massoneria”.

Nonostante il suo continuo conflitto con l’AAR, Yarker rimase un massone in regola. Entrò a far parte del prestigioso e accademico circolo di corrispondenza Quatuor Coronati nel maggio 1887 come membro numero 77; ne sarebbe rimasto membro e avrebbe collaborato regolarmente alla sua rivista, Ars Quatuor Coronatorum, per il resto della sua vita.

Come molti suoi colleghi, anche Yarker era interessato all’occultismo. La Massoneria Artigianale fu la sua droga d’ingresso e tra il 1876 e il 1878 condusse una “ricerca sperimentale su Cristallomanzia, Mesmerismo e Occultismo”. 1)  William L. Cummings lo conferma, ricordando che

[Yarker] sembra aver avuto familiarità con tutto ciò che era stato scritto in materia di magia e confessa di aver condotto alcuni esperimenti di alchimia pratica senza ottenere risultati definitivi. A quanto pare, ha preso tutto ciò che era di natura occulta o mistica come suo campo di competenza e ha percorso l’intera gamma. 2)

Questi interessi esoterici includevano la Teosofia: HP Blavatsky (1831–1891) nominò Yarker Membro Corrispondente della Società Teosofica e citò le sue Note sui Misteri Scientifici e Religiosi dell’Antichità (1872) nel suo Iside Svelata (1877). Su suggerimento del loro comune conoscente Charles Southeran (1847–1902), Yarker ricambiò conferendo a Blavatsky gradi massonici honoris causa sia in Sat Bhai che in Massoneria Adottiva. Fu anche uno dei primi collaboratori di The Theosophist.

Yarker fu inoltre membro del gruppo precursore della Golden Dawn, la Società degli Otto, della Celestial Brotherhood of Charubel (John Thomas, 1826-1908) e dell’Ordine Martinista di Gérard Encausse (1865-1916). Ebbe contatti con la Fratellanza Ermetica di Luxor – il cui sigillo adornava la prima pagina della traduzione di Yarker, Magnetic Magic (1898) – e con Paschal Beverly Randolph (dopo la morte di Randolph, Yarker pagò 4 sterline per il manoscritto originale a Eulis da Robert Fryar, 1845-1909). Da sempre sperimentatore, trovò anche l’illuminazione spirituale nell’esperienza del fumo di marijuana:

Mi mise in uno stato di sogno peculiare e mi sentii tutt’uno con la Mente Infinita e qualsiasi argomento pensassi passava dal particolare al generale. Se riflettevo sulla relazione esistente tra Uomo e Donna, mi vedevo come una porzione dell’energia Maschile della natura. 3)

Nel novembre 1902, Yarker passò dall’essere Gran Maestro 96° per la Gran Bretagna e l’Irlanda a succedere a Francesco Degli Oddi come Gran Ierofante 97°, il capo internazionale o Sovrano Gran Maestro Generale del Rito Antico e Primitivo.

Quando Theodor Reuss e i suoi colleghi iniziarono a raccogliere l’autorità per fondare l’Academia Masonica che sarebbe poi diventata l’Ordo Templi Orientis, la maggior parte dei loro statuti proveniva da John Yarker: il 21 febbraio 1902, autorizzò Reuss a fondare una Gran Loggia tedesca di Rito Swedenborgiano. Poco dopo, Yarker nominò Reuss, Franz Hartmann e Henry Klein al grado di Gran Curatore Generale (95°) in honoris causa, quindi congiuntamente autorizzò i tre a formare un Santuario Sovrano e “conferire i diversi Gradi del nostro Rito Antico e Primitivo dal Primo al 33°–95° A[ntiente] e P[rimitivo], 90° Misraïm e 33° A[ntiente] e Accettato”. 4)  Il 14 luglio 1903, il Sovrano Santuario di Gran Bretagna e Irlanda, compiaciuto dei progressi del Rito in Germania, nominò Carl Kellner, Theodor Reuss, Franz Hartmann e Henry Klein Gran Maestri onorari di Gran Bretagna e Irlanda.

La pubblicazione nel 1909 del capolavoro di Yarker, “Le Scuole Arcane”, fu accolta con scarso clamore. L’accoglienza della stampa fu tiepida e il suo editore registrò vendite lente. Yarker fu quindi piacevolmente sorpreso e avviò una corrispondenza quando Aleister Crowley scrisse su “L’Equinozio”:

Il lettore di questo trattato è inizialmente sopraffatto dall’immensità dell’erudizione di Fratel Yarker. Sembra che abbia esaminato e citato ogni documento mai esistito. […] Ma Fratel Yarker ha nobilmente represso la tendenza spenceriana a divagare; ha scritto con perspicacia, ha evitato la pedanteria e ha fatto fiorire i tetri campi dell’archeologia con fiori di interesse.

Di conseguenza, dobbiamo tributargli la massima lode, perché ha fatto del suo meglio ciò che era quasi il peggio possibile.

Ha ampiamente dimostrato il suo punto principale, la vera antichità di un qualche sistema massonico. È un parallelo con la ricostruzione della storia del Dio Ucciso da parte di Frazer. 5)

La corrispondenza si sarebbe rivelata fatale per entrambi. Per Yarker, offrì l’opportunità di pubblicare recensioni di libri su The Equinox e di trovare un giovane desideroso di proseguire l’opera che aveva guidato per così tanto tempo. Per Crowley, Yarker riconobbe il 33° che aveva ricevuto in Messico nel 1900 e che a lungo aveva ritenuto spurio e, il 29 novembre 1910, riconobbe Crowley come 33° nel Rito Antico e Accettato (ovvero, la linea Cerneau di Yarker, non l’AAR discendente da Charleston).

Durante questo periodo, Yarker istruì Crowley sui principi politici per gestire un rito di alto grado della Massoneria esoterica senza entrare in conflitto con la Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Questa formazione includeva l’importanza delle quote associative in un’organizzazione di membri. Come osservò Yarker, “Vi renderete conto […] che una dozzina di uomini, che sono già Massoni del Craft e sono disposti a pagare una quota ragionevole, valgono 40 o 50 ammessi a casaccio, e in assoluta violazione di ogni regolarità costituzionale e del Craft”. 6)  Pochi giorni dopo, sottolineò: “Se avessimo adottato la vostra idea di ammettere tutti gratuitamente, avremmo potuto avere mezza città, non che sarebbero stati di alcun valore. Ciò che si compra a buon mercato ha lo stesso valore”. 7)

Il 7 agosto 1912, Yarker diede a Crowely la dispensa per procedere alla rinascita dei dormienti gruppi di Riti Antichi e Primitivi di Londra. Crowley interpretò questa dispensa in senso lato, come “dare inizio a qualcosa”. E così conferì – con l’approvazione scritta di Yarker – i gradi ai primi membri del nascente M∴M∴M∴. Crowley trovò i rituali poco pratici e inapplicabili, ed evidentemente il Gran Ierofante fu d’accordo: secondo Crowley, “John Yarker si rese conto nel 1911 e nel 1912 che i suoi 33 gradi erano di per sé inapplicabili”. 8)  La soluzione di Crowley fu quella di prendere i rituali e ridurli a un insieme di cerimonie praticabili e ridotte per M∴M∴M∴:

Ho portato il libro nel Sahara e l’ho letto. Avevo solo uno o due altri libri con me. Avanti e indietro, per mesi e mesi. Chi imparerà a memoria tutti questi discorsi egregi nelle condizioni odierne? Così ho ripescato i pochi spunti e ho inserito l’intera Massoneria e la super-Massoneria nei rituali dell’OTO. Il sistema è molto semplice. I discorsi sono brevi e scritti appositamente per renderli facili da memorizzare. 9)

Sebbene Yarker non abbia lasciato alcuna dichiarazione scritta in merito, Crowley riferisce che “Yarker ne fu felicissimo, ma morì prima ancora che io avessi terminato il lavoro”. 10)

John Yarker morì di decadimento senile, fibrotisi e insufficienza cardiaca il 20 marzo 1913. Il suo manoscritto sulla Storia dei Cavalieri Templari era in mano al suo stampatore in quel momento, ed era stata preparata un’edizione riveduta di Arcane Schools. Inoltre, Crowley aveva promesso su The Equinox che la traduzione di Yarker di Magic Unveiled di du Potet era in attesa di pubblicazione. 11)  Purtroppo, nessuno di questi libri fu mai pubblicato.

Una selezione limitata di pubblicazioni di John Yarker (in ordine cronologico)

  • Yarker, John. Note sugli Ordini del Tempio e San Giovanni e l’Accampamento di Gerusalemme, Manchester. Manchester: np, 1869. Pubblicato anche come supplemento a Transactions of the Provincial Grand Conclave of Lancashire, 1869, pp. 33–76.
  • Yarker, John. Note sui misteri scientifici e religiosi dell’antichità; La gnosi e le scuole segrete del Medioevo; Il Rosacrocianesimo moderno; e i vari riti e gradi della Massoneria libera e accettata. Londra: J. Hogg, 1872; ristampato a New York: J.W. Bouton, 1878.
  • Yarker, John. Incarichi e lezioni massoniche, una serie tradotta dal francese. Manchester: Isaac W. Petty & Son, 1880.
  • Yarker, John. “Storie di fantasmi inglesi”, Theosophist, febbraio 1880, 1: 114.
  • [Yarker, John.] Manuale dei gradi dell’Antico e Primitivo Rito della Massoneria, pubblicato dal Sovrano Santuario, 33° Grado, in e per la Gran Bretagna e l’Irlanda. Sl: np, 1881.
  • Yarker, John. “I Beni Elohim”, Theosophist, agosto 1881, 2: 237–8.
  • Yarker, John. “I Beni Elohim e il Libro di Enoch”, Theosophist, aprile 1882, 3: 171–172.
  • Yarker, John. Genealogia del cognome Yarker; con i Leyburn e diverse famiglie imparentate, residenti nelle contee di Yorkshire, Durham, Westmoreland e Lancashire, compresi tutti i cognomi di Cumberland, Canada, America e Middlesex (dalla Conquista ai giorni nostri). Manchester: AM Petty, 1882.
  • Yarker, John. “Può il duplice omicidio o produrre risultati sul corpo materiale?” Theosophist, marzo 1883, 4: 149–50;
  • Yarker, John. “La filosofia Adwaita contro la Bibbia semitica”, Theosophist, aprile 1883, 4: 175.
  • Yarker, John. Riepilogo di tutta la Massoneria, ovvero una descrizione e spiegazione del geroglifico universale del Maestro dei Maestri. Dublino: Sovereign Sanctuary, 1883.
  • Yarker, John. Massoneria speculativa: una lezione storica sull’origine dell’arte e della massoneria di alto grado, che dimostra la grande antichità del sistema combinato, tenuta davanti ai Fratelli del Capitolo Palatino e di Gerusalemme, n. 2 del Ruolo del Sovrano Santuario dell’Antico e Primitivo Rito della Massoneria nel e per il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, in assemblea presso il loro luogo di riunione, il Grosvenor Hotel, Deansgate, Manchester, 26 novembre 1883. Liverpool: Joseph Hawkins, 1883.
  • Yarker, John. Il Kneph, 1884–1900.
  • Yarker, John. Due lezioni sulla muratura di alto grado. Liverpool: np, 1886.
  • Yarker, John. Il Codice dell’Ape e il Sat Bhai, rivisto. Londra: np, 1886.
  • Invictus [Robert H. Fryar?] e John Yarker, Le lettere di Hargrave Jennings, autore di “The Rosicrucians”, “Phallicism”, ecc., ecc.: Formazione della corrispondenza integrale con l’editore delle Bath Occult Reprints, tra il 1879 e il 1887, con frontespizio. Bath: Robert H. Fryar, 1895.
  • Thomas Inman e John Yarker, Generazione soprannaturale. Bath: RH Fryar, 1896.
  • Yarker, John. “Aureus:” il trattato aureo di Ermete Trismegisto: sul segreto fisico della pietra filosofale: in sette sezioni: con un saggio introduttivo di J. Yarker. Bath: Robert H. Fryar, 1886.
  • Villars de Montfaucon e John Yarker, Sub-Mundanes: ovvero gli elementari della Cabala, ovvero la storia degli spiriti. Bath: RH Fryar, 1886.
  • Villars de Montfaucon e John Yarker, Continuazione del Conte di Gabalis, ovvero Nuovi discorsi sulle scienze segrete; Accenni alla nuova filosofia: Opera postuma: Amsterdam, Pierre de Coup, MDCCXV. Bath: Robert H. Fryar, 1897.
  • Antoine Androl e John Yarker, I geni assistenti e gli gnomi inconciliabili, o continuazione del conte di Gabalis. La Haye, M.DCC.XVIII. Bath: Robert H. Fryar, 1897.
  • LA Cahagnet e John Yarker, Magia magnetica. [Bath]: [Robert H. Fryar], 1898.
  • Yarker, John. “Necrologio del dottor Karl Kellner”, Ars Quatuor Coronatorum 1905, 18: 150.
  • Yarker, John. Le scuole arcane: una rassegna delle loro origini e antichità; con una storia generale della Massoneria e la sua relazione con i misteri teosofici, scientifici e filosofici. Belfast: W. Tait, 1909.
  • Yarker, John. Gli antichi doveri costituzionali della Massoneria Liberi Muratori: a cui si aggiunge un confronto con la Massoneria di York. Belfast: William Tait, 1909.
  • Yarker, John. “L’Apocalisse svelata” [recensione], The Equinox 1911, I(6): 164–7.
  • Yarker, John. “La tradizione segreta nella Massoneria” [recensione], The Equinox 1912, I(7): 413–417.

Bibliografia (Fonti secondarie)

  • Anonimo. “Il defunto fratello Yarker”. New England Craftsman, maggio 1913, 8(8): 259–60.
  • Anonimo. “In Memoriam—John Yarker,” The Equinox, settembre 1913, 1(10): xvii–xxxix.
  • Crowley, Aleister. “Le scuole arcane” [recensione]. The Equinox 1910, I(4): 240.
  • Cummings, William L. “John Yarker: uno studio”. Nocalore: essendo le transazioni della North Carolina Lodge of Research n. 666, AF & AM, 1938, 9: 76–85.
  • Hamill, John. “John Yarker: ciarlatano massonico?” Ars Quatuor Coronatorum 1996, 109: 191–214.
  • Hamill, JM “Il cercatore della verità: John Yarker 1833-1913”. P.p. 135–42 in Albrecht Götz von Olenhusen, Wege und Abwege: Beiträge zur europäischen Geistesgeschichte der Neuzeit: Festschrift für Ellic Howe zum 20 settembre 1990. Friburgo: HochschulVerlag, 1990.
  • Kaczynski, Richard. Templari dimenticati: le origini nascoste dell’Ordo Templi Orientis. Baltimora: stampa privata, 2012.
  • Kaczynski, Richard. “Il muratore che diede il calcio al vespaio: la guerra di parole transatlantica tra John Yarker e Albert Pike”, Annuario 2013 dell’Academia Ordo Templi Orientis, in corso di stampa.

1)  Yarker, Genealogia del cognome Yarker, 42.

2)  William L. Cummings, “John Yarker: uno studio”, Nocalore: essendo le transazioni della North Carolina Lodge of Research n. 666, AF & AM, 1938, 9: 76–85.

3)  John Yarker a Francis George Irwin, 22 gennaio 1885, citato a p. 159 – 60 di Charles Wallis-Newport, “Dalla contea di Armagh alle verdi colline del Somerset: The Career of Major Francis George Irwin (1828–1893)”, Ars Quatuor Coronatorum 2001, 114: 112–81.

4)  Oriflamme, dicembre 1902, 11: 1–2; rpt. Oriflamme, ottobre 1905, 9–20 e Oriflamme, gennaio 1911, 9(1): 4–5.

5)  Aleister Crowley, “The Arcane Schools” [recensione], The Equinox 1910, I(4): 240. Yarker trovò anche le sue Arcane Schools elogiate dai co-massoni di Annie Besant, e quindi allo stesso modo riversò il suo favore su di loro… con grande disappunto di Crowley, poiché aveva serie obiezioni alla Besant e alla sua promozione di Krishnamurti come nuovo Maestro del Mondo (un titolo che Crowley credeva di detenere).

6)  John Yarker ad Aleister Crowley, 13 agosto 1912, Archivi OTO. Citato in Kaczynski, Forgotten Templars, 241.

7)  John Yarker ad Aleister Crowley, 16 agosto 1912, Archivi OTO. Citato in Kaczynski, Forgotten Templars, 241.

8)  Aleister Crowley a HCD Wilmott Newman, 16 agosto 1944, Collezione Yorke, Warburg Institute. Citato in Kaczynski, Forgotten Templars, 271.

9)  Aleister Crowley a W.B. Crow, 16 luglio 1944, Collezione Yorke, Warburg Institute. Citato in Kaczynski, Forgotten Templars, 272.

10)  Aleister Crowley a WB Crow, 16 luglio 1944. Citato in Kaczynski, Forgotten Templars, 276.

11)  Aleister Crowley, “Editoriale”, The Equinox 1911, I(5): 1–2.

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